PIEMONTE ARTE: SALA GUIDOBONO, DE COLL, GIAPPONE, GIANOTTI, PAPESCHI, METROPOLI TORINO, ARCHIVI, CUNEO, CRIPPA, PICCARI…
CHIERI, MOSTRA “LA LUCE DELLA SPERANZA”
Dal 10 al 18 settembre nella Chiesa di San Filippo a Chieri in Via Vittorio (zona pedonale), l’esposizione di opere dedicate a ” Maria Madre della Misericordia” – La luce della speranza. Espongono: Lino Baldassa, Luciana Bertaglia, Anna Borgarelli, GianPaolo Brangero, Daniela Bruno, Lucia Stella Bruno, Bruno Cantino, Attilio Collimedaglia, Gianluca Ciceri, Giorgio Cravero, Luisella Cottino, Cristina De Giacomo, Rosemma Francesconi, Maria Antonietta Monetta, Barbara Merola, Milvio Migliore, Celestina Migliotti, Elena Ninni, Giorgio Parena, Mario Pivato, Daniela Pochettino, Angela Rosso, Vincenzo Santovito, Salvatore Simone, Piero Tachis, Marisa Valle, M.Luisa Vigna, Franca Vignolo, Rosanna Vottero Viutrella, Anna Zaccaria.
TORINO, PERSONALE DI PIER TANCREDI DE COLL
Mostra personale del chierese Pier Tancredi De Coll presso la corte interna della residenza Edisu San Liborio di Via Bellezia 19 a Torino. De Coll è risultato vincitore della Mostra Internazionale Artes 2016 – 1^ edizione.
PALAZZO MADAMA, SALA GUIDOBONO NEL NUOVO ALLESTIMENTO
Il Giudizio di Salomone dello scultore tirolese Simon Troger
e un dipinto di Agostino Masucci
Palazzo Madama
Piazza Castello – Torino
Mercoledì 21 settembre 2016 – ore 17.30
Conferenza di presentazione del nuovo allestimento di Sala Guidobono
Intervengono:
Guido Curto – direttore di Palazzo Madama
Clelia Arnaldi di Balme – conservatore di Palazzo Madama per le arti del Barocco.
Cristina Maritano – conservatore di Palazzo Madama per le Arti decorative
Palazzo Madama presenta mercoledì 21 settembre alle 17.30, con una conferenza inaugurale, il nuovo allestimento di Sala Guidobono, ambiente al piano nobile del museo che prende il nome dal pittore ligure Domenico Guidobono, autore della magnifica decorazione del soffitto.
Al centro della sala si impongono le tre monumentali sculture in avorio e legno di noce raffiguranti Il sacrificio di Isacco e Il giudizio di Salomone (diviso in due gruppi), opera dello scultore tirolese Simon Troger (1683 –1768), che danno vita, insieme a un dipinto su tela di Agostino Masucci (1691-1758), a un denso dialogo tra scultura e pittura e a una riflessione assolutamente attuale sul tema dell’infanzia contesa. Le opere di Simon Troger, dopo una necessaria manutenzione conservativa generosamente finanziata dal club Inner Wheel Torino 45° parallelo, sono dotate ora di nuovi supporti e di una grafica rinnovata che ne illustra la storia e la tecnica di esecuzione.
La conferenza sarà occasione per presentare i risultati delle recenti ricerche d’archivio condotte da Cristina Maritano, conservatore per le arti decorative di Palazzo Madama, che hanno chiarito la storia della committenza dei gruppi scultorei. Nel 1738 giunse il Sacrificio di Isacco come dono del conte Luigi Piccon della Perosa, governatore della Savoia di stanza a Chambéry a Carlo Emanuele III. Il fascino della scultura di Troger contagiò il sovrano che commissionò direttamente all’artista il monumentale gruppo del Giudizio di Salomone, una delle opere più impegnative e più costose mai realizzate dallo scultore austriaco. L’opera richiese due anni di lavoro e arrivò a Torino nel 1741. A causa dei danni subiti durante il viaggio dalla Germania, il Giudizio transita dalla bottega di Piffetti per un restauro. A entrambi i gruppi è sottinteso il tema della regalità, che si esprime sia nella scelta del materiale principale, l’avorio, fin dall’antichità associato al concetto di maestà, sia nei soggetti. Dietro le figure di Abramo, il Patriarca, la cui mano è guidata da Dio, e Salomone, il re biblico i cui attributi sono la saggezza e la sapienza, si cela la figura del sovrano, ovvero di Carlo Emanuele III.
Anche la tela di Agostino Masucci, fu commissionata da Carlo Emanuele III e venne realizzata tra il 1732 e il 1738 per Palazzo Reale di Torino. Ritroviamo anche in quest’opera il Giudizio di Salomone, soggetto biblico che celebra al meglio le virtù del re presentando un esempio di sapienza, riconosciuta dal popolo, concessa direttamente da Dio come capacità di discernere il bene dal male per poter governare con giustizia. La drammaticità dell’episodio si esprime attraverso un linguaggio classico, memore dei modelli romani di Raffaello e di Nicolas Poussin: la gestualità e gli atteggiamenti dei personaggi che assistono alla scena, lo strazio della madre che allontana dal figlio neonato il braccio del carnefice, il gesto del re che lo ferma con autorevolezza, appaiono composti e misurati. Lo sguardo va infine al corpo livido dell’altro bambino, abbandonato a terra, oggetto solamente della curiosità di un cane.
TORINO, M.A.O.: NUOVA ESPOSIZIONE DI STAMPE E DIPINTI GIAPPONESI
A partire da martedì 13 settembre, il MAO Museo d’Arte Orientale propone una nuova rotazione di stampe e dipinti nella Galleria espositiva dedicata al Giappone.
Il percorso espositivo delle stampe sarà completamente rinnovato: a quelle attualmente esposte subentreranno le xilografie più antiche della collezione del MAO. Le nuove stampe illustrano l’epoca di grande sviluppo dell’ukiyo-e dalla seconda metà del ‘700 agli anni Trenta dell’800 e sono in particolare espressioni artistiche legate al mondo del teatro kabuki.
Si comincia con le stampe alte e strette di due scuole principali del ‘700, Torii e Katsukawa, per poi concentrarsi sul fiorire della grande scuola Utagawa dei primi dell’800: l’autore più rappresentato è, ovviamente, il caposcuola più importante del periodo, Toyokuni (1769-1825).
Oltre al corpus principale delle stampe kabuki, verrà trattato il tema del paesaggio ponendo a confronto i due più importanti maestri di questo genere: un surimono (stampa augurale) e delle piccole stampe di Katsushika Hokusai (1760-1849) da un lato, qualche esemplare della serie “Le 53 Stazioni della Tokaido” di Utagawa Hiroshige (1797-1858) dall’altro.
Nella sala principale saranno invece riproposti otto kakemono (dipinti in formato verticale) che forniscono una panoramica della produzione pittorica di tutto il periodo Edo (1603-1868): tra le opere più interessanti troviamo il dittico di Kano Koi (1569-1636), “I monaci Kanzan e Jittoku” e un paesaggio di ciliegi firmato Okamoto Toyohiko (1773-1845).
MAO Museo d’Arte Orientale Via San Domenico 11 – Torino
Info t. 011.4436927 – e-mail mao@fondazionetorinomusei.it – sito www.maotorino.it
Facebook MAO. Museo d’Arte Orientale | Twitter @maotorino
Orario Da martedì a domenica h 11.00-19.00 La biglietteria chiude un’ora prima. Chiuso lunedì.
Tariffe Intero € 10, ridotto € 8, gratuito fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte
MONASTERO BORMIDA, PERSONALE DI ROBERTO GIANOTTI
Sabato 17 settembre alle ore 18,30 presso le sale del Castello di Monastero Bormida (AT), si inaugura la personale di Roberto Giannotti: ceramiche – design – vignette per il territorio
nell’ambito di “Langa Astigiana Art for wine&food Festival”
Con il patrocinio del Comune di Monastero Bormida, della Fondazione CRT e dell’Associazione Museo del Monastero.
Orari di apertura: sabato ore 16-19, Domenica ore 10-12,30 e ore 16-19
TORINO, MOSTRA “SEDUZIONI DEL FANTASTICO”
Giovedì 15 settembre alle ore 17 nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris si tiene l’inaugurazione della mostra “Seduzioni del Fantastico. Torino tra surrealismo e metafisica”, a cura del Consiglio regionale e della associazione culturale Magica Torino.
Oltre al presidente del Consiglio regionale, Mauro Laus, alla presentazione intervengono Janus, curatore della mostra, Barbara Colombotto Rosso e Alex Donadio, rispettivamente presidente e componente dell’associazione Magica Torino.
L’esposizione, allestita nella sede consiliare, presenta le opere di pittori piemontesi esponenti dell’arte fantastica. Questo nel capoluogo subalpino, città “magica” per eccellenza, che ha da sempre avuto interesse per l’esoterico e l’immaginario.
Quattordici le opere esposte e realizzate da Lorenzo Alessandri, Enrico Allimandi, Franco Assetto, Lamberto Camerini, Amerigo Carella, Enrico Colombotto Rosso, Italo Cremona, Davide De Agostini, Rocco Forgione, Silvano Gilardi (Abacuc), Walther Jervolino, Giovanni Macciotta, Sergio Minero, Raffaele Pontecorvo.
Giovedì 6 ottobre alle 17 in Sala Viglione si svolge un incontro di approfondimento sui temi della mostra, sempre a cura di Janus.
L’esposizione è visitabile fino a venerdì 28 ottobre con orario: da lunedì a venerdì dalle 10 alle 18
TORINO, PERSONALE DI MAX PAPESCHI
Casa d’Aste Sant’Agostino presenta, da martedì 13 settembre a venerdì 30 settembre 2016, la mostra The Leader is Present, personale dell’artista italiano Max Papeschi (Milano, 1970). L’esposizione si sviluppa lungo un doppio binario: una personale concepita quasi come una retrospettiva, con una raccolta di pezzi storici di Max Papeschi dal 2008 e la presentazione, negli spazi della Casa d’Aste Sant’Agostino, dell’ultimo lavoro cui si sta dedicando l’artista, Welcome to North Korea, realizzato con la partecipazione di Amnesty International Italia. In Welcome to North Korea Max Papeschi “gioca” con la falsa investitura di Ambasciatore Culturale della Corea del Nord e del suo dittatore Kim Jong Un. Lo scopo è quello di attirare e possibilmente sensibilizzare i media e l’opinione pubblica sui crimini del regime nordcoreano. La mostra presenta una selezione di opere inedite incentrate sulla figura di Kim Jong Un. Max Papeschi rielabora in versione parodistica alcune delle più importanti opere d’arte contemporanea ‐ da Andy Warhol a Damien Hirst, passando per Banksy, Maurizio Cattelan, Lucio Fontana e Marina Abramovich – nelle quali il leader nordcoreano è posto al centro della scena come se tutti gli artisti, persino quelli non più in vita, avessero deciso all’unisono di rendergli omaggio attraverso la loro arte in una mostra a cura dello stesso Papeschi. Con uno stile espressivo immediato e irriverente, Max Papeschi dissacra il culto della personalità portandolo alle estreme conseguenze: il Kim Jong Un che spunta dai tagli di Fontana ‐ o quello che, altezzoso, rifiuta di ricambiare lo sguardo di Marina Abramovic ‐ lungi dall’ispirare devozione, si rivela grottesco e persino ridicolo. Parodiata attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea, la propaganda di regime – di cui la divinizzazione del “Caro Leader” è solo una parte ‐ svela la sua assurdità e si scontra con l’atrocità delle notizie che giungono dalla Corea del Nord, dando vita a un cortocircuito semiotico. Per tutta la durata della mostra, presso il negozio The Secret Home di via Carlo Alberto 40 a Torino, sarà allestito il corner – store del brand Made in North Korea, merchandising ufficiale del progetto Welcome to North Korea, grazie alla partnership con l’azienda Kahuna Project. Il leader sarà presente anche presso lo storico bar Pepino in piazza Carignano e nella vetrina di Bib’s, storico negozio di abbigliamento in via Bruno Buozzi 10. Parte del ricavato della vendita dei prodotti realizzati verrà devoluto ad Amnesty International Italia. All’interno della mostra saranno presentati anche giochi da tavolo reinterpretati in una versione dittatoriale (Indovina chi? diventa Indovina Kim?, dove il personaggio da indovinare è solo uno), oltre a video d’arte, proiezione di filmati d’animazione ‐ tra cui le versioni nordcoreane di South Park e dei Teletubbies, in cui i personaggi con il viso del dittatore Kim Jong Un tessono le lodi del regime o cantano l’inno nazionale attraverso l’obsoleta tecnica sincro‐vox – e videogiochi classici degli anni ‘80, realmente fruibili dai visitatori e presentati in un’edizione speciale, dove per il giocatore non c’è alcuna possibilità di successo: Kim vince sempre. Realizzata con la partecipazione della ONG per i diritti umani Amnesty International Italia, Welcome to North Korea è un progetto composito di arte pubblica che attraverso l’utilizzo di diversi media riunisce installazioni mobili, performance, video, scultura, fotografia e pittura. Il progetto, presentato per la prima volta a Milano venerdì 22 aprile, sta affrontando un vero e proprio tour artistico che toccherà diverse città italiane e straniere. Ogni allestimento proporrà inserzioni inedite e spettacolari, per coinvolgere il pubblico in un’esperienza immersiva unica. Con Welcome to North Korea, Max Papeschi costruisce il racconto degli orrori di una dittatura contemporanea tramite l’ossimoro visivo. I campi di detenzione divengono parco giochi a tema e il passante/spettatore viene proiettato in una dimensione parallela, dove la mostruosità del regime di Pyongyang è camuffata dalla grottesca propaganda di regime. Il progetto è accompagnato da un sito web, www.welcometonorthkorea.org, dove – tra l’altro ‐ gli amanti dei videogiochi potranno sfidare il Leader Nordcoreano a Kim Pong. Welcome to North Korea è anche su Facebook, Instagram e Twitter: sulle pagine social dedicate vengono pubblicati video e anticipazioni. The Leader is Present è una mostra senza bavagli che aiuta a informarsi e a riflettere tramite un utilizzo sapiente della dimensione ludica.
MOSTRA BIENNALE “METROPOLI TORINO”
Si svolgerà da sabato 17 fino al 27 settembre, presso la Galleria di Arte Città Amica di via Rubiana 15 la prima delle mostre dedicate ai vincitori della sesta Biennale “Metropoli di Torino” 2016 Concorso Internazionale di Pittura, Disegno, Grafica e Acquerello.
La Biennale, che è organizzata da Arte Città Amica ha avuto come di consueto la sede della premiazione presso la Gam di Torino ed ha visto la partecipazione di tanti artisti provenienti da varie parti d’Italia le cui opere sono state tutte esposte presso la splendida sede del Mausoleo della Bela Rosin.
Nella sede di via Rubiana saranno in mostra: la prima classificata della sezione Acquerello Cristina De Maria la seconda della stessa sezione Carla Massimetti e il secondo classificato della sezione Grafica Amerigo De Vecchi.
Cristina De Maria ha vinto nella sua sezione presentando un’opera di grande e impegnativo formato, “Gibigianna” dove a una rigorosa esecuzione ad acquerello, corrisponde un equilibrato senso compositivo che da vita a una visione quasi sognante, trasformatrice in chiave poetica di un insieme urbano.
Una prova che rivela una preparazione seria, derivante dalla frequentazione di maestri delle varie discipline quali Elena Cumani Klemenz, Sandro Lobalzo, Agostino Guccione e la conferma della sua personale e originale personalità.
La seconda classificata Carla Massimetti presentando “Neve” oltre che dare dimostrazione di un’ineccepibile tecnica acquerellistica, con pochi tocchi di pennello fa rivivere le sensazioni di una giornata nevosa, quasi un’istantanea di un momento certamente vissuto e impresso nella mente dell’autrice, emozione e ricordo, trasposti sulla carta in una ventata di poesia.
Amerigo De Vecchi è il secondo classificato della sezione Grafica: il suo disegno “Scenari” riporta la mente a luoghi, dai quali la memoria dell’autore sicuramente trae ispirazione, ricordi forse di viaggi solitari, in una natura che ormai sta scomparendo travolta dal degrado del tempo e dall’abbandono, scenari, appunto, che fanno da quinta alla rappresentazione del tempo che passa inesorabile e del continuo viaggio delle stagioni che lasciano nel loro trascorrere, il segno della vita che va e del suo rinnovarsi.
Questi commenti sulle opere del concorso, troveranno nelle mostra altra conferma della validità degli autori, che esporranno, oltre a quelle descritte, un nutrito numero di altri lavori del loro repertorio artistico con i quali si potrà entrare più dettagliatamente nel loro mondo e nel loro modo di fare arte.
Arte Città Amica via Rubiana 15. Da lunedì a sabato ore 16,00-19,00
Inaugurazione sabato 17 settembre ore 18,00
Domenica e festivi chiuso
TORINO, POLO DEL ‘900, 16 settembre 2016: La notte degli archivi
Polo del ‘900 Quartieri militari juvarriani – Corso Valdocco angolo Via Del Carmine
Orario di apertura archivio: h. 19.00 – 23.30
Incontro con Stefano Trinchero / h. 19.30
Il nuovo centro culturale con sede nei Quartieri militari juvarriani ospiterà l’evento-maratona “A che punto è la notte… degli archivi”, chiacchierata a zigzag fra libri, documenti, film, fotografie e stuzzicherie intorno alla Torino di Fruttero & Lucentini e Stefano Trinchero.
A seguire proiezione del film A che punto è la notte (1994, 208’) di Nanni Loy, con Marcello Mastroianni, Sergio Fantoni, Alessandro Haber, Leo Gullotta, Marie Laforêt, Max Von Sydow. Maître della serata: Diego Guzzi.
CUNEO, 20° CONCORSO INTERNAZIONALE SCULTURA DA VIVERE
“L’opera e il contesto – Piazza Pio Brunone Lanteria a Cuneo”
Cuneo 17 settembre – 2 ottobre 2016
Sabato 17 settembre ritorna il consueto appuntamento con il CONCORSO INTERNAZIONALE SCULTURA DA VIVERE. Per la 20° edizione la Fondazione Peano ha proposto due importanti novità: la prima è stata quella di indicare già da bando il luogo in cui la scultura vincitrice andrà posta per favorire una progettazione più attinente al contesto di riferimento da parte degli studenti; la seconda è l’introduzione della votazione del pubblico per la scelta finale del vincitore tra una rosa di quattro finalisti indicati dalla giuria tecnica, per favorire la realizzazione di un’opera che i cittadini possano accogliere favorevolmente e sentire maggiormente loro.
Per questo la Fondazione Peano desidera ringraziare sentitamente l’Amministrazione Comunale, che non solo si è resa disponibile ad individuare con ampio anticipo rispetto alle edizioni precedenti l’area verde da destinare alla scultura, ma ha messo a disposizione un sito centrale e di particolare rilevanza per la città quale Piazza Pio Brunone Lanteri nel quartiere Cuneo Nuova che, a sua volta, attraverso il proprio Comitato di Quartiere, ha accolto con entusiasmo la possibilità di prender parte alla scelta di una nuova scultura per la propria piazza.
La giuria tecnica, quest’anno composta da Claudio Bonicco – Presidente dell’Ordine degli Architetti PPeC della Provincia di Cuneo; Ivana Mulatero – critica dell’arte e curatrice del Museo Civico Luigi Mallè di Dronero; Andrea Odello – Presidente del Comitato di Quartiere Cuneo Nuova; Alessandro Spedale – Assessore alla Cultura, Città di Cuneo ed Ezio Ingaramo – Vicepresidente della Fondazione Peano, ha visionato i bozzetti pervenuti e individuato una rosa di quattro finalisti che saranno sottoposti al voto del pubblico.
I cittadini potranno esprimere la propria preferenza, votando, dal 17 al 30 settembre, in occasione del seminario e degli orari di apertura della mostra di bozzetti che si terranno presso la Sala Mostre della Fondazione Peano in Corso Francia 47.
Il vincitore verrà proclamato sabato 1 ottobre alle ore 17.00 in occasione del finissage della mostra.
ALBANO VERCELLESE, “FRAMMENTI DI PAESAGGIO” DI GIOVANNI CRIPPA
Per ARTEPARCHI IN RETE domenica 18 settembre alle ore 16 sarà inaugurata la personale di Giovanni Crippa “Frammenti di Paesaggio” costituita da opere create con la terra e che nella terra trovano la loro stessa matrice. L’autore, ceramista e scultore, nelle opere esposte evidenzia come negli ultimi anni si sia accostato alla Land art e come per le sue creazioni stia sempre più facendo uso di terra argillosa, sabbia, paglia, rami.
Orario: domenica e festivi dalle 14 alle 19
Inaugurazione: 18 settembre, ore 16
Luogo: Locanda delle Lame, Parco Lame del Sesia, Albano Vercellese (VC)
Ingresso libero
Info e contatti: l’Ente di Gestione delle Aree protette del Ticino e del Lago Maggiore
Località Villa Picchetta, 28062 Cameri (NO), tel. 0321.517706
www.parcoticinolagomaggiore.it; promozione@parcoticinolagomaggiore.it
SCIAVOLINO A PALERMO
Sabato 17 settembre 2016 alle ore 18.30 verrà inaugurata presso la Galleria d’Arte Studio 71 Via Fuxa n. 9, Palermo la mostra di Enzo Sciavolino dal titolo: L’incontenibile leggerezza
La mostra curata da Vinny Scorsone, presenta 35 incisioni. Quasi un diario della produzione di incisioni dell’artista iniziata nel 1964 e portata a termine nel 2012. Una personalissima raccolta di poemi e testi letterari di vari autori accompagna la mostra. Un volume di 224 pagine ed. Centro Toscano Edizioni.
Scrive la curatrice nel suo testo per la mostra: “… Il tratto incisorio di Enzo Sciavolino percorre e pervade cinquant’anni di attività, cinquant’anni di storia personale e pubblica. La fa parallela- mente alla scultura, ne segna e sottolinea i temi e le forme divenendo ora greve ora lieve.
Il bulino e l’acido hanno eroso il metallo mentre la cera lo ha preservato. Il foglio si è divenuto un bassorilievo granuloso e il disegno scultura.
Quello che Sciavolino compie con questa mostra è un viaggio all’interno del proprio percorso artistico segnando differenze e affinità tra ciò che è stato e ciò che è divenuto.
Gli stessi temi, negli anni, hanno subìto una trasformazione. Se, difatti, in principio l’elevazione verso le sfere celesti era affrontata in maniera utopica e veniva frenata da una realtà soffocante e cupa, negli ultimi decenni, invece, essa è riuscita a distaccarsi dalle grettezze della vita quotidiana per tendere a qualcosa di più eterno e atemporale.
Testi di Vincenzo Consolo, di Vinny Scorsone e una breve biografia dell’autore sono presenti nel materiale predisposto per la mostra.
La mostra è visitabile fino al 3 ottobre 2016 tutti i giorni, festivi esclusi, dalle ore 16.30 alle 19.30 galleria d’arte Studio 71 via Vincenzo Fuxa n. 9 – 90143 Palermo tel. 091 6372862.
RONCO BIELLESE, SCULTURE DELLA TERRA
L’Ecomuseo della Terracotta di Ronco Biellese ospita fino al 9 ottobre la mostra “Sculture della Terra – Scultura Ceramica Contemporanea” a cura di Vittorio Amedeo Sacco. Opere di Alberti, Angiuoni, Baratis, Bellotti, Campi, Citro, Crescini, De Pasquale, Dente, Di Curzio, Facchinello, Fontanella, Fretta, Grammi, Guastamacchia, Iaccheo, Larizza, Lega, G. e L. Liberati, Lo Coco, Lolletti, MaMa, Marchetti, Marietta, Massolo, Meroni, Monti, Noceto, Palmitesta, Pesci, Pino, Plaka, Relini, Rossini, Santillo, Savio, Soldatini, Spina, Staffieri, Ventura, Voghera, Zabarella, Zoli.
TORINO, “ACCA ATELIER”
Terza edizione, 16, 17 e 18 settembre 2016
Vanchiglia, San Salvario, San Donato, San Paolo, Barriera di Milano, Aurora
l’artista con lo studio intorno
dal centro della città alla periferia
ACCA è una rete internazionale autogestita, una struttura di modello europeo, leggera ma tenace, che mette in relazione diretta gli artisti e il pubblico. Un’idea nata per aprire le porte degli studi creativi che un piccolo gruppo di artisti torinesi ha trasformato nel corso di tre anni in un network che raggruppa più di duecento nomi non solo in Piemonte, ma anche in Italia e in Europa.
AccaAtelier, l’evento principale dell’associazione ACCA, per tre giorni dal 16 al 18 settembre a Torino, è una festa dell’arte alla quale gli artisti invitano il pubblico che muovendosi attraverso la città, dal centro alle periferie, crea una nuova relazione diretta e senza mediazioni fra chi inventa l’arte e chi la frequenta da collezionista, appassionato o da semplice curioso.
Per vedere da vicino, quasi toccando con mano, il luogo nel quale ispirazione, prove, errori, rifacimenti e sperimentazioni diventano arte: lo studio d’artista, normalmente inaccessibile, ricco di fascino e mistero.
E se nei primi due anni è stato coinvolto principalmente il centro della città, la caratteristica del 2016, che promette di coinvolgere 220 artisti in cinquanta spazi, è quella di aprirsi al territorio. Perché gli artisti, moderni colonizzatori di periferie, vogliono affermare il loro ruolo nei processi di trasformazione del territorio. Se la massima concentrazione di studi d’artista è infatti nel quartiere di Vanchiglia e tanti sono in San Salvario, AccaAtelier propone un viaggio anche in San Donato, San Paolo e Barriera di Milano. Senza dimenticare il quartiere Aurora, dove in tanti hanno trasferito la loro base di lavoro. L’edizione 2016 vuole così sottolineare il legame strettissimo e dinamico che esiste fra l’artista e il suo territorio, una relazione che si rafforza se si riconosce l’importanza dell’arte per la creazione del senso di comunità. Gli artisti di AccaAtelier non solo aprono le porte dei propri studi invitando il pubblico ad entrare, ma a loro volta escono fuori, parlano alle persone, portano l’arte in strada.
Presentazioni, incontri, video installazioni, concerti, vere e proprie mostre: la tre giorni di AccaAtelier sarà un melting pot di iniziative, occasioni e spunti per abbracciare gli artisti e per vedere le loro opere molto prima che entrino nel circuito delle gallerie, delle esposizioni e dei musei. Dove pennelli, scalpelli, pezzi di carta, macchine fotografiche e computer sono gli strumenti per trasformare il pensiero in un pezzo unico.
Il programma di AccaAtelier 2016 si apre con la presentazione del progetto e con un talk, a cura di Fannidada, in Piazza Foroni. Una delle più vivaci piazze di Barriera di Milano, vibrante delle energie del mercato rionale nel quale si mescolano cittadini vecchi e nuovi, sarà infatti il luogo dell’incontro di tutti gli artisti che partecipano al progetto e occasione per dialogare intorno al tema Arte alla periferia. A partire dalle 20.30 per alcune ore Piazza Foroni si trasformerà in un luogo d’incontro con l’arte dove discutere del rapporto tra arte e periferie urbane e artistiche con Alessandro Bulgini artista, Maurizio Cilli architetto, Silvia Casolari e Davide Monopoli fondatori del Mufant (MuseoLab del Fantastico e della Fantascienza), Erika Mattarella responsabile Bagni Pubblici di Via Agliè e Lorena Tadorni A.R.T. Attività e relazioni con il territorio.
Sabato 17 settembre dalle 12 alle 24 e domenica 18 dalle 10 alle 22 la scoperta della città passa attraverso le porte di 50 atelier, 220 artisti e più di 40 eventi tra performance, concerti, laboratori per bambini, tour in bicicletta, aperitivi, colazioni, workshop, pitture dal vivo, street art.
Fra le molte proposte sabato 17 settembre un’altra piazza di Barriera di Milano, Piazza Bottesini, si trasformerà dalle 15.30 in un laboratorio condiviso nel quale la Piazza verrà arredata da messaggi disegni pensieri colori per un’azione visiva nel quartiere grazie al “presidio artistico circolare” di Sarah Bowyer, Annalisa Bottini, Nella Caffarati, Elvira Sanchez Lopez e la poetessa Maria Abbrescia Maggi. In Largo Montebello il Fagiolo Magico propone dalle 15.30 un laboratorio di street art per bambini, in collaborazione con Associazione Acca e con Square23 nel quale l’artista Ale Puro insegna ai bambini a relazionarsi con la città attraverso l’arte e uno sguardo nuovo (info@ilfagiolomagico.com).
Per chi vuole coniugare arte e pedalate Bike Pride propone tour in bicicletta alla scoperta dei studi degli artisti di AccaAtelier: con partenza sabato 17 e domenica 18 settembre alle 15 da Piazza Carlo Alberto angolo Via Principe Amedeo (5,00 euro per i soci Bike Pride, 10,00 per i non soci – prenotazioni a cicloturismo@bikepride.it).
E se una visita agli studi può essere una occasione per scoprire la nuova Barriera di Milano ecco che il Museo Ettore Fico offre anche l’ingresso ridotto a 5,00 euro a tutti coloro che presentano in cassa la mappa di AccaAtelier.
Con AccaAterlier l’arte diventa luogo fisico, spazio di interazione culturale e sociale in cui le reciproche capacità si incontrano generando progetti condivisi. Una visione comune che rappresenta l’impegno di tanti artisti a essere parte di una comunità in cui le relazioni rivelano il vero capitale su cui costruire il sistema artistico di domani. Entrando in un portone, scoprendo un interno cortile, sorprendendosi del mondo dietro un cancello altrimenti chiuso il pubblico potrà entrare nel mondo dell’artista, nel suo spazio-laboratorio per assistere a tutto ciò che una mostra “non mostra”, inventando così un nuovo spazio espositivo che prima non esisteva.
“AMIANTO”, ANTOLOGICA DI FEDERICO PICCARI
Fondazione 107 presenta la mostra antologica di Federico Piccari che prende il titolo dall’ultimo lavoro “Amianto” dell’artista torinese.
Il percorso espositivo di Piccari si snoda attraverso la ricerca e la sperimentazione di tecniche e materiali a partire dal 1990 sino ai nostri giorni. Silicone trasparente, peli di barba, capelli, cera in assorbimento, resine, carta abrasiva, ipoclorito di sodio comunemente conosciuto come candeggina, i timbri e per ultimo l’amianto, sono tra i materiali utilizzati nella ricerca dell’artista torinese, coadiuvati dalle proprietà chimiche messe in moto dal loro utilizzo talvolta improprio per dare vita a delle opere in bilico tra la scultura e la pittura.
L’utilizzo dei materiali, in una pittura “di processo” è dettato da una forte connotazione e specificità intrinseca al materiale prescelto che entra dichiaratamente nell’opera completandone la percezione e la comprensione.
Anche il tappeto è protagonista sin dagli anni ‘90, tappeti a cui viene sostituito il naturale ordito tessile con le pietre, le scarpe, le piastrelle fotografiche, le bottiglie ed i vetri, le cravatte, i giornali economico finanziari, oggetti recuperati, tutti elementi che rendono il tappeto un territorio circoscritto e definito, luogo di incontro ma anche di conflitto a far capo dalla sua valenza interculturale. Nello spazio delimitato del tappeto nascono situazioni e formule di convivenza forzata talvolta implosive su di un territorio che è già reso ostile dai materiali utilizzati per la sua realizzazione.
Saranno esposti i siliconi trasparenti, ritratti delle persone “invisibili“, presenti in ogni città del mondo, oltrepassati dagli sguardi dei cittadini, fantasmi di cui non ci accorgiamo più. I feti armati, corpi organici fluttuanti nella serie “sospesi”, le carte a vetro in cui il segno è inciso, abraso nel supporto utilizzato e i lavori fotografici della serie “zattera”, corpi evocati dagli indumenti e resi scultura, scatole il cui contenuto si è come liquefatto, puri oggetti della memoria. I ritratti con i peli di barba e capelli, spesso ritratti di sconosciuti in cui l’immagine è sostituita dalla presenza organica.
Il tema del corpo, dell’uomo, della pelle, dello scambio, della convivenza interculturale, esaminati e sviluppati con un taglio geopolitico sono sviscerati in questo intenso percorso sino a giungere all’opera video su tre canali esposta per la prima volta che affronta le tematiche del “contatto” tra gli esseri viventi e l’installazione “Amianto”, poggiata su basamenti d marmo e rivestita di materiali preziosi, oro, argento e rame, metafora del nostro tempo.
Catalogo in mostra con testi di Andrea Dall’Asta SI, Chiara Gatti, Enrico Mascelloni e Francesco Poli.
TORINO, FESTIVAL “ALLA TAVOLA DEI MIGRANTI”
Aula Magna – Cavallerizza Reale
Via Giuseppe Verdi 9 – Torino
in collaborazione con
Concorso letterario nazionale Lingua Madre
Arte, letteratura, cibo, cambiamenti climatici e migrazioni visti dalla prospettiva delle donne migranti tra dibattiti, concerti musicali, mostre fotografiche, laboratori di disegno, reading, proiezioni di film e documentari, ospiti internazionali al primo festival “Alla tavola delle migranti”. Dalle ore 9,30 e per l’intera giornata di sabato 17 settembre 2016 si terrà il primo festival sulle ecologie migranti, una manifestazione pensata per coinvolgere l’intera cittadinanza e sensibilizzare ai temi delle culture migranti, della biodiversità culturale, del rispetto dell’ambiente e delle sue risorse in un’ottica di condivisione e cambiamento. Il festival è parte di un più ampio progetto di ricerca dell’Università degli Studi di Torino realizzato con il sostegno dalla Compagnia di San Paolo, che si propone di esplorare le interconnessioni tra cibo e ambiente naturale e le loro rappresentazioni artistiche in contesti transnazionali. Alla tavola delle migranti vedrà la partecipazione di molte/i ospiti di fama nazionale e internazionale, tra cui: la scrittrice Monique Truong, l’esperta di studi della migrazione Alessandra Di Maio, l’antropologa Nazarena Lanza di Slow Food, Simone Cinotto (Università di Scienze Gastronomiche), la referente regionale di Libera Piemonte Maria Josè Fava, le scrittrici Ubah Cristina Ali Farah e Igiaba Scego, la cantante Saba Anglana e i musicisti Cheikh Fall e Tatè Nsongan, Franco Andreone (Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino), Cristina Giacoma (Università di Torino), la cantante e attivista Olga del Madagascar, l’Orchestra Internazionale Pequeñas Huellas, le e gli studenti del Liceo Classico Vincenzo Gioberti di Torino. Il Festival si concluderà con la proiezione di due documentari: Pierre Rabhi. Il mio corpo è la terra (Carola Benedetto e Igor Piumetti, 2012) sul pioniere dell’agroecologia e fondatore del Movimento del Colibrì, e Ten billion. What’s on Your Plate? (Valentin Thurn, 2015) in collaborazione con Cinemambiente.
Direzione scientifica e artistica: Daniela Fargione
Consulente progettuale e Coordinamento: Daniela Finocchi
Responsabile comunicazione: Paola Marchi (coadiuvata da Erika Pusceddu)
Progetto grafico: crea-com
Responsabili laboratori per bambini/e: Barbara Andreotti e Eleonora Bechis
Supporto operativo: le e gli studenti dell’Università degli Studi di Torino, Green Onions, Manituana, Corso
di Giornalismo Multimediale del Dipartimento di Lingue dell’Università degli Studi di Torino.
Interpretariato: Vicky Franzinetti, Roberta Rubino e Silvia Scarrone