PIEMONTE ARTE: THEO GALLINO, ARGIRO’, RUBIANA PER TABUSSO, ABILITART, G.A.M., MELMAN
L’artista chierese Theo Gallino partecipa con le sue opere alla mostra “La Macchina del Movimento – Dal Futurismo al Contemporaneo”, che si apre giovedì 8 settembre a Palazzo Mathis di Bra (Piazza Caduti per la Libertà 20) alle ore 18. La mostra resterà aperta fino all’8 dicembre. Orari: da giovedì a domenica, 9-13 e 14,30-18
CASTELNUOVO E MONCUCCO: MOSTRA DI PITTURA “COLLINE E VIGNETI IN MONFERRATO”DI FRANCESCO ARGIRO’
Inaugurata la Mostra di Pittura “Colline e Vigneti in Monferrato” di Francesco Argirò, alla Cantina “Terre dei Santi” di Castelnuovo Don Bosco. Una sezione della Mostra è allestita presso la Bottega del Vino – Trattoria del Freisa di Moncucco Torinese.
“Il Monferrato – scriveva Argirò – nasce ogni mattina dai lievi vapori della notte che l’ammantano come a proteggere i rilievi, le cascine, le vigne dai grappoli che hanno cambiato colore. All’alba le nebbie s’impigliano nei pioppeti delle valli striate da fumi bianco celesti che nascondono ancora per poco sentieri e canneti. A oriente il sole sparge sul suo cammino polvere di diamante che avvolge le cime delle colline e le case sui bricchi emergenti come isole da un mare trasparente di arie incantate prima che la luce dilaghi a scoprire ogni nascosto recesso della natura. A settembre il Monferrato nasce ogni giorno coi verdi cangianti delle viti, nelle pezzature geometriche di cui è fatta la collina, alcune turchesi, con le tavolozze freschissime dei prati coi toni bruni dei campi arati per le nuove seminagioni, con la fatica dura del contadino che anche questa mattina e là, come è stato ieri e come sarà domani, con l’amore e dolore di cui è fatto il suo rapporto con la terra e con le piante. Scoprire a settembre il Monferrato è come liberarsi dello strato di noia, di abitudine, di impegno che sempre più fa barriera tra la nostra esistenza e la poesia serena delle cose create, è come sciogliere il freddo che le conversazioni solidificano sulla nostra ansia di essere umani. Significa riconoscere gli alberi che avranno amici in gioventù, riconquistare gli odori delle erbe, i rumori agresti, la carezza del vento che porta echi lontani, significa ritornare a fare parte del miracolo della vita. Questa mattina il Monferrato è nato anche per noi, se sapremo meritarlo.”
RUBIANA: BIENNALE FRANCESCO TABUSSO, VII EDIZIONE FIABE E BOSCHI 2016
inaugurazione mostra Villa Tabusso sabato 10 settembre ore 16.00
inaugurazione Pinacoteca domenica 11 settembre 2016 ore 10.30
Fiabe e boschi è la rassegna pittorica nata nel 2007 da un’idea di Francesco Tabusso che con gli amici Francesco Casorati, Romano Campagnoli, Giacomo Soffiantino, Tino Aime e altri ancora, ha creato il primo nucleo di quella che oggi è la Pinacoteca comunale di Rubiana, costituita da 55 opere che si sono aggiunte di edizione in edizione grazie alla generosità degli artisti invitati.
Quella che si inaugura il 10 e 11 settembre 2016 è la VII edizione che vede arricchirsi la collezione della Pinacoteca delle otto serigrafie donate dalla famiglia del Maestro al Comune di Rubiana, realizzate da Tabusso negli ultimi 20 anni e raffiguranti paesaggi e luoghi della Valle di Susa a lui particolarmente.
Lo spazio della Pinacoteca curato da Angelo Mistrangelo e Massimo Venegoni, presenterà, oltre alle opere della collezione in uno spazio ampliato e rinnovato anche i principali interventi di Tabusso sul territorio rubianino: la decorazione di diverse edicole votive, gli affreschi dell’abside del Santuario della Madonna della Bassa attraverso le fotografie di Renzo Miglio e il racconto per immagini del Cantico delle creature, l’imponente pala d’altare destinata alla chiesa milanese di San Francesco al Fopponino, dipinta a Rubiana e ispirata ai boschi e alla sua valle.
Parallelamente all’esposizione in Pinacoteca, a Villa Tabusso, residenza estiva del pittore, sarà allestita la mostra «Il racconto pittorico di Francesco Tabusso fra poeti e scrittori e la sua valle». La mostra approfondisce la collaborazione tra Tabusso e alcuni dei più importanti scrittori del secondo Novecento italiano: Dino Buzzati, Piero Chiara, Mario Soldati, Mario Rigoni Stern, Giorgio Bassani e Diego Valeri.
Villa Tabusso, rimasta di proprietà della famiglia, è oggi sede dell’associazione Road House Write and more, la prima Residenza italiana per Scrittori, un piccolo e prezioso polo culturale aperto da maggio scorso al pubblico; l’associazione, presieduta da Nadia Nicoletti, progetta corsi e workshop di scrittura e sceneggiatura; ospita presentazioni di libri con un’attenzione particolare ai piccoli editori della Valle e nei giorni di chiusura della Biblioteca, mette a disposizione di studenti e lettori 2 sale e il giardino. In continuità con la nuova destinazione della Villa, si è scelto di proporre una mostra delle opere di Tabusso realizzate per illustrare racconti romanzi e poesie degli autori. Ad esempio le acqueforti che illustrano Le quattro piccole storie scritte da Dino Buzzati; gli acquerelli che raccontano l’Italia di Mario Soldati percorsa di regione in regione nel libro Vino al Vino; le incisioni per i racconti di Mario Rigoni Stern; i disegni raccontati da Piero Chiara ne La sostanza delle cose; o ancora le litografie della serie dei Dodici mesi che tratteggiano il passaggio da una stagione all’altra scandito dai lavori contadini: la mietitura del grano, la vendemmia, la raccolta dei funghi, i chiari di luna delle sere d’estate.
L’esposizione in Pinacoteca e la mostra a Villa Tabusso saranno visitabili, durante i weekend del mese di settembre, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00.
Gli artisti presenti in Pinacoteca
I edizione 2007: Tino Aime, Romano Campagnoli, Antonio Carena, Francesco Casorati Mauro Chessa, Gabriel Girardi, Vinicio Peugia, Giacomo Soffiantino, Luciano Spessot, Francesco Tabusso.
II edizione 2008: Alfredo Billetto, Rocco Forgione, Lia Laterza, Sandro Lobalzo, Francesco Maiolo, Sergio Saccomandi.
III edizione 2009: Ermannno Barovero, Enrico Colombotto Rosso, Willy Darko, Davide De Agostini, Gabriella Malfatti, Francesco Preverino
IV edizione 2010: Igo Nespolo, Antonio Nunziante, Mario Surbone, Fabrizio Riccardi, Leonardo Giradi, Eugenio Comencini, Rosanna Bonavia, Paolo Belgioioso, Roberto Andreoli, Daniela Allosio, Sergio Unia.
V edizione, 2012: Rodolfo Allasia, Michele Baretta, Claudio Berlia, Eugenio Bolley, Felice Casorati, Piero Gilardi, Anna Lequio, Angela Pansini, Carlo Pirotti, Enzo Sciavolino, Carlo Sismonda, Pierre Tchakhotine
VI edizione 2014: Guido Bertello, Nazareno Biondo, Silvio Brunetto, Francesco Capello, Daniele Gay, Angela Guiffrey, Raffaele Mondazzi, Alex Ognianoff, Diego Scursatone, Elisabetta Viarengo Miniotti.
PROGETTO ABILITART: DALL’ACCADEMIA ALBERTINA ALLE PARALIMPIADI DI RIO DE JANEIRO, ARTE A SOSTEGNO DELLA DISABILITÀ
ABILITART è il progetto ideato e realizzato dalla Scuola di Anatomia Artistica del prof. Paolo Belgioioso, dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. È il risultato di un percorso iniziato nel 2014, in cui le attività della didattica si sono arricchite di seminari, workshop e performance di atleti, con l’intento di incoraggiare gli oltre centocinquanta studenti inizialmente coinvolti nell’affrontare i temi della disabilità nello Sport. Dal dialogo e dal confronto sul piano umano e artistico con gli atleti disabili sono nate opere grafiche, pittoriche e fotografiche, con la volontà di rivelare le potenzialità ed eccellenze del corpo nonostante il limite, l’imperfezione, la disarmonia. sono state esaltate le risorse di forza, coraggio e determinazione, per superare le barriere intellettuali in nome di un’Arte che possa comunicare al meglio i valori universali dello Sport.
ABILITART ha esordito durante il Primo Festival Internazionale delle Scuole d’Arte e di Design – FISAD 2015, tenutosi presso l’Accademia Albertina di Torino nel luglio 2015, in collaborazione con il Comitato Italiano Paralimpico, nell’anno di Torino Capitale Europea dello Sport. Premiato dal Lions Club, è stato riproposto in parte presso la sede Rai di Torino, in occasione del Prix Italia 2015. Il progetto espositivo è stato quindi richiesto nell’ambito dei Giochi Paralimpici 2016, per la sede di Casa Italia, ospitata per l’occasione presso la Paroquia Imaculada Conceição di Rio de Janeiro. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il Comitato Italiano Paralimpico e con la Fondazione Italiana Paralimpica, ed è patrocinata dal Pontificio Consiglio della Cultura. Quest’ultimo importante supporto morale si è rivelato fondamentale per il prezioso contributo introduttivo al catalogo delle opere da parte del Presidente, S.Em. Cardinale Gianfranco Ravasi. Nel volume, oltre al saluto del Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, figurano le presentazioni del Presidente dell’Accademia Albertina, Fiorenzo Alfieri, del Direttore dell’Accademia Albertina, Salvo Bitonti e di Paolo Belgioioso, docente e curatore del progetto espositivo e dell’allestimento a Casa Italia Paralimpica. Oltre a una quarantina di opere individuali, la mostra propone un lavoro collettivo raffigurante tre Prigioni di Michelangelo, nei colori degli agìtos del logo paralimpico, rappresentanti la disabilità fisica nello Schiavo che si desta (rosso), psichica in Atlante (blu) e sensoriale nello Schiavo giovane (verde). È composto da centocinque tasselli realizzati da ottanta studenti con tecniche diverse. Tante mani per l’ARTE A SOSTEGNO DELLA DISABILITÀ.
Dopo Rio 2016, dove la mostra sarà inaugurata ufficialmente il 6 settembre in occasione della apertura di Casa Italia Paralimpica, altri due importanti appuntamenti espositivi attendono ABILITART: il primo si svolgerà a Roma nel mese di dicembre, presso l’Ara Pacis o gli spazi espositivi dell’Hotel Waldorf Astoria ex Hilton, sempre in collaborazione con il Comitato Italiano Paralimpico e la Fondazione Italiana Paralimpica; il secondo, previsto nella primavera 2017, riproporrà la mostra a Torino, in una sede da definire, con una veste rinnovata, più ampia e articolata.
Allievi Melissa Abate Daga, Yang Aoxue, Davide Ballario, Beatriz Basso, Eloisa Benna, Daniel Bongioanni, Gabriele Bosco, Diandra Camino, Julien Cittadino, Chiara Civalleri, Noemi Gagliardo Corsi, Davide Faure, Ferdinando Faure, Amaranta Flagelli, Oscar Giachino, Veronica Gresia, Qin Jinagsiquan, Giorgia Lo Faso, Alberto Longo, Maria Vittoria Marangon, Greta Martino, Francesca Molina, Beatrice Morino, Sheida Morshedi, Matilde Negro, Camilla Panero, Claudia Petacca, Davide Pognant Gros, Marco Poma, Debora Quaglino, Arianna Rossi, Flavio Rossi, Jasmine Salah, Arianna Sciarrone, Wang Yikai, Elena Zambon.
TORINO, G.A.M.: MARTEDI’ 13 SETTEMBRE “THE GREAT EUROPEAN DISASTER MOVIE”
Martedì 13 settembre 2016, ore 18.00 – Sala Conferenze, GAM – Torino – Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Info e prenotazioni – tel. 011.4436907 – 011.4429518 gam@fondazionetorinomusei.it
Alla G.A.M. “The Great European Disaster Movie”, un film di Annalisa Piras, produttore esecutivo Bill Emmot. L’evento è realizzato dal Castello di Rivoli e dalla GAM in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino. La proiezione del film, che ha appena ricevuto il premio CIVIS Media per documentari, sarà seguita da una conversazione di Annalisa Piras e Bill Emmott con Carolyn Christov-Bakargiev, direttore Castello di Rivoli e GAM Torino e Francesco Jodice, artista e videomaker. L’arte spesso anticipa futuri scenari storici e sociali. Realizzato nel 2015, il film mostra i possibili effetti catastrofici dello smembramento dell’Unione Europea, quanto mai attuale come evidenziano le tensioni politiche e i clamorosi risultati del referendum inglese sull’uscita dalla UE (Brexit). Il film suggerisce quanto sia possibile un disastro prossimo venturo attraverso la storia di due personaggi coinvolti in un incidente aereo. Gli autori, attraverso la campagna Wake Up Europe!, intendono promuovere un dibattito transnazionale sul futuro dell’Unione Europea. (http://www.wakeupeurope.eu/)
TORINO: SAUL MELMAN OPERA VIVA BARRIERA DI MILANO
Stretched and Still Lies the Midnight
5 settembre – 30 settembre 2016
un progetto di Alessandro Bulgini
a cura di Christian Caliandro
Il 5 settembre ha inaugurato il quarto lavoro di OPERA VIVA BARRIERA DI MILANO, il progetto site specific di Alessandro Bulgini con la curatela di Christian Caliandro promosso da FLASHBACK – L’arte e’ tutta contemporanea. Il quarto artista ospitato nella rotatoria di piazza Bottesini a Torino e’ Saul Melman, che vive e lavora a New York. Grazie a Saul l’enorme spazio pubblicitario diventa una finestra che affaccia su un altro mondo, che sfonda prospettive, che unisce orizzonti e frontiere. L’opera e’ in origine un collage fotografico di vestiti e indumenti appesi a un filo di uno stendibiancheria, come simboli e metafore delle diverse identita’ e provenienze; l’artista sceglie di riflettere sulle differenze e le commistioni culturali partendo dagli elementi piu’ intimi, frammenti quotidiani di esistenza. Il filo teso di uno stendibiancheria arriva cosi’ dall’altra parte dell’Atlantico e si ambienta subito in Barriera di Milano: e’ una vista quasi scontata e quotidiana in un quartiere che piu’ di ogni altro a Torino e’ testimone di un’intricata storia di immigrazioni e industria e con una popolazione particolarmente eterogenea e portatrice di grandi differenze culturali.
LIBRI – SALVATORE VULLO GLI ULTIMI FRUTTI DELL’ESTATE NOVITÀ IN LIBRERIA
Salvatore Vullo, attraverso la voce dell’io narrante ci fa scoprire e riscoprire, in modo simbolico ed emblematico, un pezzo di storia del nostro recente passato, che si snoda e si intreccia tra il Piemonte e la Sicilia. Ne viene fuori un volumetto breve ma con parole e pagine forti, ad alto peso specifico. Sullo sfondo della prima parte, la disastrosa alluvione del 1994 in Piemonte e le ombre cupe e grevi di tangentopoli. La narrazione prosegue con una discesa nella terra natia, per la malattia e la morte del padre, a ripercorrere e ritrovare simbolicamente il passato e il tempo perduto, scoprire alcune radici, rievocando il conflitto tra generazioni e quello tra padri e figli, e le riflessioni, i vagheggiamenti sui grandi temi dell’uomo: i sentimenti, il dolore, la religiosità, la malattia, la morte, che ci riportano al tema sempre drammaticamente attuale della “Ospedalizzazione della vita” . Infine, altre riflessioni e dialoghi dai quali si intravede il contesto politico e sociale di un Paese sempre alle prese con i sempiterni vizi e mali, che non riesce mai a fare i conti con la storia. Il libro e questa storia nascono per contribuire a dare memoria al futuro, in un’epoca in cui la memoria scarseggia o è assente e la società sembra condannata a un eterno e confuso presente.