IL CERCALAVORO “Bussola, Timone e Vela per cercare lavoro”  a cura di Alessia Arba

 

cercalavoro 6 12^ Puntata. Quali domande a colloquio?. 1^parte

Il colloquio di lavoro può creare ansia e, per alcuni, può essere un momento difficile soprattutto se è il primo dopo tanto tempo che si sta cercando un’occupazione.

Per arrivare con un po’ più di tranquillità, le prossime puntate della rubrica “Bussola, Timone e Vela per cercare lavoro” saranno dedicate alle domande che il selezionatore può fare e vedremo come rispondere. Una piccola premessa. Non mentire mai e non studiare a memoria. Può essere invece utile riflettere sulle domande e provare a dare una risposta. In questo modo saremo un po’ più preparati e, anche, un po’ più sereni il giorno del colloquio.

Mi parli di Lei” o “Mi racconta qualcosa di lei e della sua esperienza professionale”. Questa è una domanda che solitamente viene fatta all’inizio. Come rispondere? L’ideale è dare un’idea del proprio profilo professionale, mettendo in luce le conoscenze, le prestazioni ed i contributi dati. Se, il colloquio è inerente un annuncio a cui si è risposto, è utile mettere in luce le azioni e gli obiettivi in linea con quella posizione. Ad esempio “sono un magazziniere / carrellista con esperienza su…” oppure “sono un impiegato addetto alla contabilità …”

Evitare invece di rispondere dilungandosi sulla propria vita personale o partendo dagli studi. Ad esempio “ho iniziato a lavorare nel 1985….” oppure “sono nato a …., ho studiato….”

Che opinione ha della sua ultima azienda?” o, anche, “Che rapporti aveva con il suo ultimo capo? e con i colleghi?” E’ importante non parlare mai male dei vecchi colleghi e, di conseguenza ,dell’ex capo. L’obiettivo del selezionatore è comprendere se si sanno gestire i disaccordi e se si è in grado di risolvere problemi che lavorando si creano. Evitiamo, quindi, di elogiare o di criticare aspetti che possono essere conosciuti da tutti.

Altre due domande di questo genere che potrebbero capitare sono “ha avuto dei problemi nel suo ultimo lavoro?” e “ha mai avuto rapporti interpersonali difficili?”

Alla prima domanda prepariamoci qualche problema sul quale non potevamo influire (ad esempio un ritardo dei fornitori) mettendo in evidenza, senza vantarsi troppo, il contributo che si è dato per risolverlo.

Alla seconda, sì può rispondere con una battuta del tipo “e chi non ne ha avuti” e, anche in questo caso, prepararsi qualche esempio che metta in luce come gli abbiamo risolti o, nel caso, ridotti.

Nelle prossime puntate vedremo altre domande “difficili” che potrebbero capitare in sede di colloquio, appuntamento quindi al prossimo sabato.