PASSIONE FUMETTI di Giancarlo Vidotto: DAMPYR e la geografia del dolore
Harlan Draka, il DAMPYR dell’omonima serie a fumetti della Sergio Bonelli Editore, è figlio di un vampiro e di una ragazza umana. La sua natura ibrida – è infatti uomo ma anche potenzialmente vampiro – fa si che il suo sangue sia un letale veleno per gli stessi vampiri, il cui solo contatto ha effetti corrosivi e incendiari immediati. DAMPYR è una serie horror avventurosa, ideata e curata da Mauro Boselli (autore e curatore anche di TEX) e Maurizio Colombo. Insieme ai suoi compagni di avventure Emil Kurjak, ex soldato serbo-bosniaco, e Tesla Dubcek, letale vampira ispirata alla cantante Annie Lennox, ha come base Praga, una delle città più belle e affascinanti del mondo, ammantata di un’aura di mistero e romanticismo. Ma il romanticismo nella serie di Dampyr finisce qui.
I vampiri in Dampyr non sono infatti quelli romantici delle moderne saghe letterarie e cinematografiche. Al contrario sono esseri potenti e assetati di sangue, nascosti in mezzo agli uomini fin dalla notte dei tempi. I Maestri della notte – questo il nome della casta dominante e originaria – sono esseri solitari, dotati di incredibili poteri, anche psichici, che hanno permesso a questi esseri di assumere nel corso della storia posizioni spesso dominanti. Solo i Maestri della notte possono creare altri vampiri, che organizzano in branchi e controllano tramite i loro poteri mentali. Anche questi ex-uomini sono potenzialmente immortali, se pure vincolati all’obbedienza al loro maestro, privi dei suoi poteri ma, soprattutto, della resistenza al sole. Per questo motivo i Maestri della notte non esitano a servirsi anche di normali esseri umani.
Ma come è possibile che questa stirpe di vampiri immortali, insieme ai loro branchi, abbia potuto mescolarsi agli uomini e nutrirsi del loro sangue senza lasciare tracce del loro passaggio? La risposta sta nella loro capacità di annidarsi nei posti dove le condizioni sono più favorevoli, spesso influenzandole e provocandole essi stessi: conflitti, guerre e tragedie ma anche ambienti caratterizzati da isolamento e povertà. Per questo motivo Harlan, Tesla e Kurjak – nella loro missione di cacciatori di vampiri – si spostano continuamente seguendo ogni traccia che possa far sospettare il passaggio di questi sanguinari e crudeli esseri. In questo sono aiutato da Caleb Lost – essere immortale con le fattezze di David Bowie, enigmatico direttore del “Teatro dei Passi Perduti” di Praga – che si serve di informatori sparsi in tutto il mondo per raccogliere notizie utili su potenziali vampiri e altre creature malvagie.
La serie di DAMPYR ha una forte connotazione geografica – oltre che storica – caratterizzata dalla rappresentazione di luoghi dove, spesso ancora oggi, ci sono guerre e conflitti, situazioni di sfruttamento, criminalità, degrado, piccole e grandi tragedie. Non è un caso che i protagonisti arrivino dai paesi della ex-Jugoslavia, teatro di una delle guerre più sanguinose e crudeli della fine del secolo scorso. Ma sono tanti i luoghi del dolore, spesso dimenticati, che caratterizzano la nostra terra, in Africa, Sudamerica, Asia, ma anche nei paesi più evoluti, se pure in ambiti magari più circoscritti. Nel corso degli anni, ai creatori Boselli e Colombo, si sono aggiunti numerosi altri autori che hanno portato esperienze e sensibilità nuove, arricchendo le avventure di Harlan e soci di esperienze legate a leggende storiche e luoghi anche molto vicini a noi. L’Italia è infatti ricchissima di storia misteriosa, avvenimenti inquietanti e leggende legate al folclore locale.
Un bell’esempio della geografia del dolore di DAMPYR si può trovare nelle 3 storie del Maxi Dampyr attualmente in edicola. Un albo contenente avventure ben scritte e ben disegnate, avvincenti e piacevoli da leggere, ognuna caratterizzata da un luogo e da un avvenimento storico significativo. “Caccia alla volpe” di Claudio Falco e Arturo Lozzi narra avvenimenti legati alla guerra in Bosnia-Erzegovina e in particolare al tragico passato di Kurjak. “Valle di tenebra” di Luigi Mignacco e Andrea Del Campo è ambientato in Italia, nel basso Piemonte ai confini con la Liguria, dove tragici fatti legati alle lotte partigiane tornano a galla in seguito a nuovi delitti e sparizioni. “Il Klan dei dannati” di Nicola Venanzetti e Daniele Statella si volge infine in Arkansas, nel Sud degli Stati Uniti, in luoghi dove schiavismo e guerra civile – nel passato – e malavita e affari – nel presente – costituiscono terreno fertile per gli interessi di un potente e crudele Maestro della Notte.
Horror e avventura, ma anche tanto lavoro di ricerca, sia storica, sia documentale, per rappresentare in modo realistico e credibile luoghi e avvenimenti. E’ un marchio di fabbrica della Bonelli, da sempre, da quando Gianluigi Bonelli calcolava i tempi di percorrenza a cavallo di TEX sulle mappe storiche e inseriva riferimenti toponomastici precisi nelle sue avventure. Tradizione ripresa dal figlio Sergio Bonelli, che ha trasferito il suo amore per l’Amazzonia e l’Africa nelle avventure di Mister No, utilizzando spesso materiale dai suoi viaggi per scriverne le avventure. Alfredo Castelli, con la creazione di Martin Mystère, ha poi reso quasi scientifico il meccanismo, facendone la base stessa delle avventure del protagonista. Cosa che, in parte, costituisce anche l’ossatura delle avventure di DAMPYR.
Dampyr è in edicola dall’aprile del 2000 (“Il figlio del diavolo”) e ad oggi conta 197 albi nella serie regolare, 11 speciali e 8 Maxi. Attualmente è in edicola l’albo 197 “La vendetta di Severa”. In libreria trovate anche il bel volume brossurato di 416 pagine “I misteri di Praga” che raccoglie alcune avventure scritte da Mauro Boselli e disegnate Luca Rossi e Nicola Genzianella, quest’ultimo autore anche della bellissima copertina inedita.