Asti. Chiude con un bilancio positivo la Douja delle 50 candeline
Ha chiuso domenica sera la Douja d’Or del cinquantenario con numeri più che positivi. Il ritorno in centro città ha generato un afflusso di visitatori molto incoraggiante per il futuro turistico di Asti. Il fatturato finale è di 78.985 euro (+18% rispetto al 2015) dovuto principalmente ai calici venduti a Palazzo Ottolenghi: 22.188 con un incremento del 2,5% nel confronto con lo scorso anno. Nonostante gli spazi più contenuti delle location tutte le degustazioni tenute nella Sala degli Specchi hanno registrato il tutto esaurito. Il dimezzamento delle etichette dovuto all’innalzamento dei punteggi per accedere alla premiazione ha fatto registrare un calo nella vendita delle bottiglie, ma grande successo hanno riscosso i “Piatti d’autore” con un +10,9% così come la rassegna dei Vermouth che ha registrato un +88%.
La Douja è stata una manifestazione articolata, crocevia di eventi, idee, personaggi e istituzioni che si sono confrontati su tanti argomenti di attualità partendo dalla cultura del territorio e dei suoi prodotti, vino e cibo in primis, che ne hanno costituito il “fil rouge”.
“E’ stata una Douja d’Or da cui è emersa chiara la ricca progettualità del Monferrato che vede al centro Asti – conferma il Presidente della Camera di Commercio di Asti Erminio Renato Goria – che, per la sua posizione e la sua storia, si pone come snodo per quello sviluppo turistico e culturale che sarà sempre più al centro dell’attività delle Camere di Commercio. Il momento che ha reso più evidente questo ruolo è stato suggellato dalla visita dell’Ambasciatore Usa Philip T. Reeker che ha ufficializzato i lusinghieri dati di interscambio tra la provincia di Asti e il suo Paese, con incrementi pari al 114% già nel primo semestre 2016 rispetto allo stesso periodo 2015. Questa vitalità favorirà molto il percorso comune tra gli amministratori del Monferrato, così come la prestigiosa candidatura di Asti a European Community of Sport per il 2017. Il positivo bilancio con cui chiudiamo la Douja 2016 – continua Goria – è dovuto anche alla forte sinergia tra Comune e Camera di Commercio, per cui devo ringraziare la lungimiranza del Sindaco di Asti Fabrizio Brignolo, che ha immediatamente capito le potenzialità della localizzazione dei suoi eventi nel centro storico e nei prestigiosi Palazzi comunali. Una collaborazione che ha favorito tra l’altro un interscambio del flusso turistico nel week end appena trascorso tra il Palio e il Salone e tra questi e la città”.
Il coinvolgimento del Polo Universitario e della Fondazione Palazzo Mazzetti hanno dato un contributo scientifico e culturale con mostre e convegni, ampliando l’offerta della manifestazione.
“Un grazie particolare – aggiunge Goria – va ai due Consorzi più rappresentativi della produzione enologica del territorio che hanno partecipato e sostenuto attivamente molte delle iniziative in programma: il Consorzio Barbera d’Asti e dei Vini del Monferrato e il Consorzio per la tutela dell’Asti DOCG”.
La Douja è stata anche l’occasione per avvicinare i giovani. Con lo slogan “forever young” si è cercato di raggiungere le nuove generazioni di winelovers. Sono arrivati alle degustazioni preparati, partecipi ed entusiasti, divertendosi piacevolmente e senza eccessi. La conferma viene dai dati registrati da ONAV. I giovani hanno bevuto mediamente meno ma meglio, scegliendo le etichette di maggior valore.
L’attenzione dimostrata da soggetti istituzionali è stata molto lusinghiera: primo fra tutti il Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia che durante la sua visita ad Asti, ospite dell’Unione Industriale, ha incoraggiato la città a continuare sulla strada intrapresa: “Siate orgogliosi di essere provinciali, locali, perché, partendo dal prodotto che da millenni caratterizza questo territorio, il vino, potete trovare l’energia e lo spirito giusto per le innovazioni del futuro”. Anche la visita dell’ambasciatore USA Philip T Reeker, che è tornato alla Douja per due anni consecutivi, ha lasciato un segno positivo, mettendo in evidenza l’ottimo stato di salute dei rapporti commerciali tra il Monferrato e gli Stati Uniti.
La “brocca d’oro”, la Douja, si è trasformata durante questa edizione in un brand: è stata presentata a Torino, Varazze, Milano e contesa in tutte le manifestazioni come una vera protagonista, un simbolo che si prepara a vivere anche fuori da Asti. L’intento è quello di farla diventare un vero marchio di eccellenza con cui identificare il territorio.
Carmela Pagnotta