CHIERI IN VERSI di Adelino Mattarello: la Vijà, una storia lontana, lontana…

Il gruppo della Vijà 2015

Il gruppo della Vijà 2015

La Vijà ha una storia lontana, lontana. Si racconta che già secoli fa, in occasione della festa delle Grazie, la gente saltava sul carro e declamava “stranot” su questa o quella situazione cittadina oppure su questo o quel personaggio. Da anni la tradizione continua e ……….

 

 

L A   V I J A’

 

Anni e anni fa

prendendo spunto dal passato

di cosa era successo

e perché c’era stato,

si è deciso di proporre,

con versi comici e irriverenti,

un saluto particolare ai potenti.

Allora si parlava di potentati,

fossero contee o ducati,

ora i potentati sono le Amministrazioni Comunali

e tutto quello che ha a che fare con la città:

i parcheggi, il traffico, i viali.

Si saliva su un carro contadino

con pantaloni, camicia e fazzoletto di lino

e si declamava in libertà

versi scritti qua e là.

Obbligatoriamente in dialetto chierese

e quindi per forza

dovevi essere nato in quel paese.

Stranotti sono poi stati chiamati

e come dicevo venivano declamati

con voce tonante

perché non c’era allora l’altoparlante.

Ora continua la tradizione

e si aspetta con trepidazione

l’arrivo della serata,

in cui baldi giovanotti

e altri più avanti con gli anni,

declameranno di Chieri i malanni

e chiederanno a chi governa la città

di impegnarsi a fondo per la comunità.

 

Salta sul carro.