Asti. Dalla parte degli Astigiani ieri in via Guerra con la raccolta firme per la chiusura del campo Rom.
L’associazione Dalla parte degli Astigiani ieri pomeriggio era in via Guerra, davanti allo stabilimento Comdata (circa 700 dipendenti), con il proprio banchetto per raccogliere le firme della petizione indirizzata al Sindaco e al Prefetto di Asti, all’Asl e all’Arpa, perché provvedano alla chiusura del campo Rom presente in loco. Continua quindi la campagna dell’associazione presieduta da Maurizio Finotto e stavolta arriva direttamente nelle tana del lupo, dove si trova il campo Rom oggetto delle proteste.
In questo sito sono state presentate più di 280 denunce per danneggiamenti alle auto dai dipendenti della Comdata – dice Biagio Riccio, vice presidente dell’associazione – che vengono a lavorare per sbarcare il lunario onestamente. Inoltre sono più di 160 in un anno i roghi appiccati nel vicino campo Rom che i vigili del fuoco hanno dovuto domare, con evidenti conseguenze sulla salute pubblica”.
La posizione di Dalla Parte degli Astigiani è chiara: Il campo Rom non può più essere considerato come un insediamento nomade: “Se il campo esiste da più di 20 anni – dice sempre Riccio – deve essere trattato come stanziale”. La richiesta è quindi che non ci siano percorsi “preferenziali” per dei cittadini che rifiutano ogni tentativo di integrazione e che venga applicata la legge: dove ci sono comportamenti delinquenziali è giusto intervenire con gli strumenti repressivi.
Abbiamo chiesto a Maurizio Finotto come procede la raccolta firme: “Abbiamo notato un certo timore nell’esporsi e nel sottoscrivere la nostra petizione. Non possiamo negare che abbiamo ricevuto delle intimidazioni e minacce di ritorsione. Nonostante questo la raccolta procede e molti astigiani sono dalla nostra parte”.
Carmela Pagnotta