Asti: Douja d’Or. Il misterioso mondo delle degustazioni Onav.
Capita spesso, quando si parla della partecipazione ad una degustazione di vini, di sentirsi fare le domande più disparate. La più comune è sempre: “Ma cosa succede? Si beve solo del vino?” E’ la curiosità del profano verso quello che appare come un mondo per iniziati, una sorta di confraternita, un circolo chiuso. Roba per adepti, insomma. In questi giorni in cui si svolge la Douja d’Or, in cui le degustazioni guidate sono una parte importante del programma, sia a cura della Camera di Commercio sia a cura dell’Onav, la curiosità del “non iniziato” aumenta proprio per la luce dei riflettori accesa su questi appuntamenti. E allora andiamo a vedere come si svolgono questi incontri per amanti del vino, curiosando nella Sala degli Specchi di Palazzo Ottolenghi dove ogni sera l’Onav organizza una degustazione diversa.
Nella sala sono apparecchiati i tavoli da quattro persone per 60 posti totali. Quando gli ospiti che hanno prenotato per tempo (le prenotazioni avvenivano online direttamente alla segreteria Onav) si accomodano, sotto l’occhio vigile del direttore nazionale Michele Alessandria che svolge i compiti del buon padrone di casa, una delegazione regionale Onav o un gruppo di produttori di un vino selezionato o i rappresentanti di un consorzio, accompagneranno gli astanti nella conoscenza delle zone di produzione, delle caratteristiche dei vitigni, delle peculiarità dei vini. Non si tratta di una lezione, ma di una presentazione nella quale, a seconda delle capacità del relatore, si possono ricevere notizie storiche e di costume, nozioni tecniche sulla coltivazione e sulla vinificazione e tutto ciò che può promuovere il territorio di produzione. La conoscenza del vino è naturalmente legata ai luoghi e alle persone che intervengono per produrlo. Il vino è paesaggio, è tradizione ed è fatica: quella nel vigneto, quella in cantina e quella della commercializzazione. Il vino però è anche innovazione, studio di nuove possibilità, di nuovi accostamenti, di nuovi assemblaggi. Tutto questo vi verrà spiegato e trasmesso da chi conduce una degustazione Onav.
L’assaggio comincia dopo le prime informazioni. In genere nelle serate Onav vengono proposti dai 6 ai 12-13 vini: non vi spaventi il numero perché di ogni vino berrete non più di un paio di sorsi. Si parte dai bianchi (prima le bollicine e poi i vini fermi) e, qualora previsti, si passa ai rosati e in seguito ai rossi. Prima i rossi giovani, poi quelli affinati. La chiusura è affidata ai vini da dessert: moscati e simili o passiti. I vini vengono serviti dai mescitori Onav, appositamente formati con un seminario svolto dopo il diploma di Assaggiatore, rigorosamente in divisa. Insieme ci si confronta quindi su sensazioni visive, analizzando colori e sfumature; su sensazioni olfattive, scoprendo i profumi: quelli immediati e quelli nascosti che emergono solo dopo l’ossigenazione (quello strano gesto del roteare il bicchiere ha questa funzione); e nel finale sulle sensazioni gustative, quelle che riassumono le caratteristiche complessive del vino e che faranno capire all’assaggiatore il grado di gradevolezza e quello di apprezzamento.
La Douja d’Or è però un veicolo promozionale per tutte le tipicità di un territorio e quindi le delegazioni hanno imparato a proporre anche i prodotti gastronomici delle loro terre in abbinamento ai vini. Così la regione Molise ha servito oltre ai salumi e ai formaggi (primi presidi abbinabili al vino) anche minestre e dolci della tradizione. Il Cervim, centro ricerca per la valorizzazione della viticoltura “eroica” o di montagna, ha servito le tome d’alpeggio. La delegazione ligure ha portato con sé uno chef di un ristorante della riviera.
Le serate di assaggio Onav alla Douja sono in fondo un incontro tra gli appassionati di vino e della buona cucina e tra chi produce o promuove le eccellenze del territorio. Il vino dev’essere un piacere che accompagna lo stare a tavola: è la massima espressione, fin dall’antichità, della convivialità. Lo spirito Onav è quello di trasmettere questo piacere ad una platea sempre più ampia.
Per completezza dell’informazione permettetemi di aggiungere che la scrivente è una diplomata Onav e mescitrice, pertanto il ruolo di cicerone nel mondo delle serate di assaggio le è risultato particolarmente congeniale.
Carmela Pagnotta