Chieri, M5S e Consulta Giovanile: “La partecipazione è includere tutti, non solo le associazioni”
In un comunicato, il consigliere comunale Alberto Rosso, a nome del Movimento 5 Stelle, ribadisce le critiche del suo gruppo allo statuto che si va definendo per la nascente Consulta Giovanile.
“Come ribadito in sede di dibattito consiliare – scrive Rosso – vorremmo rispondere all’assessora Anfossi che le nostre critiche all’impianto della “sua” Consulta giovanile derivano dal fatto che lo statuto della Consulta non ci soddisfa in quanto è scritto in maniera superficiale e non rappresenta la nostra visione di partecipazione che si può riassumere come segue: “Il Movimento 5 Stelle vuole la Consulta Giovanile aperta a tutti i giovani che vorranno parteciparvi”. Lo Statuto deliberato dal Consiglio Comunale su proposta dell’assessore Anfossi stabilisce invece che possano partecipare alla Consulta solo ragazzi che già fanno parte di organizzazioni giovanili chieresi. Per quale motivo? Facciamo un esempio. Sono un ragazzo di Chieri. Per il momento non faccio parte di una specifica associazione/organizzazione. Leggo che è stata creata una Consulta giovanile per creare occasioni di confronto e portare le istanze dei ragazzi all’attenzione dell’Amministrazione. Decido di recarmi agli incontri e scopro chesono “escluso”, che non posso prendere parte a questo gruppo. Per poterlo fare, devo aderire ad un’organizzazione già esistente perché se ne fondo una nuova, devo sperare di essere accettato dai 2/3 dei componenti della Consulta, o attendere l’insediamento di una nuova Amministrazione. Ma ci può essere una logica in tutto questo ? A chiunque abbia buon senso risulta evidente che si stanno calpestando i principi base della partecipazione che, per sua natura, è un processo di inclusione per fare in modo che sempre più cittadini si interessino alle questione del proprio Comune. Desideriamo rivolgere un appello a tutte le associazioni e organizzazioni giovanili chieresi. Dite cosa ne pensate di queste limitazioni. E se, come immaginiamo, emergerà che non condividete questi punti, richiederemo nuovamente all’assessore Anfossi di rivedere lo Statuto in modo tale che la Consulta giovanile possa fondarsi, da subito, su principi corretti. “