Il quadro che parla ai non vedenti ha un cuore elettronico trofarellese

FotoArticoloLa tecnologia ormai permea la nostra vita quotidiana in ogni aspetto, non sempre rendendola migliore.

Esistono tuttavia esperti che mettono al servizio le loro conoscenze tecniche ed informatiche per realizzare oggetti utili alla vita quotidiana. “Internet of Things” (internet delle cose), questo è il nome della “scienza” che si occupa di creare ambienti, intesi nel senso più ampio possibile, pensati per migliorare la vita quotidiana delle persone che li occupano. Si tratta in sostanza di connettere tra loro oggetti di uso comune mediante l’utilizzo di tecnologie informatiche, al fine di sincronizzarle ed automatizzarle. Pensiamo per esempio alle luci di casa, lavatrici, condizionatori d’aria ecc. “intelligenti”, in grado di essere comandati a distanza ed, in taluni casi, di compiere “azioni” in modo automatico.

 

Una concezione non nuova, seppure in fase di continuo sviluppo.

 

Ad innovare nell’innovazione è Enrico Miglino, trofarellese, cervello in fuga trasferitosi da tempo all’estero, che presenta un’idea totalmente nuova, pensata per favorire le persone con disabilità visiva.

 

Miglino, ci spieghi di che si tratta.

«Sto realizzando un progetto che ribalta il modo in cui in genere ci approcciamo alla tecnologia. Non sarà l’utilizzatore a controllare l’ambiente, bensì l’ambiente che si adatterà alle capacità dell’utilizzatore, mettendolo in grado di comunicare o vivere un’esperienza cui diversamente non avrebbe avuto accesso».

 

Nei dettagli?

«Stiamo realizzando un ambiente auto adattabile, che trova applicazione in tutti quei contesti in cui l’utilizzatore è disabile. Nello specifico un disabile visivo. Il progetto Internet of Things si articola in diversi moduli, fra i quali uno che riguarda in particolare l’arte contemporanea. Siamo partiti da un’opera d’arte e, con la collaborazione dell’autore Lorenzo Merlo (http://diginformale.it/), ne abbiamo identificato gli elementi essenziali e caratterizzanti. Da un originale di arte visuale, attraverso vari passaggi, stiamo ora realizzando un quadro in grado di riconoscere la presenza di un visitatore. Sarà il quadro stesso ad invitare la persona ad avvicinarsi ulteriormente per toccare l’opera, che “prenderà vita” in 3D. In questo modo offriamo un’esperienza visuale e percettiva, grazie alla quale l’opera acquista profondità e spazialità».

 

Un quadro che ‘parla’ e si lascia toccare? Un quadro “vivo”?

«Esattamente. La creazione artistica originale di Lorenzo Merlo, integrata e modificata con la tecnologia, diventerà “viva”. Sarà percepibile in tre dimensioni, permettendo così la “visione” anche ai non vedenti. Tutto questo adattandosi in maniera dinamica alle diverse esigenze di chi la osserva».

 

Come è nata l’idea? E quali supporti ha avuto nella realizzazione?

«L’idea di orientare il progetto all’ambito dei disabili visivi è stato ispirato da “MuZIEum”, un museo che si trova a Nijmegen, nei Paesi Bassi (http://muzieum.nl/). In questo particolare museo, attraverso un’esperienza partecipativa del visitatore si tenta di abbattere o comunque ridurre il muro di pregiudizi che noi vedenti spesso abbiamo nei confronti dei disabili visivi. Fondamentale in questo percorso é il contributo e il supporto fornitomi dal project manager dell’iniziativa MuZIEum, Carlijn Nijhof. L’idea ha poi potuto trasformarsi in realtà grazie al finanziamento di Element14.com, che ha fornito gran parte del materiale elettronico (componenti, micro controllori, micro computer, sensori, touch screen etc.) e grazie al secondo sponsor, GearBest.com, che ha fornito tutto il necessario per gli elementi di movimento. Un sostegno fondamentale visto che il lavoro completo utilizza una ventina di sensori, un sistema audio, tre micro computer, una decina di micro controllori e circa 100 motori elettrici».

 

Dove e quando sarà possibile ammirare, o forse sarebbe meglio dire “vivere”, il risultato di questo progetto?

«Sia l’opera originale di Lorenzo Merlo che la versione “tecnologica” saranno donate al MuZIEum insieme agli altri componenti del progetto. Stiamo ancora valutando una data per presentare questa realizzazione nell’ambito di un evento, per ora previsto all’inizio del prossimo meseAggiungi un appuntamento per il prossimo mese di ottobre».

 

Sandra Pennacini