Cambiano, calcio targato donna: Emma Mariotto presidente del Cambiano Calcio 1932
Emma Mariotto . E’ lei il nuovo presidente dell’ associazione nata nel lontano 32 , ora diventata A. C. S. D .Cambiano ( Associazione Calcio Sportiva Dilettantistica ). Ha raccolto questa sfida in punta di piedi ma con entusiasmo e la consapevolezza del rischio. Una donna . La prima .“ Sono da sempre appassionata di calcio e del Cambiano ; mio padre, Giovanni Mariotto, giocava in una squadra di Chieri e la maglietta del Cambiano, indossata da mio fratello giovane, sventolava al sole . Tifo per il Toro ma, la passione per il bianco-verde è ancora più radicata. – Conosce il gioco ? “ Si. Da giovane avrei voluto giocare , seguire le orme di mio fratello Valentino che è stato anche allievo del Torino ai tempi di Rosato, ma ai miei tempi non esisteva il calcio femminile “. – Cambiano ha avuto la squadra formata da donne ? “ l ‘aveva formata Michele Mammolito ed è durata qualche anno “ – Darà consigli tecnici ? “Sono un Presidente traghettatrice : rimarrò fino a quando non troveremo una persona disposta a prendere il mio posto . Oltre a rappresentare la società mi occuperò della parte organizzativa e gestionale , il resto lo faranno persone che sono competenti “ . – Sono intimiditi o imbarazzati ? “ Appaiono tranquilli “. – Quindi siete pronti ad iniziare ? “Stiamo ultimando i lavori ; alcune cose sono ancora da definire nel dettaglio ma siamo sicuri che a settembre saremo pronti “. – Lei non è mai stata sposata e non ha figli: però so che ha una predisposizione naturale verso i giovani “ Sono in pensione ma, una volta insegnavo Lettere in una scuola media di Poirino e quando insegni per tanto tempo rimani educatrice per tutta la vita . Spero di riuscire , con i miei compagni , a formare le squadre ma soprattutto di poter riaprire la scuola calcio perché aiuta i ragazzi a crescere “. – Quindi l’ allenatore è anche un educatore ? “ Certo. Il cacio è disciplina , ti insegna a vivere con gli altri sul campo da pallone, negli spogliatoi e ad essere un buon tifoso “ . – E i genitori ? “ Se vogliono, hanno la possibilità di crescere insieme ai loro figli“. – Valuterebbe la possibilità di affiancare un esperto di Pedagogia a fianco dell ‘allenatore per aiutarlo a rapportarsi meglio con i bambini ? “ Perché no : potrebbe essere un’idea “. – E un corso per insegnare alle donne il gioco in modo che anche loro possano appassionarsi al calcio e andare alle partite ? “ Ci penseremo : potrebbe servire a portare negli stadi le famiglie “ . – Emma , lei a Cambiano sta all ‘opposizione ? “Spero che questa scelta non sia fraintesa. Potrebbe sembrare un atteggiamento di arruffianamento nei confronti del paese, ma non è così. Avevamo bisogno di un presidente ed io ero l’ unica disponibile. Quello che mi interessa è salvare un’ associazione storica e simbolo di appartenenza per Cambiano; riuscire a portare i cambianesi sugli spalti a tifare la squadra. Il secondo motivo è dare ai bambini la possibilità di crescere insieme divertendosi”. – E’ aperta a consigli e aiuti? “Certamente. Chiunque può intervenire; non solo con un aiuto economico ma con proposte e come si suol dire, scendendo in campo”. E’ consapevole che solo tutti insieme possiamo salvare l’ associazione e che l’ appartenenza politica qui non conta: contano i valori e l’ amore per i nostri figli. Non è necessario essere madri naturali per sentirsi responsabili di un bambino: basta essere donne. Alcuni sociologi e storici sostengono che questo sia il tempo delle donne; molte di loro stanno occupando ruoli sempre più importanti nella società e permettetemi il gioco di parole, nelle società. Nell’ Associazione Calcio Sportiva Dilettantistica Cambiano c’ è un Presidente donna che non ha paura di iniziare. Palla al centro: aspettiamo il fischio d’ inizio.
Antonella Rutigliano