Chieri, alta tensione in consiglio comunale. Bosco e Zullo contro Martano, che replica: “Polemica pretestuosa”
Discussioni, polemiche, riunione fiume dei capigruppo: il consiglio comunale di giovedì e venerdì scorso ha richiamato alla memoria sedute memorabili del secolo scorso che finivano alle ore piccole. Materia (principale, non unica) del contendere: un ordine del giorno deciso in commissione il 19 settembre, per invitare il Governo a modificare in sede di legge finanziaria una norma che penalizza i comuni virtuosi, come Chieri, rendendo difficile finanziare un’opera pubblica su più esercizi di bilancio con il rischio di congelamento delle quote successive della spesa. Un modo per ridurre la spesa pubblica, così tanti Comuni l’hanno giudicata, e l’invito a modificare la norma. Tutti d’accordo, ma…”Quell’ordine del giorno è stato firmato e presentato dal sindaco – commenta Franco Bosco, Li.Re. – e non è
chiaro se il sindaco lo può fare, visto che la legge parla di consiglieri comunali. Il collega Zullo di Lista x Chieri si è detto certo del contrario, il segretario generale Morra si è espresso in modo non netto e così è toccato alla conferenza dei capigruppo riunirsi, discutere animatamente e, alla fine, a maggioranza, ammettere la validità della presentazione da parte del sindaco. Che però, la sera dopo, quando si è trattato di mettere ai voti un ordine del giorno su cui tutti avremmo votato a favore, ha deciso di ritirarlo, evidentemente seccato per l’atteggiamento di Zullo e dell’opposizione in genere. Un gesto che non doveva fare, Martano: il sindaco non deve stare alle provocazioni, così facendo ha preso una decisione contraria anche alla volontà del suo partito, il PD.” Zullo rincara la dose: “La
maggioranza è sfilacciata, questo ne è un esempio. Non l’unico.”
Il sindaco Martano, a bocce ferme, spiega la sua posizione: “La polemica dell’opposizione è pretestuosa. Nel merito, con l’assessore Paschero già ci siamo mossi per chiedere ai parlamentari del nostro territorio un intervento per cambiare la norma. L’ordine del giorno, chiesto in commissione da un consigliere di opposizione e su cui anche la maggioranza concorsa, presupponeva però un altro clima in aula: Zullo forse dimentica che nella passata amministrazione più volte il sindaco aveva presentato, alla stregua di un consigliere, emendamenti e quant’altro, e nessuno aveva trovato nulla da ridire. Alla fine, dopo aver illustrato al consiglio il contenuto dell’ordine del giorno, ho ritenuto di ritirarlo: non ha effetti pratici, non è urgente, lo presenterà qualcun altro al prossimo consiglio…Senza tante manfrine e senza provocazioni.”