PIEMONTE ARTE: AIME, PREMIOPAVESE, WILD ENERGIES, VENTURA, IO ESPONGO
NOVALESA, MOSTRA DI TINO AIME
L’Associazione Culturale Museo di Vita Montana in Val Cenischia invita alla mostra “Tino AIME “…Vorrei dipingere l’aria…” – Il pittore piĂą amato e piĂą ammirato… Novalesa si è arricchita nel corso dei secoli di un patrimonio storico di grandissimo valore. E ai giorni nostri, questo passato continua a vivere grazie agli artisti che vengono ad esporre le loro opere in questo scrigno di velluto. Con la venuta di Tino Aime, è un raggio di sole che illumina di nuovo il paese e fa risorgere tutta la bellezza di questo sito meraviglioso. Novalesa si prepara ad accogliere quest’artista della Valle di Susa, di fama nazionale ed internazionale. La Casa degli Affreschi, questa casa del Medio Evo, vecchia locanda che ha ospitato tanti viaggiatori, è il luogo piĂą rispettoso per ricevere opere così prestigiose come quelle di Tino Aime.
CRISTINA COMENCINI, GUSTAVO ZAGREBELSKY, FRANCO FERRAROTTI E MARIO BAUDINO VINCONO IL PREMIO CESARE PAVESE 2016.
Giunto alla trentatreesima edizione, il Premio Cesare Pavese per la letteratura 2016 è stato assegnato ad autori di sicuro prestigio. I riconoscimenti verranno assegnati il 27 e 28 agosto a Santo Stefano Belbo presso la Casa Natale dello scrittore. Promosso e oeganizzato dal CEPAM (Centro Pavesiano Museo Casa Natale), il premio, con presidente Luigi Gatti, affiancato da una giuria presieduta da Giovanna Romanelli, verrà conferito per la sezione opere edite alla scrittrice e regista Cristina Comencini per «Essere vivi» (narrativa, Einaudi, 2016), al costituzionalista Gustavo Zagrebelsky per «Senza adulti» (saggistica, Einaudi, 2016), al sociologo Franco Ferrarotti per «Al santuario con Pavese. Storia di un’amicizia» (saggistica, Dehoniane, 2016) e allo scrittore e giornalista de La Stampa Mario Baudino per «Lo sguardo della farfalla» (premio speciale della giuria, Bompiani, 2016). Al critico letterario Gianni Turchetta, verrà consegnato il Premio Letterario Lions per la curatela de L’Opera Completa di Vincenzo Consolo, Mondadori. Allo studente Edoardo Cagnan di Milano, premio per una tesi sull’opera di Cesare Pavese.
Premiazione domenica 28 agosto, alle 10, nella sala conferenze del Museo Casa Natale, mentre sabato 27 agosto, alle 21, incontro sui temi sviluppati dai libri vincitori. Dibattito coordinato da Andrea Raffaele Rondini, dell’Università di Macerata, partecipano
Cristina Comencini, Gustavo Zagrebelsky, Franco Ferrarotti e Mario Baudino.
Per le altre sezioni del concorso, verranno premiati, sabato 27 agosto, alle 17, sempre al Museo Casa Natale, per le Opere inedite: Domenico Pisano, Giuseppina Giacomazzi, Maria Concetta Trovato, Egle Migliardi, Hiwot Maria Malerba, Michele Fassino, Attilio Rossi. Sezione Medici scrittori: Sergio Rustichelli, Vittorio Casoli, Roberto De Rosa, Franco Villa.
Menzioni di merito per opere edite: Gabriella Greison, Rivista Submarino (direttore Carlo Cerrato), Osvaldo Di Domenico, Pietro Reverdito.
Finalisti sezione studenti che hanno scritto su un’opera di Cesare Pavese:Giorgia Garri, Federico Trento, Rachele Baldi, Cristina Miceli, sara Mastroianni, Nicolò Petronio, Martina Baltuzzi, Marta Papini, Giulia Saccato, Maurizia, Povero, Abbate Federica, Ylenia Sileo, Francesca Parodi, Linda Marisol Perina.                                  Angelo Mistrangelo
TORINO: “WILD ENERGIES “- PERSONE IN MOVIMENTO
Marguerite Kahrl, Marjetica PotrÄŤ
Apertura al pubblico fino al 23 ottobre 2016 – PAV – PARCO ARTE VIVENTE – Via Giordano Bruno, 31
Lo scorso 7 luglio, si è inaugurata Wild Energies, persone in movimento, a cura di Marco Scotini. Il progetto espositivo Wild Energies nasce a seguito della collaborazione tra Marjetica PotrÄŤ e il PAV nell’ambito della mostra Vegetation as a Political Agent, culminata con la pubblicazione del libro The Soweto Project – edito da Archive Books nel 2014.
L’idea di Participatory design e quella di Social architecture, sviluppate dall’architetto e artista slovena negli ultimi anni, vengono declinate in questa occasione in una mostra comune di Marjetica Potrč e Marguerite Kahrl, che tornano a lavorare insieme dopo il progetto Rainwater Harvesting, presentato presso la Fondazione Bevilacqua La Masa (Venezia) nel 2010.
Il nuovo progetto comune parte da un’analisi delle aree urbane attorno al PAV, svoltasi nell’ambito del workshop collettivo Wild Energies: vento, fuoco e persone in movimento, tenuto dalle due artiste a partire dal Marzo 2015. L’obiettivo del workshop era quello di pensare in modo nuovo lo spazio comunitario estendendo i principi del Parco Arte Vivente all’immediato contesto urbano.
Le sculture in canapa di Marguerite Kahrl, rimandano alla bioregione nella quale l’artista vive e lavora, il Piemonte, storicamente celebre per la produzione di tale tessuto. Una trazione gradualmente dimenticata con l’avvento dell’economia industriale, a dispetto delle qualitĂ e del potenziale come risorsa economica e ambientale. Le sculture, i video e il ciclo di acquerelli sono ispirati ai Los Caprichos di Goya, che Kahrl utilizza come un archivio di tipi caratteriali utili ad una riflessione artistica tutt’ora valida. I pupazzi cuciti nei workshop condotti dall’artista, invece, toccano in maniera al contempo poetica e relazionale il problema etico dell’auto-rappresentazione dei territori in trasformazioni e delle comunitĂ migranti.
L’opening di Wild Energies coincide con la presentazione al pubblico degli esiti del primo anno di sperimentazione della Libera Scuola del Giardino, progetto nato come approfondimento laboratoriale delle tematiche sviluppate nella mostra Grow It Yourself. Il percorso, condotto da Wapke Feenstra del collettivo myvillages, Andrea Caretto|Raffaella Spagna e coordinato da Orietta Brombin, si è articolato in fasi di studio, coltivazione e trasformazione delle specie botaniche. Sono state progressivamente avviate produzioni temporanee per la vendita e lo scambio di prodotti, ottenuti attraverso la coltivazione delle materie prime, la loro raccolta e lavorazione. Dalla coltivazione del giardino, dalle aree spontanee e da tutto il territorio del PAV, prende avvio l’elaborazione di prodotti stagionali ottenuti attraverso la coltivazione delle materie prime; a questa filiera di produzione si aggiungono la realizzazione di confezioni che presentino le materie trasformate in una forma adatta allo scambio e alla commercializzazione.
SAVONA, IL TORINESE NINO VENTURA PROTAGONISTA DE “IL PIATTO DELL’ESTATE”
SarĂ presentato venerdì 5 agosto alle ore 21,45, al Palacarisa – Darsena Porto Antico di Savona, il piatto dell’estate 2016.
L’iniziativa giunta alla XXXIII edizione è stata ideata dal Lions Club Savona Torretta. Un evento che da anni contribuisce e sponsorizza il restauro di importanti opere artistiche nel savonese.
Quest’anno, Oreste Gagliardi, presidente 2016/2017, ha voluto Nino Ventura per realizzare l’opera. Una scelta che ha così commentato: “Un artista proveniente dalla trinacria ma radicato da decenni nel territorio di Torino. Il Maestro Nino Ventura ha messo a nostra disposizione la sua arte creando opere che sembrano trarre origine dalla storia del mondo con escursioni nel mondo greco e azteco. L’utilizzo del marmo e del bronzo successivi alla scultura ed alla ceramica lo hanno portato a realizzare pesci e angeli che hanno invaso buona parte del sud Europa facendo diventare la Spagna la sua tavolozza.. ” I 50 piatti sono stati realizzati da Nino Ventura presso la storica fabbrica di ceramiche Mazzotti (1903). Dal periodo futurista di Tullio d’Albisola, oggi, è la quarta generazione di ceramisti a portare avanti la tradizione di famglia. Tullio Mazzotti ha messo a disposizione del progetto il suo atelier e a proposito dell’esperienza con Ventura dice: “La ceramica è materiale difficile, ma non per gli artisti sensibili e di talento. Ricordo Luigi Veronesi negli Anni Novanta, venne da noi a fare ceramica senza grande esperienza della materia. Toccava l’argilla e sopra ci dipingeva come se lo avesse sempre fatto. Quanti artisti ho visto arrivare sulle rive del Sansobbia per esprimersi con l’argilla di Albisola? Quanti ne entrano in contatto con rispetto e amore, con la facilitĂ di chi la capisce? Solo quelli di valore, sicuro.
Lavorare con Nino Ventura è stato, oltre che facile, un piacere. Le difficoltĂ tecniche della materia, che sempre ci sono per chi vuole attraversare i confini conosciuti, sono state superate con la facilitĂ di chi possiede talento, pensiero, sensibilitĂ e possiede il dono del.. gioco creativo. Questo è stato lavorare con Nino Ventura”. Venerdì 5 agosto al Porto Antico di Savona la presentazione dell’artista sarĂ affidata al curatore e critico Vittorio Amedeo Sacco che così presenta l’artista nel cataologo: ” Nino Ventura è un artista completo, insofferente dei limiti, dei codici e dei rituali del sistema dell’arte e invece, si potrebbe dire, quasi incalzato dalla forma, dal bisogno di insistere, di variare, di ricercare. Artista sempre profondamente coerente con se stesso nonostante i numerosi passaggi,qualche volta repentini, che hanno segnato il suo itinerario come delle fratture o perlomeno delle apparenti deviazioni di rotta. Nino Ventura predilige nelle
sue opere l’uso di materiali semplici, quali ceramica, marmo e
bronzo, che abbinano gli elementi naturali, atmosferici come vento,
acqua e terra. Nino Ventura ama la terra. La sua terra. Terra mediterranea. E nella terra trova la sua forza espressiva. Con la scultura ceramica, che rielabora e adatta al contemporaneo, ferma il
tempo. In fondo non è un caso che la sua lunga avventura creativa, che lo ha portato a ricevere consensi nel mondo,si espliciti qui, con i piatti dell’estate, come sfavillante espressione di questa sua libertĂ ”.
Uno dei piatti di Nino Ventura andrĂ ad arricchire la collezione del Museo della ceramica di Savona.
CONTINUANO LE SELEZIONI DI IO ESPONGO
Alla Conserveria Pastis, in piazza Emanuele Filiberto II°, Quadrilatero Romano, ospita le opere del terzo appuntamento di «Io Espongo»: il concorso dedicato ai giovani artisti emergenti.
Un’occasione per accostarsi alle esperienze contemporanee, per entrare in contatto con opere dal linguaggio innovativo, per cogliere espressioni e materiali di una ricerca quanto mai varia.
Si possono vedere, perciò, i lavori di Marianna Mora, Jacopo Giavara, Monica Silvestri, Andy McFly, Attilio Collimedaglia e Angelo Bonetti.
Un percorso che, di volta in volta, si rinnova, trova nuove adesioni, recupera situazioni e motivazioni capaci di trasmettere
sensazioni, dubbi, momenti di un dire interiorizzato, limpidamente definito, pronto ad essere «letto» da una giuria di esperti.
Pittura, fotografia, design, scultura, video, rappresentano, tra le altre iniziative, gli aspetti di una visione d’insieme sicuramente altamente suggestiva.
(A. Mis.)