“Più grande di Piazza Umberto”: ecco come sarà la piazza coperta dell’ex Tabasso
Forse per l’ex Tabasso è la volta buona: c’è una cordata di imprese locali che vogliono prima di tutto lavorare (di questi tempi, per l’edilizia è già molto…) e c’è una amministrazione che, dopo le ‘bruciature’ del passato remoto e recente, vuole che l’ex fabbrica sia restituita alla città. Se possibile, come polo culturale. L’assessore all’urbanistica e ai lavori pubblici, Massimo Ceppi, ha letto le dichiarazioni che Claudio Campagnolo ha rilasciato a 100torri.it e, con tutte le cautele del caso, conferma: se tutti faranno in fretta la loro parte, si può davvero cominciare.
“La proposta della rete di imprese – esordisce Ceppi – per adesso non è ancora una proposta ufficiale. Quando lo diventerà, la valuteremo. Ma i contatti sono stati frequenti e produttivi, la loro manifestazione di interessa sembra concreta. L’intervento che vanno a proporre ha il pregio di ricalcare le previsioni del piano particolareggiato fatto a suo tempo, dunque è in linea con quel che prevede il piano regolatore. Con intelligenza, si stanno attenendo a quel piano nella dislocazione degli spazi. Noi abbiamo detto a suo tempo che volevamo un intervento che partisse dal fronte su Via Vittorio per andare verso il limite opposto di Corso Buozzi. La loro proposta è conforme.”
Ma di cosa stiamo esattamente parlando? Che cosa vuole e può realizzare la rete di imprese?
“A fronte della parte residenziale e commerciale nella zona delle casette su Via Vittorio, l’intervento prevede una piazza scoperta ad anfiteatro con gradoni; una piazza coperta da utilizzare per manifestazioni che oggi solo all’aperto è possibile fare; uno spazio polifunzionale, cioè un salone molto più grande della Sala Conceria anche se non si potrà definire teatro.”
Proviamo a misurare più nel dettaglio queste tre futuribili realtà. “La piazza scoperta ad anfiteatro sorgerà dietro la parte residenziale su un’area di circa 1500 metri quadri. Non snaturerà la struttura, non sarà un intervento troppo invasivo. La piazza coperta, sul ‘petalo basso’ a sinistra dell’ex Tabasso vista dall’alto, sarà di 2 mila metri quadri circa, diciamo un 50 per 40: per dare un’idea, un po’ più grande di Piazza Umberto. Lo spazio polifunzionale, che non sarà il tanto atteso teatro ma ne potrà fare bene le veci per spettacoli e altre manifestazioni, su 800 metri quadri circa potrà ospitare sedute tra le 600 e le 700 persone: circa tre volte la capienza della Sala Conceria, per capirci. Siamo in un’area dove da anni c’è la Biblioteca Civica, è il polo culturale della città. Mi sembra che realizzare queste opere sia del tutto pertinente allo scopo dell’area.”
Manca un ‘pezzo’ importante, ma non è detto che alla fine non si possa fare anche quello: il ‘museo del territorio’, sogno di generazioni di sindaci e assessori, potrebbe anche rientrare nel budget, se al valore del residenziale e del commerciale che la rete di imprese realizzerà e venderà si aggiungeranno gli oneri di urbanizzazione e, chissà, finanziamenti europei e regionali ad hoc. “Il museo del territorio – conclude Ceppi – non è fuori dalla logica dell’intervento. Abbiamo parlato anche di questo. Cerchiamo di capire, a conti fatti per bene, fin dove si può arrivare.”
Gianni Giacone