Santo Stefano Belbo, record mondiale:  613 bottiglie sciabolate in contemporanea

sciabolatoriPer festeggiare l’apertura della stagione vitivinicola con i conferenti delle uve, i produttori, gli amici, alle Cantine Santero di Santo Stefano Belbo quest’anno hanno organizzato una giornata particolare con un obiettivo: battere il record mondiale di sciabolatura in contemporanea.

Si è svolta ieri, domenica 26 giugno, questa particolare festa con ben 613 nuovi adepti dell’arte del “sabrage”, la sciabolatura delle bottiglie, che sono convenuti nel piazzale dell’azienda Santero per prendere parte all’impresa da record. Si sono iscritti versando la quota di 20 euro per ricevere la sciabola, la bottiglia, il davantino e la lezione per apprendere la tecnica da un “maestro” dell’Associazione Italiana Sciabolatori. Il record precedente apparteneva ai ticinesi che nel 2015 erano riusciti a sciabolare circa 500 bottiglie a Mendrisio. Gianfranco Santero, patron delle cantine aveva dichiarato: “Vogliamo tentare il record mondiale di sciabolatura contemporanea di bottiglie delle nostre bollicine di punta, l’extra dry 958 Santero. L’obiettivo è avere sul piazzale della nostra azienda 613 sciabolatori, numero che si riferisce alla rievocazione storica dell’Assedio di Canelli, che si svolge la settimana precedente al nostro evento e si rifà a fatti storici accaduti realmente nel 1613, appunto, a pochi chilometri da Santo Stefano Belbo”. Il record è stato raggiunto ieri alle 19 con le 613 bottiglie previste aperte in contemporanea con la sciabola. Il via è stato dato da Paolo Noise, speaker della trasmissione “Lo Zoo di 105”, ospite della kermesse.

Una parte delle quote di iscrizione è stata versata in beneficenza. “In accordo con i sindaci di Canelli, Marco Gabusi, e di Santo Stefano Belbo, Luigi Icardi – dice Santero – abbiamo stabilito che seimila euro vadano, attraverso le rispettive amministrazioni comunali, ad associazioni che operano nel sociale. Un modo di dare valore aggiunto a quella “linea Maginot delle bollicine” che attraversa la Vallebelbo, da Canelli, dove oltre un secolo e mezzo fa è nato il primo spumante d’Italia, a Santo Stefano Belbo, patria di Cesare Pavese e dove il moscato ha trovato la sua patria d’elezione”.

 

Carmela Pagnotta