IL CERCALAVORO “Bussola, Timone e Vela per cercare lavoro” – a cura di ALESSIA ARBA

 

6^ Puntata. Strategie per cercare lavoro

cercare_lavoroSi sono visti, nelle puntate precedenti, gli intermediari tra chi cerca un lavoro o, anche, chi vuole cambiarlo, come le Agenzie per il Lavoro, le Società di Ricerca e Selezione, LinKedin e come “interpretare” un annuncio di lavoro. Il dubbio che resta, molto probabilmente, è che comunque mandando 10, 20, 30 o più curriculum per le posizioni più diverse il risultato non cambia. Nessuna risposta, nessun colloquio, nessuna informazione utile. Negli ultimi anni il mercato del lavoro è fortemente cambiato. Tecniche di ricerca di lavoro che sono state valide per anni, oggi sono molto meno efficaci. Il primo passo per sviluppare una nuova “strategia per la ricerca di un lavoro“ è comprendere la realtà dell’attuale mercato. Se da una parte è vera l’importanza della tecnologia e dei mezzi che mette a disposizione, come appunto LinkedIn o siti di recruitment online (reclutamento in rete, esempio Monster o Infojobs), è altrettanto importante il contatto diretto con altre persone. È importante cambiare la prospettiva quando si è alla ricerca di un nuovo lavoro, come dicono gli addetti del settore, “si deve diventare commerciali di stessi”. Cosa significa? Significa passare da un atteggiamento sostanzialmente passivo, ad esempio “io sono qui, ho mandato i CV mi chiameranno prima o poi” ad uno, appunto, commerciale / imprenditoriale. Scontato, ma non troppo, non significa inventare o ingigantire competenze ma, più semplicemente, puntare sulla propria esperienza come contributo, valore aggiunto per quella società. Fondamentale è capire, quando si inizia una ricerca di lavoro, quale lavoro si vuole svolgere, il proprio o un altro. Frequentemente chi è alla ricerca di lavoro, dice “sono disposto a fare qualsiasi lavoro” per poi spedire CV o rispondere ad annunci puntando sulla quantità. Raramente, tranne qualche eccezione, pur nella disperazione esistono sempre, a livello inconscio, dei “paletti”, dei limiti nella ricerca. Qualche esempio? Il rapporto distanza da casa / stipendio percepito, il non riuscire a lavorare di notte, il lavorare il fine settimana. Quindi, primo passo è, come detto poco sopra, capire quale lavoro svolgere tenendo conto dei propri limiti personali. Fatto ciò, si può passare alla fase più operativa: identificare i target potenziali. Mappare le aziende che rispondono, per settore, tipologia, dimensione, luogo, ai propri obiettivi e, successivamente, individuare i potenziali contatti (ad esempio facendo una ricerca tramite LinkedIn). Parallelamente, con le persone con cui si è più in confidenza, familiari, amici, colleghi od ex colleghi si può spiegare, in modo sintetico, cosa si sta cercando. Potrebbe essere il contatto giusto per scoprire nuove opportunità professionali. Non tutte le ricerche vengono palesate all’esterno e, si può scoprire tramite un ex collega ad esempio, che la sua società sta valutando l’inserimento di una nuova persona in sostituzione di una paternità o di un pensionamento. Tenere traccia, anche in questo caso, sul proprio diario /agenda, delle proprie azioni. Un consiglio in chiusura. Provare a cambiare prospettiva cogliendo l’opportunità del periodo estivo. Monitorando, da una parte gli annunci, dall’altra provare a scrivere, nero su bianco, quali sono i propri paletti personali, quali le aziende di cui si è parlato sin qui. L’obiettivo? Ripartire dalla metà di settembre con un progetto di ricerca se non definito almeno abbozzato. La rubrica “Bussola, Timone e Vela per cercare lavoro” vi aspetta, da fine agosto, con le prossime puntate. Rivedere curriculum e lettera / mail di presentazione,e come prepararsi ad un colloquio e, come rispondere alle domande che potrebbero fare i selezionatori.