PIEMONTE ARTE: PITTARA, PISTOLETTO E FERRARO, GALLINO, FILIPPO DI SAMBUY, LEVIS, TUNINETTI, GIORDA, STOISA, LEONCINI…

MUSEO ACCORSI-OMETTO: CARLO PITTARA E LA SCUOLA DI RIVARA

pittaraLa mostra, curata da Giuseppe Luigi Marini, indaga quella che fu un’esperienza individuale e collettiva di incontri estivi nel paese canavesano: un cenacolo di artisti piemontesi e liguri che, tutti ospiti nel castello del banchiere Ogliani, confrontandosi e unendo le sinergie, influenzeranno la declinazione del realismo di molti pittori, rivoluzionando inoltre, in senso moderno, il gusto del pubblico.

Nell’ambito della vasta produzione artistica dei dodici pittori selezionati, saranno presenti circa 70 opere raffiguranti paesaggi e scene di genere, che ben documentano la ricerca di un sensibile realismo nella rappresentazione della realtà, con accenti diversi, ma improntati dalla comune attenzione per le ricerche di Corot e dei pittori di Barbizon in Francia, unite al linguaggio lumistico del “nostro” Antonio Fontanesi.

CARLO PITTARA E LA SCUOLA DI RIVARA

Un momento magico dell’Ottocento pedemontano

Dal 22 settembre 2016 al 15 gennaio 2017

Museo Accorsi – Ometto – Via Po, 55 – 10124 Torino

info: t. + 39 011.837.688 |info@fondazioneaccorsi-ometto.it          

martedì – venerdì 10.00 – 13.00; 14.00 – 18.00

sabato e festivi 10.00 – 13.00; 14.00 – 19.00

lunedì chiuso.

 

TORINO, G.A.M.: MARTEDI’ 27 INCONTRO CON PISTOLETTO E FERRARO

pistolettoMartedì 27 settembre alle ore 18.30

Incontro con Michelangelo Pistoletto e Renato Ferraro, autori dell’opera

Sala Conferenze GAM, Corso Galileo Ferraris, 30 Torino

La VideotecaGAM, nell’ambito del proprio ciclo di esposizioni e incontri dedicato al video d’artista tra anni Sessanta e Settanta, è felice di ospitare l’incontro con gli autori Michelangelo Pistoletto e Renato Ferraro. In occasione dell’incontro verrà proiettato Comunicato speciale, realizzato tra il febbraio e il marzo del 1968 (16 mm, colore, suono, 8’). L’opera è parte di una raccolta di dieci film, non tutti oggi reperibili, girati da altrettanti cineasti indipendenti presso lo studio di Pistoletto. “I dieci film fatti in collaborazione – scrive l’artista nel marzo del 1968– nascono in un luogo che sta a metà tra me e ognuno di loro. Ognuno ha girato ciò che voleva senza imposizioni né rinunce reciproche e, nella circostanza, la comunicazione creativa è stata piena. Il vero senso di ogni film è la creazione nel vuoto (tra le due persone)”.

In Comunicato speciale Pistoletto, improvvisando, parla della compenetrazione tra gli uomini e alcuni esseri venuti da un’altra dimensione che abitano il nostro stesso universo ma vi aprono nuove soglie, mentre la cinepresa di Ferraro si muove nello spazio dello studio andando a cogliere lo straniamento dimensionale che gli specchi creano tra la realtà dell’artista, il suo riflesso e l’immagine del regista, amplificando l’immaginazione di realtà multiple coesistenti nello stesso luogo. Comunicato speciale è l’unica pellicola di quel gruppo di film rimasta nella collezione della GAM a seguito della sua proiezione nel 1970 in occasione della mostra Conceptual Art, Arte Povera, Land Art a cura di Germano Celant.

La proiezione del film, riversato in digitale, continuerà negli spazi della VideotecaGAM fino al 22 gennaio accanto a una selezione di materiali d’archivio provenienti da Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, relativi all’opera filmica e alla produzione artistica di quel periodo. Foto, manifesti e pubblicazioni daranno conto delle attività che animarono il gruppo di artisti e cineasti che frequentarono lo studio di Pistoletto tra il 1967 e il 1968 e delle proiezioni internazionali che seguirono alla realizzazione di Comunicato Speciale e degli altri nove film realizzati da Antonio De Bernardi, Renato Dogliani, Pia Epremiam, Mario Ferrero, Plinio Martelli, Paolo Menzio, Marisa Merz, Ugo Nespolo, Gabriele Oriani.

Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) nel 1962 realizza i Quadri specchianti, con i quali raggiunge in breve un riconoscimento internazionale. Tra il 1965 e il 1966 produce gli Oggetti in meno, considerati basilari per la nascita dell’Arte Povera. Negli anni Novanta fonda a Biella Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, ponendo l’arte in relazione attiva con i diversi ambiti del tessuto sociale, al fine di ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società. Nel 2003 è insignito del Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia. In quello stesso anno da avvio alla fase più recente del suo lavoro: il Terzo Paradiso. Nel 2013 il Museo del Louvre di Parigi ospita la sua mostra personale Michelangelo Pistoletto, année un – le paradis sur terre. Nell’ottobre dello stesso anno realizza l’opera Rebirth nel parco del Palazzo delle Nazioni di Ginevra, sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Sue opere sono presenti nelle collezioni dei maggiori musei d’arte moderna e contemporanea.

Renato Ferraro (Torino, 1946) è stato tra gli animatori della stagione del cinema sperimentale tra il 1966 e il 1969. Nel 1971 si è diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia diretto da Roberto Rossellini e ha firmato il documentario Marzo ’43 Luglio ’48, dedicato alla Resistenza e realizzato interamente con materiali di repertorio. In seguito ha girato altri documentari, tra cui quelli per la Biennale di Venezia e per il Gabinetto fotografico nazionale, e filmati istituzionali per grandi enti come la BNL. Ha iniziato a lavorare per la Rai negli anni Ottanta e ha partecipato come regista a numerosi programmi tra cui Passioni (Rai2, 1997-1998), Emozioni (Rai2, 2010-2015) e Sfide (Rai3, 1998-oggi, premio Flaiano 2001), di cui è uno dei collaboratori di punta. Vive a Roma.

 

ACQUI TERME, THEO GALLINO AD “ARTEDIPLASTICA”

L’artista chierese Theo Gallino è tra i protagonisti della mostra “Artediplastica” che la GlonArt Gallery di Acqui Terme ospita dal 24 settembre al 5 novembre prossimi.

“Fin dagli inizi del Novecento – scrivono i curatori della mostra – con lo scultore russo Naum Gabo, la materia plastica invade anche il campo dell’arte con proposte che sfruttano le peculiarità proprie della materia stessa. Sono quindi la leggerezza, la trasparenza, la duttilità che permettono di realizzare con facilità opere con caratteristiche cromatiche imprevedibili, da quelle completamente trasparenti a quelle riccamente colorate e dalle forme e dimensioni più disparate, quasi senza limiti realizzativi. È così che gli Artisti (solo per citarne alcuni Oldenburg, Dubuffet, Cesar, Burri, Tony Cragg, Arman, Pistoletto, Dadamaino) nel corso dei decenni hanno utilizzato la plastica per esprimersi sfruttandone la caratteristiche più diverse dalla luminosità alla opacità delle bruciature. La mostra «artediplastica» propone all’attenzione gli Artisti che hanno fatto dell’utilizzo delle materie plastiche la loro cifra inconfondibile: se, infatti, altri protagonisti del Novecento hanno utilizzato saltuariamente materiali sintetici, i nostri autori si sono invece affidati spesso o addirittura completamente alla ricerca nell’ambito della lavorazione di materie plastiche, seppur sostanzialmente molto diverse nelle varie declinazioni scelte. La rassegna propone, fornendo così una consistente panoramica, le opere di tutti gli Artisti che, per le loro caratteristiche, possono essere definiti I Plastici in quanto hanno utilizzato e si avvalgono tuttora della materia plastica in modo esclusivo per realizzare le proprie opere, come Gilardi, Lodola, Costalonga, Plumcake, Cracking Art, Ronda, Valente, Cella, Lady Be. Vengono inoltre presentati, tra i tanti, alcuni Artisti (definibili come I Contemporanei) che si sono serviti della plastica per creare importanti serie di opere o che ne hanno fatto uso solo in maniera saltuaria o occasionale per realizzare comunque significativi lavori (strettamente legati al proprio tempo), come Stefanoni, Castellani, De Molfetta, Schiavocampo, Cattelan, Marotta, Nido, Di Cola, Gallino, Sakurai, Bonomi. Una mostra dunque, all’insegna della contemporaneità, con protagonista una materia, la plastica, che ha portato profondi cambiamenti sia nella produzione seriale sia nella ricerca Artistica, diventando così una vera e propria icona del Novecento”.

 

PINACOTECA ALBERTINA: FILIPPO DI SAMBUY ALLERETOUR DA STUPINIGI ALLA PINACOTECA ALBERTINA 2001 / 2016

alleretourPINACOTECA ALBERTINA TORINO a cura di Francesco Poli 23 settembre – 13 novembre 2016

INAUGURAZIONE giovedì 22 settembre ore 17.30  

AlleRetour (Andata e Ritorno) è il titolo scelto dall’artista e dal curatore Francesco Poli per la mostra che si terrà nelle sale della Pinacoteca Albertina dal 23 settembre al 13 novembre 2016 e che ripercorre il cammino artistico di Filippo di Sambuy, dalla sua ultima personale Stupor Mundi – L’Origine a Palermo, chiusa nel mese di agosto 2016, fino ad Annunzio, che si svolse nel 2001 presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi. Quindici anni di progetti artistici cadenzati da una serie di mostre le cui opere vengono ora accolte nelle sale della Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti dal Presidente Fiorenzo Alfieri e dal Direttore Salvo Bitonti.

“Sono le Opere d’Arte che scelgono lo spazio dove esporsi e raramente il contrario. Mi limito a seguire il loro percorso”. Queste parole di Filippo di Sambuy fanno parte di un itinerario molto personale e autonomo che, a partire dagli anni Novanta, lo ha portato a creare progetti e mostre per luoghi unici nella loro concezione architettonica e stilistica come Castel del Monte, la città razionalista di Sabaudia, la Palazzina di Caccia di Stupinigi, il Museo del Vittoriale degli Italiani (curata da Giordano Bruno Guerri), il Palazzo Reale e il Museo Riso di Palermo (curata da Giovanna dalla Chiesa).

Per Filippo di Sambuy l’Arte va al di là del tempo, delle tendenze e delle imposizioni politiche e culturali dell’epoca in cui vive; la mostra presso la Pinacoteca dell’Accademia di Belle Arti di Torino segue questa linea espositiva, con una scelta di quadri e disegni degli ultimi quindici anni, molti dei quali inediti, che si confrontano con i capolavori della storica collezione dell’Albertina.

In occasione dell’inaugurazione della mostra verrà presentato il catalogo, edito da Albertina Press, con i testi del curatore Francesco Poli e dell’artista Filippo di Sambuy. Il volume è stato curato da Paola Gribaudo.

 

GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO 2016: PIETRO ACCORSI IL MERCANTE DI MERAVIGLIE

accorsi-mercanteAnche quest’anno il Museo Accorsi – Ometto aderisce alle Giornate Europee del Patrimonio (24 -25 settembre 2016), manifestazione promossa dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea con l’intento di potenziare e favorire il dialogo in ambito culturale; il tema dell’iniziativa quest’anno è dedicato alla partecipazione al patrimonio e al valore dell’eredità culturale per la società. Nella giornata di domenica 25 settembre, alle ore 11.00, il Museo proporrà al suo pubblico un incontro sulla straordinaria vita di Pietro Accorsi. Concordemente con il tema di quest’anno, Renato Rizzo, autore del libro Pietro Accorsi, il Mercante di meraviglie (2016, Silvana editoriale), racconterà, prendendo spunto dal volume, alcuni aspetti fondamentali della vita del celebre antiquario, offrendo interessanti argomenti di riflessione sull’importanza di Pietro Accorsi nella partecipazione all’arricchimento del patrimonio culturale collettivo. Attento collezionista di opere legate al nostro Territorio, Pietro Accorsi riteneva che sostenere e trasmettere alle generazioni future la propria eredità culturale fosse l’unico modo per poter garantire la sopravvivenza del nostro patrimonio culturale; dopo la conferenza Luca Mana, conservatore del Museo, accompagnerà i visitatori nelle sale museali, in un percorso tematico che presenterà una selezione di opere della collezione del Museo.

QUANDO: domenica 25 settembre 2016, ore 11.00 (sala conferenze)

COSTO: intero € 12,00. Ridotto € 10,00 (studenti fino a 26 anni, over 65, convenzioni)

Possessori Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Card € 4,00

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA: 011.837688 int. 5 o int. 3 (orario: 10.00-13.00 e 14.00-18.00)

 

RACCONIGI, I DIPINTI IN TRINCEA E ALTRE OPERE DEL PITTORE GIUSEPPE AUGUSTO LEVIS

mostra_levis_2Allestimento scenico Piemontesi alla fronte: parole e immagini 1915-1918. Levis e la sua guerra

Racconigi – Chiesa di Santa Croce (via Morosini, 4) Da sabato 10 a domenica 25 settembre 2016 – Ingresso gratuito

Giuseppe Augusto Levis, il pittore che visse a Racconigi dal 1901 fino alla morte nel 1926, è in mostra nella sua città d’adozione fino a domenica 25 settembre con i dipinti realizzati in trincea e sui campi di battaglia durante gli anni della Prima guerra mondiale e altre opere dei primi anni del Novecento. Piemontesi alla fronte: parole e immagini 1915-1918. Levis e la sua guerra è l’allestimento scenico promosso dal Comune di Racconigi, ideato da Koji Miyazaki e curato da Progetto Cantoregi.

«Questo allestimento rende omaggio a un concittadino, generoso benefattore – spiega il Sindaco di Racconigi Giampiero Brunetti – che lasciò alla città parte del suo ingente patrimonio, comprensivo di lasciti immobili e di un gran numero di opere pittoriche. Nell’ambito del centenario della Prima guerra mondiale, sono state raccolte le opere più significative realizzate da Levis sul tema della guerra, che con il loro dolente realismo sanno rappresentare il dolore e le sofferenze dell’umanità. In questi tempi di nuove guerre, di continue immagini delle conseguenze di esse sulle popolazioni, forse ci aiuteranno a riflettere, a comprendere come l’umanità tenda a dimenticare il passato e a ricadere negli stessi terribili errori».

L’esperienza angosciosa e umanamente lacerante della tragedia bellica, con le sue cupe atmosfere, affiora prepotente dal pennello quasi espressionista di Levis. Tra le opere esposte ispirate ai ricordi dei tragici eventi bellici: diversi ex-voto, rintracciati presso la chiesa di Madonna della Porta, attinenti a soldati racconigesi e alle loro famiglie; un gruppo di tavolette, realizzate in tempo di guerra e alla fronte, come si diceva allora, provenienti dal fondo conservato presso il Comune di Racconigi; una alle tre enormi composizioni su tavola, sullo stesso tema, la cui esecuzione occupò a lungo l’artista negli anni successivi al conflitto mai giunta a compimento, per la prematura scomparsa dell’artista. In esposizione anche numerose tavole realizzate negli anni successivi al conflitto, dove domina la tematica paesaggistica, caratterizzate da un accostamento di colori squillanti, sempre testimoni degli inquieti stati d’animo, tormentati dai ricordi dell’esperienza al fronte.

Inaugurata sabato 10 settembre, la mostra è ad ingresso gratuito presso la Chiesa Santa Croce di Racconigi (via Morosini, 4). Orario: da lunedì a venerdì ore 15,30-19; sabato e domenica ore 10-12 e ore15,30-19.

 

PALAZZO MADAMA, GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO E SALONE DEL GUSTO

In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, Palazzo Madama offre sabato 24 e domenica 25 settembre l’ingresso al prezzo simbolico di 1 euro in museo.

Inoltre, il museo partecipa al Salone del Gusto con un ricco programma di attività. Nelle giornate di sabato 24 e domenica 25 settembre, la Corte Medievale ospita alcuni Laboratori del Gusto a cura di Slow Food Sicilia, mentre il Giardino di Palazzo Madama farà da cornice a due workshop dedicati ai frutti antichi (22 settembre, ore 16.30) e alle erbe officinali (25 settembre, ore 17.00).

 

PRAGELATO, GIANNA TUNINETTI “SULLE ALI DELLE ALPI”

tuninetti-pragelatoDomenica 25 settembre alle 11 e 30 inaugurazione della mostra di Gianna Tuninetti “Sulle ali delle Alpi” con l’avvento della festa d’autunno. Cento acquarelli floreali raccontano lungo tutto un anno il mondo affascinante di una montagna ricca di fiori, di profumi e di magia. Cento acquarelli ospitati presso il Museo delle genti alpine in due tempi. ‘Magia dell’autunno e dell’inverno’ dal 25 settembre al 31 marzo, ‘flora alpina della primavera e dell’estate’ dal 15 aprile al 3 settembre. Al Museo del costume e delle tradizioni delle genti alpine, in frazione Rivets a Pragelato.

 

 

 

TORINO, MOSTRA PERSONALE DI ADRIANA GIORDA

Disegni e incisioni romantiche

GALLERIA CLANDESTRINA

Via Alfonso Bonafous 8/A – Torino

22 settembre – 08 ottobre 2016

giordaLa Galleria Clandestina ospita per la sua mostra di settembre, nel retrobottega della storica Drogheria di via Bonafous adibito a spazio espositivo clandestino, le romantiche opere dell’autrice torinese Adriana Giorda. Olio, carboncino, litografia, china/tempera sono le tecniche con cui si esprime da sempre; di più recente introduzione sono il pastello e l’acquaforte.

Attraverso quasi 40 anni di carriera è rimasta fedele alla sua poetica, che guarda all’Ottocento e pone al centro il tema della persona, in una riflessione che trae spunto da situazioni in cui la figura umana può essere colta in tutta la sua plasticità, come la danza. Suoi soggetti prediletti sono infatti le ballerine, che ritrae in ogni posa possibile, nei ruoli più affascinanti del balletto o nei momenti di relax. E’ anche ritrattista di successo ed ha al suo attivo personaggi del mondo dello spettacolo e della finanza (ultimo l’ex-Presidente del Sanpaolo, Gianni Zandano, su commissione della Banca Intesa-Sanpaolo stessa). In altri dipinti e disegni la sua attenzione si concentra sulla natura: paesaggi, in cui spesso compare l’acqua (case lungo il fiume, piante riflesse nel lago) o in cui si muovono bimbi, animali, vecchi; fiori senza tempo, quasi sempre deposti su un vetro che li rispecchia; nature morte mai banali. Da molti anni presente sui principali cataloghi d’arte moderna, compare ora nell’ultima edizione (nr. 43) del Catalogo dell’Arte Moderna dell’Editoriale Giorgio Mondadori. Le opere presentate in questa piccola mostra sono una selezione degli ultimi lavori tra disegni, pastelli ed incisioni.

INAUGURAZIONE. Giovedi 22 settembre – dalle 17,30 alle 20

APERTURA. Dal 23 settembre all’ 8 ottobre 2016, dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20

 

VERCELLI, “PURIFICAZIONI” DI LUIGI STOISA

stoisaa cura di Marta Concina e Daniele De Luca

testo critico sul catalogo di Francesco Poli

inaugurazione 24 settembre ore 18 – chiesa di S. Vittore – Vercelli

Purificazioni è il titolo della mostra presentata dall’Ufficio Beni culturali intesa come finalità progettuale rivolta alla valorizzazione dello spazio restaurato della chiesa sconsacrata di S. Vittore. Il tema nasce dalla volontà diocesana, dei curatori e dell’artista di proporre un elemento fisico altamente spirituale e simbolico del cristianesimo in un anno particolare voluto dal Santo Padre, quello della Misericordia.

Sentita espressione dell‘ habitus cristiano, indicante il passaggio tra una condizione e l‘altra, la parola “Purificazioni” è un termine all’apparenza lontano, non molto usato nella contemporaneità, nonostante rappresenti da sempre uno stato di beatitudine e di Bellezza.

Le purificazioni sono intese e desunte dal passaggio dell‘acqua. Simbolo per eccellenza della vita e, quando resa Santa, del Battesimo e dell‘accostamento al Signore con il Segno della Croce.

E’ proprio l‘acqua a condurci in questo processo di vita e di decantazione che porta l‘animo a umano a confrontarsi con se stesso e con gli altri. Passaggio fondamentale per il raggiungimento di uno stato migliore, di limpidezza e di aiuto verso le situazioni che necessitano ancora di acqua.

Il tematismo vuole essere dedicato all’acqua, rievocando la seconda misericordia corporale «dare da bere agli assetati» (anche per i 150 anni della realizzazione del «Canale Cavour», simbolo di vita per tutto il territorio del basso vercellese), e per questo pensavo di presentare delle ciotole bianche colme d’acqua che partendo dall’Altare di piccole dimensioni, arrivano all’ingresso sempre più grandi. All’interno di queste ciotole verranno immerse delle incisioni stampate dove sono raffigurate delle scene simboliche sull’acqua (la sete, la vita, la morte, il battesimo ecc.).

Vicino a queste ciotole bianche ci saranno dei laghetti di vetro nero catramati.

In una sala laterale saranno collocate tre risme di carta all’interno delle quali saranno sistemati tre busti in ceramica catramati. La terza sala ospiterà una serie di fotografie in bianco e nero di Paolo Savino che documenteranno l’allestimento della mostra. La mostra è organizzata dall’ufficio beni culturali dell’Arcidiocesi di Vercelli e ha ottenuto il patrocinio gratuito di: Regione Piemonte, Provincia di Vercelli, Comune di Vercelli, ATL.

La mostra è resa possibile anche grazie al prezioso supporto dei volontari dell’Associazione “Amici del Duomo” per le aperture e le assistenze.

Aperture: 24 settembre – 23 ottobre: venerdì, sabato e domenica, ore 10 – 12 e ore 16 – 19. Ingresso libero.

 

CASTELLO DI MIRADOLO, PROROGATA LA MOSTRA “PIETRO PORCINAI. GIARDINO E PAESAGGIO”

porcinaiLa mostra “Pietro Porcinai. Giardino e paesaggio”, ospitata nelle sale del Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo (TO), sarà prorogata fino a domenica 27 novembre 2016.

La proroga sarà occasione per godere anche della bellezza del parco del Castello di Miradolo nella stagione autunnale, con l’avvento del foliage.

Proseguono ogni domenica alle 15.30 le visite guidate della mostra e alle 17.00 le visite guidate del parco storico.

 

TORINO, GALLERIA DEL PONTE: MOSTRA DI FULVIO LEONCINI

Galleria del Ponte

C.so Moncalieri 3, 10131 Torino

ORARI APERTURA: dal martedì al sabato 10.00-12.30;16.00-19.30

Fulvio Leoncini illustrazioni per il libro “Amalia se voi foste uomo…” di Marina Rota

Apertura venerdì 23 settembre

Fino al 15 ottobre 2016

La Galleria del Ponte propone tredici tavole dell’artista Fulvio Leoncini che illustrano il libro: “Amalia se voi foste uomo….” Silloge gozzaniana di Marina Rota con prefazione di Vittorio Sgarbi, e note critiche di Claudio Gorlier. “… Gozzano sfuma in queste immagini come i suoi versi che sembrano pronunciati con un tono di voce soffocato, in una lingua morta, carica di suggestioni e di evocazioni….” (dalla prefazione di Vittorio Sgarbi).

Fulvio Leoncini nato ad Empoli (Fi) nel 1960, vive e lavora a Santa Croce sull’Arno (Pisa). Diplomato all’Istituto Statale d’Arte di Cascina (Pisa) ha iniziato l’attività espositiva nel 1978. Nel 2000 è tra i fondatori della Compagnia dei Liberi Incisori e Varia Umanità a Santa Croce sull’Arno.

 

CASTELLO DI RIVOLI, SABATO 24 INCONTRO CON GIANLUCA E MASSIMILIANO DE SERIO

Filmare l’invisibile, filmare l’arte

Incontro con Gianluca e Massimiliano De Serio e il Piccolo Cinema

Sabato 24 settembre 2016, ore 12.00

Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea

 

anselmo-de-serioIn occasione della mostra di Giovanni Anselmo, Mentre la mano indica, la luce focalizza, nella gravitazione universale si interferisce, la terra si orienta, le stelle si avvicinano di una spanna in più… il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea organizza un ciclo di incontri, a cura di Marianna Vecellio, rivolti all’approfondimento dei temi affrontati dall’artista nel corso della sua lunga attività. Uno dei protagonisti dell’Arte povera, Anselmo ha sviluppato una ricerca incentrata sull’osservazione dei processi di trasformazione della materia e dell’energia, aprendo alla contemplazione del visibile e dell’invisibile. Interferenze, particolari e direzioni contraddistinguono la sua poetica e sono i principali punti di riferimento per le riflessioni di filosofi, scienziati, storici dell’arte, curatori e artisti che interverranno durante gli incontri.

Il 24 settembre, alle ore 12.00, al Castello di Rivoli si tiene l’ultimo appuntamento del ciclo di incontri Interferenze, particolari e direzioni, in occasione del finissage della mostra.

A partire dallo spazio della Manica Lunga, immaginata come un carrello cinematografico, l’incontro sarà una sorta di visita guidata alla mostra di Anselmo e condurrà i visitatori a una rilettura “cinematografica” del progetto. Massimiliano e Gianluca De Serio, artisti e film-maker, terranno una “lezione” aperta al pubblico, una sorta di workshop tra arte e cinematografia, in dialogo con alcuni ragazzi del Piccolo Cinema, progetto da loro fondato nell’area di Barriera a Torino.

Gianluca e Massimiliano De Serio (Torino, 1978) artisti e registi, lavorano insieme dal 1999. Hanno realizzato film, documentari e installazioni partecipando a mostre e festival di cinema nazionali e internazionali. Temi ricorrenti nel loro lavoro sono la riflessione sulle identità sradicate alle prese con una continua ridefinizione di sé e le identità collettive, in un percorso ibrido di messa in scena, memoria e performance. Nel 2012 hanno fondato il Piccolo Cinema, “società di mutuo soccorso cinematografico”, nella periferia di Torino dove vivono e lavorano. Tra i riconoscimenti al loro lavoro si ricordano il Premio Internazionale Don Quixote al Festival del Film di Locarno nel 2011 e, nello stesso anno, il Prix du Jury al Festival international du film de Marrakech per il film Sette opere di misericordia (2011).

Le loro opere sono state esposte in diverse occasioni al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.

Sabato 24 Settembre collegamento gratuito con navette fino a esaurimento posti:

dalla GAM per il Castello di Rivoli ore 11.00 e 15.00

dal Castello di Rivoli per la GAM ore 13.00 e 17.00 (30’ ca.)

prenotazioni navette per gruppi: tel. 011.9565213

 

TORINO CASTELLO: “MISTERIOSA. ALLA RICERCA DELL’IDENTITÀ”

misteriosa-giacomo%20modolo%2c%20how%20am%20i_Dal 23 settembre al 18 ottobre, TORINO CASTELLO ART accoglierà nuovamente, nella prestigiosa sede del TOWER CENTER in Piazza Castello 111 a Torino, l’originale connubio tra un’opera antica, proveniente da collezione privata torinese, e le opere di artisti contemporanei, selezionate da CRAG. Dopo il Narciso, concesso in prestito dalla Galleria Robilant + Voena, l’opera guida che viene proposta è una figura di donna, ipnotica, con sguardo delicato, risalente alla fine del Seicento – inizio Settecento di mano italiana, della quale nulla si conosce e da questo mistero nasce la riflessione in chiave contemporanea della ricerca dell’identità, cara ad artisti del passato e del presente. Come avviene per la scienza sociale, l’identità, con riferimento alla condizione umana, può essere ascritta, in rapporto agli altri e verso noi stessi. Le difficoltà relazionali e di vita che caratterizzano la nostra società possono rendere anonimi, senza un ruolo e senza una posizione ben definita. Nella storia, la ricerca dell’identità è spesso riferita all’appartenenza ad un gruppo, ad una Nazione, una religione o una tradizione, tematiche quanto mai attuali in un’epoca in cui si cerca di evidenziare tutto ciò che ci accomuna per garantire l’uguaglianza, anche se parallelamente emergono diversità così profonde da far affiorare quelle che invece sono estreme differenze. La formazione dell’identità è un processo di ricerca che può consistere nell’imitazione o nell’identificazione in quella di altri, ancor più oggi dove la tecnologia e i social media favoriscono il contatto costante tra le persone, in particolare tra i giovani, che si scambiano punti di vista ed esperienze confrontandosi con tutto il mondo in modo anche anonimo attraverso l’utilizzo di nickname. Questa misteriosa ricerca dell’identità racchiude in sé inoltre, un altro aspetto strettamente legato all’arte e dibattuto dalla critica non solo italiana: il rapporto tra artista e il proprio paese. Secondo molti, questo legame è spesso abbandonato infatti, pochi sono gli artisti emergenti che fanno riferimento, alle proprie tradizioni, alla cultura a alla storia. L’entusiasmo di accostare nuovamente un’opera del passato a lavori di artisti emergenti, ci offre la posibilità di esplorare le personalità di questi ultimi, la loro sensibilità verso la realtà che ci circonda, stimolando anche i visitatori, che saranno attivamente coinvolti. La mostra, che TORINO CASTELLO ART apre al pubblico torinese, è ad ingresso libero e coinvolge i seguenti artisti: Alessandro Cardinale, Carmen Cardillo, Jacopo Dimastrogiovanni, Alzbeta Josephy, Sabrina Milazzo, Giacomo Modolo, Mattia Novello, Tomas Tichy, Jan Uldrych, Diego Zangirolami.

Per informazioni: CRAG www.cragallery.com info@cragallery.com 347 3420598 335 1227609 TORINO CASTELLO – DIVISIONE ARTE divisionearte@torinocastello.it 011 537866 orari lu-gio: 8.30-12.30 / 14.45-18 ve: 8.30-12.30 / 14.45-17