A Chieri si celebrerà in settembre la prima unione civile. FdI-AN: “Traditi i valori di una parte degli elettori del sindaco”
Il Circolo Fratelli d’ Italia-Alleanza Nazionale Chieri, con il Coordinatore Karol Vaccaro e il Vice Coordinatore Alessandro Savarino, hanno commentato in una nota la notizia, diffusa nei giorni scorsi, della prossima, prima unione civile che si celebrerà a Chieri.
“Apprendiamo con stupore la soddisfazione del primo cittadino nel celebrare la prima unione civile, tra due donne, a Chieri. E’ lapalissiano il tradimento dei principi e dei valori cari a quella parte dell’elettorato cattolico e del mondo associazionistico che ha ingenuamente sostenuto il Sindaco; Questi avrebbe almeno potuto, per coerenza, delegare tale incombenza, quale ufficiale di stato civile, ad un altro soggetto, magari il vice Sindaco, instancabile sostenitrice e ammiratrice della superba novità della Legge che introduce le unioni civili tra persone dello stesso sesso.
Legge sulle unioni civili emanata peraltro in violazione della Legge Fondamentale degli italiani, la Costituzione, che all’art. 29 dispone: “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”. Di fatto la Legge n. 76/2016, che all’inizio parla pomposamente dell’unione civile tra persone omosessuali quale specifica formazione sociale, in realtà all’art. 1 comma 20 fa sì che alle unioni civili si applichino in automatico le disposizioni di legge relative al matrimonio ed ai coniugi, con una classica operazione ipocrita in stile renziano, con cui il parlamento nelle mani del governo Renzi ha di fatto introdotto in Italia il c.d. matrimonio omosessuale. Senza però chiamarlo così formalmente, tanto per non urtare troppo l’elettorato cattolico. Pesanti conseguenze finanziarie derivano da tale Legge, ma questo forse non interessa ad un Governo che trascura di sostenere il lavoro dei giovani, largamente disoccupati, e aiutare le famiglie tradizionali, cioè le coppie eterosessuali, che spesso versano in grave crisi economica e faticano a giungere a fine mese. La stessa Legge infatti, all’art. 1 comma 66, prevede che, solo tra 2016 e 2025, per le casse pubbliche ci saranno maggiori oneri e spese, derivanti dall’attuazione dei diritti attribuiti alle unioni civili, per almeno 130 milioni di Euro. Ciò grazie al fatto che i partner delle unioni civili beneficeranno di tutti i diritti già giustamente riservati dalle leggi ai coniugi, in particolare in campo previdenziale ed assistenziale: si pensi ad esempio alla pensione di reversibilità nel caso del partner omosessuale defunto.
Non si può tuttavia non evidenziare un aspetto di fondamentale importanza: come conseguenza dell’ equiparazione di fatto al matrimonio, le “coppie” omosessuali potranno ricorrere alla Corte Europea, ottenendo con buone possibilità l’ adozione di bambini!
Gradiremmo dal Sindaco – che peraltro si dice cattolico – un suo ripensamento, oltre che una presa di posizione in favore dei principi della famiglia, cellula fondamentale della società composta da uomo e donna, come riconosciuto dalla nostra Costituzione 70 anni fa, oltrechè dalla Legge naturale.”