La sigaretta elettronica: uno studio a livello nazionalea cui ha preso parte una infermiera del Sert dell’Asl TO5

sigaretta elettronicaL’Asl TO5, con la dottoressa Antonietta De Clemente infermiera della struttura dipartimentale Alcologia e tabagismo dell’Asl TO5, ha preso parte ad uno studio sul fenomeno della sigaretta elettronica. Una sintesi della ricerca è stata pubblicata sulla rivista specializzata “La Medicina del Lavoro” di cui si riporta uno stralcio. “L’uso della sigaretta elettronica si sta diffondendo anche tra gli operatori sanitari. Non è ancora chiaro quali siano i suoi effetti, soprattutto a lungo termine. Obiettivo: L’obiettivo dello studio è stato quello di indagare l’abitudine al fumo della sigaretta elettronica tra gli operatori sanitari e le loro conoscenze e opinioni in merito. Metodi: E’ stato condotto uno studio descrittivo trasversale multicentrico somministrando un questionario online a tutti gli operatori sanitari dipendenti in due Aziende Sanitarie. Risultati: La popolazione oggetto di studio inclusa è stata di 800 soggetti. Il 66,8% degli intervistati ritiene l’e-cigarette potenzialmente dannosa e in grado di avvicinare i giovani al fumo, inoltre il 38,8% ritiene che sia efficace nella riduzione dell’abitudine al fumo. Il genere maschile è statisticamente associato al fumo di tabacco e di e-cigarette (p=0.034). L’e-cigarette risulta poco fumata nella realtà lavorativa. Generalmente gli intervistati riferiscono di non avere conoscenze specifiche sull’e-cigarette e ritengono perciò utile una formazione specifica. Conoscono il divieto di vendita ai minorenni e sottolineano l’importanza di indicazioni in merito da parte dell’azienda. Conclusioni: I risultati dello studio evidenziano l’opinione prevalentemente negativa degli operatori sanitari sull’uso della sigaretta elettronica in ambito sanitario. Inoltre, i risultati di questo studio hanno contribuito a migliorare le politiche aziendali sul fumo”.