Chieri, restaurato (gratis) un frammento di acquedotto romano

acuedotto 2Nel secondo cortile del Palazzo Comunale, in corrispondenza di un ingresso secondario, si trova impropriamente posizionato, da decenni esposto alle intemperie, un frammento pertinente all’acquedotto di etĂ  romana (m 2,00 x 0,85; h 0,64) che – partendo dalla collina di Pino Torinese – alimentava Carreum Potentia. I primi ritrovamenti di tratti di acquedotto in territorio chierese risalgono all’Ottocento; negli anni ’30 del Novecento il manufatto fu oggetto di studi che portarono alla ricostruzione del tracciato; nuove ricerche furono eseguite da un gruppo di scout nel 1962, poi una ricognizione fu fatta eseguire una ventina di anni fa dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte per individuare i resti ancora visibili, sino alla pubblicazione nel 2010 a cura della dott.ssa Ada Gabucci. Attualmente moltissimo risulta perduto a causa dell’espansone edilizia e delle trasformazioni del territorio.

acquedotto 1L’acquedotto venne progettato per convogliare l’acqua delle antiche sorgenti collinari presenti nella zona della Cascina Commenda (localitĂ  Tetti Miglioretti), molto ben conosciute perchĂ© perenni e abbondanti, ed era alimentato dall’attuale Rio Gola, primo affluente del Tepice. Il canale costeggiava la destra orografica del rio Tepice e superava una cinquantina di metri di dislivello in circa 5 km, quindi con una pendenza naturale di 10 m/km. Il condotto era probabilmente dotato di sistemi di controllo della portata, di serbatoi atti a regolare il flusso dell’acqua e aveva un andamento sinuoso del tracciato. Era realizzato direttamente contro terra in un conglomerato di ciottoli di pietra serpentina spaccati e legati con malta biancastra, molto dura. La sezione utile, di forma rettangolare, misurava all’incirca 20 x 35 cm e si può ipotizzare che avesse una copertura almeno parziale in tavelloni (grossi elementi laterizi). Terminava in corrispondenza di una vasca/fontana che alcuni ricorderanno, messa in luce durante gli scavi di Palazzo Bruni (complesso Oasi) e successivamente ricoperta per ragioni di conservazione.

Ritenendo opportuno richiamare l’interesse su questa testimonianza archeologica che versava in stato di grave degrado, ho segnalato il caso alla competente Soprintendenza. Devo pertanto ringraziare il Soprintendente dott.ssa Egle Micheletto che ha autorizzato l’intervento dei restauratori a titolo totalmente gratuito. Il manufatto è stato prima sottoposto a trattamento lichenicida, successivamente ripulito dei residui, mentre a breve un ulteriore intervento riguarderà il consolidamento.

Ho poi concordato il progetto di valorizzazione con il competente funzionario statale dott.ssa Francesca Restano e con l’arch. Alessandra Tutino dell’Ufficio Tecnico Comunale, avendone informato l’assessore alla cultura Giulia Anfossi. Il progetto prevede lo spostamento del reperto che verrà sistemato al riparo e sarà visibile nel Cortine d’Onore del Municipio, corredato da un pannello esplicativo riportante l’origine, lo scopo e il tracciato della condotta idrica che sarà mia cura redigere.

Il nuovo allestimento conferirà la giusta visibilità ad un importante reperto archeologico legato alla città romana di Carreum Potentia e avrà inoltre lo scopo di introdurre i visitatori alla Mostra Archeologica di Chieri (MAC) allestita nel seminterrato del Palazzo Comunale, un’esposizione che l’Amministrazione intende promuovere e valorizzare.

Laura Vaschetti

Consigliere comunale