Chieri e l’Ente Fiera che non si fa, Scimone (Ascom) risponde ad Amerio: “Serve un vero Ente Fiera, non una associazione. Ma l’amministrazione non lo vuole”
Ferdinando Scimone, presidente dell’ascom chierese, tirato in causa dal dottor Michele Amerio (Cestem Coworking Sport System), replica prontamente con una nota inviata a 100torri.it.
“L’intervento senza interessi del dott. Amerio sul tema “Ente fiera” – scrive Scimone – mi da lo spunto per fare un po’ la storia recente della vicenda, perché mi rendo conto che non molti ne sono a conoscenza (Dott. Amerio in primis). Una premessa è d’obbligo: perché si sente a Chieri l’esigenza di avere un Ente Manifestazioni? Negli anni le varie Amministrazioni hanno organizzato fiere, concerti, feste e quant’altro appoggiandosi principalmente alle Associazioni esistenti e con il lavoro di alcuni dipendenti comunali. Questo tipo di organizzazione ha fatto sì che le risorse (sempre minori) venissero distribuite “a pioggia” fra le associazioni , non procurando nessun tipo di rientro economico se non alle associazioni stesse. L’idea di reperire risorse funzionali all’incremento e allo sviluppo delle attività, corroborata da esempi funzionanti (vedi appunto Fiera di Alba, ma non solo) suggerirebbe la creazione di un Ente o Società, che perseguendo fini di lucro possa operare in tal senso. Ecco perché si cominciò a parlare di Ente Manifestazioni di Chieri già dai tempi dell’Amministrazione Gay, la quale aveva predisposto un piano per la sua realizzazione che non aveva avuto seguito fondamentalmente per motivi politici. Alcuni passi furono fatti, furono proposti esempi (Rivoli) ed ascoltati autorevoli relatori. Non se ne fece nulla. L’Amministrazione successiva si dichiarò fin dalle prime battute di essere d’accordo alla creazione di un Ente di quel genere, ma nulla seguì alle dichiarazioni, continuando con lo stesso sistema ma sostituendo alcune Associazioni con altre. La presente Amministrazione si dichiarò anch’essa favorevole ad istituire l’organismo, arrivando fino a promettere che sarebbe stato posto in essere per la Fiera di San Martino del 2015.
Subito dopo quella data, in uno dei tavoli di discussione, fu presentato un progetto dell’Assessore alle attività produttive che tagliava l’idea di un ente, politicamente non voluto (erano in corso le polemiche e i problemi relativi a Chierifarma) a favore di una associazione no profit sponsorizzata” dal Comune. Questa soluzione non piacque a nessuno dei partecipanti al tavolo, perché presentava difetti evidenti, primo fra tutti quello di essere no profit, ma obtorto collo decidemmo di approfondire. Nella riunione successiva intervenne il Dott Amerio, in qualità di esperto di associazionismo, il quale ci sconsigliò (qualora ce ne fosse stato bisogno) di procedere su quella strada. Così fu fatto, e da quel momento l’Amministrazione smarcandosi dal problema, non parlò più di Ente Manifestazioni. Lo sproloquio senza interessi in luogo del riposo del Dott Amerio nei confronti del sottoscritto non ha quindi nessun fondamento, anche perché non è di associazioni che si ha bisogno a Chieri, ma di un Ente sulla falsariga di quello di Alba (che esiste seppur modificato!) o di Savigliano (srl), o di molti altri esistenti in Italia. Riposi di più il dott. Amerio e si informi meglio. Altri esperti suggeriscono al Comune, nel loro “Progetto sperimentale di valorizzazione e gestione condivisa del centro storico della Città di Chieri”, dal Comune stesso voluto e finanziato, di volgere lo sguardo a quanto fatto dalle amministrazioni di Saluzzo e di Savigliano appunto….
Che dire, forse sarebbe ora di fare qualcosa.”