Chieri, Sacco e la Sagra del grissino: “Troppo street food e poco rubatà’
“Nessuna valorizzazione del prodotto tipico”. E’ il commento di Rachele Sacco, capogruppo FI a Chieri e rappresentante Anci Piemonte e Nazionale alla chiusura della tre giorni organizzata dalla Pro Chieri, che Sacco definisce “espressione del Comune di Chieri”: «Si parla di promozione dei prodotti tipici e valorizzazione del centro storico e in un’unica occasione, Pro Loco e Comune sono riusciti a svalutare sia l’una che l’altra cosa. La Fiera del Rubatà, programmata lo scorso fine settimana, è riuscita ad “ammazzare” il senso stesso della manifestazione. Lo stand dei grissini e della focaccia chierese che sarebbe dovuto essere il fulcro dell’evento, era nascosto tra banchetti di arrosticini, patatine fritte, hamburger, birre e i gazebo delle associazioni che hanno organizzato un bellissimo Bike Pride con l’esposizione di bici e i laboratori cicloriparazioni. Nulla da obiettare alla scelta di lavorare con Street Food: ma chi arrivava dall’esterno tutto poteva pensare fuorché di essere alla Sagra del grissino Rubatà, vanificando gli sforzi dei panificatori del Ciofs e dei pasticceri che si fanno costantemente in quattro per portare il prodotto a conoscenza del grande pubblico, con ingredienti di qualità e tanta formazione. Mancavano tra gli stand gastronomici prodotti che valorizzassero il grissino e la focaccia: ad esempio degustazioni di marmellate, vini, miele, prosciutto o formaggi doc, ma solo cibo di strada che si sarebbe potuto trovare in qualsiasi altra fiera di paese, ma mancava anche una coordinazione con i negozi del centro storico che sono rimasti chiusi domenica durante la fiera. Perché la verità è una: i commercianti sono delusi da questo tipo di manifestazioni che non promuovono il territorio, ma lo mistificano. E’ pazzesco che in Comuni molto più piccoli ci siano sagre meravigliose e a Chieri sia un flop dopo l’altro. A giugno il Freisa ora il Rubatà».