PASSIONE FUMETTI di Giancarlo Vidotto: i sentieri dell’Avventura Bonelli, da Tex a Adam Wild, passando per Zagor e Magico Vento
L’Avventura con il marchio Bonelli parte da lontano, esattamente da quando nel 1948 nacque TEX.
E da Tex è partito anche l’interessante incontro che si è svolto domenica 26 giugno a Ricetto di Candelo “I sentieri selvaggi dell’Avventura: da Tex a Adam Wild, passando per Zagor e Magico Vento”, presentato dal bravo Gianluca Mercadante e a cui hanno partecipato gli sceneggiatori Gianfranco Manfredi e Moreno Burattini e i disegnatori Matteo Bussola, Michele Benevento, Pasquale Del Vecchio e Stefano Biglia.
Tra i disegnatori presenti Pasquale Del Vecchio è quello in attività da più tempo su TEX, precisamente dal 2007. Ad oggi ha all’attivo tre avventure sulla serie regolare (“Soldi sporchi” 561 e 562 del 2007, “La rivolta dei Cheyennes” 589 e 590 del 2009, “Braccato!” 623 e 624 del 2012) e un albo della serie Color Tex “La strada per Serenity” n.7 del 2015. E’ arrivato a Tex dopo aver disegnato numerose avventure di Nick Raider e Napoleone. “Ho conosciuto Tex come primo fumetto, letto da bambino grazie alla collezione di mio padre. Tex è un Totem del fumetto italiano e mondiale, ha creato l’immaginario del fumetto western in Italia. Disegnarlo è molto impegnativo. E’ tradizione, ma allo stesso tempo sa sempre innovarsi”.
Matteo Bussola parte citando un equivoco: “Tex sempre uguale a se stesso”. “A causa di questa convinzione per anni, non l’ho più letto. Poi ho trovato il Texone di Carlos Gomez e Gianfranco Manfredi ‘Verso l’Oregon’. Una storia corale, innovativa, moderna. Grazie a questa storia ho chiarito l’equivoco: in Tex non esiste la differenza tra classico e contemporaneo”. Matteo Bussola ha disegnato l’avventura di Adam Wild ‘Alla ricerca di Odwina’ pubblicata in 83 pagine nel numero 20 del maggio 2016. “Adam Wild è una serie piena di cose, persone e tanta avventura, con un lato commedy molto marcato. Una serie dove si vede chiaramente che le storie sono costruite su misura per i disegnatori, a cui Gianfranco Manfredi fornisce sceneggiature dettagliate e con una griglia precisa”.
Gianfranco Manfredi è nato nel 1948, lo stesso anno di TEX. Quando approdò in Bonelli, dopo l’esperienza alla Dardo con Gordon Link, Manfredi iniziò a scrivere proprio per Tex, anche se le sue storie uscirono circa 10 anni dopo. “Scrivere Tex mi è servito per scrivere poi Magico Vento” dichiara. “Cosa farebbe Tex in una determinata situazione? Cosa farebbe Magico Vento nella stessa situazione? Tutt’altra cosa da Tex!”. “Magico Vento è un personaggio misterioso e oscuro, molto diverso da Tex. Ha una storia, che deve scoprire perché non ricorda, un passato che pesa e che influenza la sua vita in modo drammatico”. Manfredi dichiara di leggere molti libri. “Diffido da chi scrive e dice di non leggere. Non serve per uno scopo, ma dai libri qualcosa rimane. Così è quando scrivo, inizio e qualcosa viene fuori. Mi piace improvvisare, come nel Jazz. Ho bisogno di scrivere sempre cose diverse, altrimenti mi annoio”. “Tex, come James Bond, ha una struttura narrativa molto rigida. Un meccanismo che non bisogna spiegare, come i trucchi del prestigiatore. Io invece cerco di cambiare meccanismo narrativo in continuazione, mi piace sperimentare”.
Moreno Burattini ha scritto 2 storie brevi per TEX, ognuna di 32 pagine, pubblicate su due Color Tex. “E’ un’emozione. E poi ci sono i dubbi. Se Tex entra in un saloon e si siede ad un tavolo, cosa fa con il cappello? Lo tiene? Lo mette sul tavolo? Con Tex non si può sbagliare”. Burattini ha festeggiato a marzo i 25 anni con ZAGOR, di cui è sceneggiatore principale e curatore da anni. “Su Zagor non ci si annoia. Non ci sono schemi rigidi e il West è solo uno degli scenari possibili. Ci sforziamo di innovare, di proporre sempre cose nuove. Ad esempio, nel Maxi di settembre, Zagor insegue un bandito fin dentro una ‘casa di appuntamenti’, una cosa insolita per la serie, ma con risvolti anche divertenti ”. “Zagor, rispetto alle altre serie in edicola, non ha storie con una lunghezza fissa e spesso gli albi finiscono con un ‘continua’.
Michele Benevento è un giovane disegnatore, da sempre appassionato di fumetti. Anche lui li ha conosciuti tramite il padre che collezionava Tex, ma soprattutto Capitan Miki e Il Grande Blek (EsseGEsse). “Sono l’ultimo arrivato su TEX. Ho disegnato una storia breve a colori apparsa sul Color Tex 6 ‘Stella di latta’. Ora sto realizzando una storia per la serie regolare che uscirà fra un paio di anni”. Michele Benevento ha iniziato a disegnare fumetti su L’Insonne e Nick Raider (copertine e un albo della miniserie prodotta dalla IF). Per Bonelli ha poi disegnato un albo di CARAVAN, uno di DAMPYR, copertine e due albi della miniserie LUKAS di Michele Medda. “Avevo chiesto di fare Dylan Dog o Zagor. Mi hanno chiesto di fare TEX. E’ una grossa responsabilità, ma per me è un piacere. Adoro disegnare i cavalli e sono appassionato di documentazione. Per il color Tex ho comprato su un sito spagnolo modelli di armi, cappello e stivali. Per mio figlio io faccio lo sceriffo!”.
Anche Stefano Biglia è approdato a TEX con una storia breve a colori, scritta da Gianfranco Manfredi e pubblicata sul Color Tex nr. 4. “Ora sono in edicola con l’albo ‘I Rangers di Lost Valley’, una storia molto lunga, 330 pagine su 3 albi, scritta da Mauro Boselli. Ne ho iniziata da poco un’altra, sempre di 330 pagine, su testi di Pasquale Ruju: c’è tanta azione e ci sarà il ritorno di Montales”. “Ho disegnato per anni Magico Vento, anche io amo disegnare i cavalli. Alcune cose di Tex mi vengono naturali, come ad esempio il viso. Ho guardato molto Villa e Ticci, ma poi ho optato per una interpretazione personale. L’approccio con Tex è impegnativo, anche emotivo. Bisogna considerare che Tex è una tradizione. Ci sono famiglie che lo leggono come un rito e in Portogallo, dove sono stato ospite per una manifestazione, ho conosciuto persone che avevano imparato l’italiano leggendo Tex. Occorre confrontarsi con i lettori ed avere rispetto per loro. Disegnare Tex mi piace e mi diverte molto”.
Durante l’incontro è stato ricordato il maestro Gallieno Ferri – storico disegnatore e copertinista di ZAGOR – da un commosso Moreno Burattini.
Alla domanda “quale storia ti rappresenta di più?”,gli autori presenti hanno risposto:
“la prossima” Matteo Bussola “al momento ho disegnato una sola avventura di Adam Wild”
“la storia di Tex che sto disegnando su testi di Boselli” Pasquale Del Vecchio “sono a pagina 100”
“l’ultima storia di LUKAS ‘l’Infinito’” Michele Benevento “perché mi sono potuto sbizzarrire come volevo”
“la storia di Tex ora in edicola” Stefano Biglia “perché c’è tutto quello che si può volere in TEX. E’ una storia ancora voluta da Sergio Bonelli”
“l’albo di Adam Wild ora in edicola ‘La medusa immortale’” Gianfranco Manfredi “perché con Antonio Lucchi ho potuto fare una storia visionaria senza freni. E’ veloce e bravissimo. Fa e rifà le tavole cercando le soluzioni migliori. Occorre sperimentare e cercare novità. E’ importante anche capire il talento del disegnatore per valorizzarlo con una storia adatta a lui”