Chieri, parte la campagna referendaria per il’no’

comitato-noParte ufficialmente la campagna per il NO alla riforma costituzionale del Governo Renzi da parte del comitato per il NO del Chierese, in collaborazione con il comitato di Nichelino.

“Informeremo i cittadini attraverso banchetti, attività di volantinaggio e dibattiti in sala Conceria sulle ragioni per le quali votare NO; ci opponiamo a questa finta riforma costituzionale, che ha l’ obiettivo di cambiare il motore dello Stato per realizzare gli interessi dei poteri forti economico-finanziari, a scapito della governabilità e della rappresentatività dei cittadini nelle istituzioni.

Contrastiamo il modo con cui una minoranza incostituzionale, come dichiarato dalla Corte Costituzionale, che gode dell’ appoggio di alcuni transfughi di centrodestra che hanno palesemente tradito il loro mandato elettorale, tenti di cambiare una materia così delicata a colpi di fiducia e senza un adeguato consenso. Avversiamo   la finta abolizione del Senato, che verrà semplicemente trasformato in una camera elettiva di secondo livello, una sorta di dopolavoro per sindaci e consiglieri regionali, con tanto di immunità, che abbinata alla riforma del Titolo V, genererà innumerevoli conflitti di attribuzione di competenze tra Senato, Camera ed enti locali, oltre che una riduzione dei costi più teorica che pratica. Crediamo inoltre che l’ aumento delle firme necessarie per indire un referendum penalizzi la volontà popolare, 500 mila firme sono più che sufficienti!

Siamo convinti che la Costituzione non debba rimanere tale, ma debba adeguarsi ai tempi, con dei cambiamenti concordati e mirati sia ad una maggiore governabilità, sia ad una più elevata rappresentatività dei cittadini. Pensiamo ad una totale abolizione del Senato, ad un’ elezione diretta del Presidente del Consiglio, che debba rispondere unicamente alla maggioranza che lo sostiene (al venir meno di questo vincolo di fiducia debba dimettersi), ad affidare maggiori poteri ai sindaci, sia di tipo economico, che di controllo del territorio, togliendo loro il consueto alibi “vorrei ma non posso”; ad introdurre in Costituzione un tetto massimo di tassazione 35% e ad abolire l’ articolo 75 della Costituzione, che impedisce agli Italiani di esprimersi in materia di trattati internazionali, solo in questo modo i cittadini potranno davvero sentirsi liberi e sovrani, e non sudditi.” Così, in una nota, Karol Vaccaro, Paolo Casalegno e Alessandro Savarino, presidenti del Comitato del NO del Chierese