CRONACA – Asti, arrestata per furto aggravato falsa impiegata asl
Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato – Squadra Mobile della Questura di Asti, in collaborazione con l’omologo Ufficio della Questura di Cuneo, al termine di una rapida attivitĂ investigativa, ha tratto in arresto una cinquantacinquenne cittadina italiana, L.P., residente ad Asti, per il reato di furto aggravato.
I fatti risalgono ai primi giorni di questo mese quando l’indagata, fingendosi un’impiegata dell’ASL, avvicinava per le strade del centro storico di Cuneo un’anziana signora chiedendole se avesse ricevuto la nuova tessera sanitaria; alla risposta affermativa della signora, cercava di convincerla a tornare a casa per controllare alcuni documenti sanitari.
Fortunatamente, la vittima, insospettita da questo atteggiamento, rifiutava di tornare a casa e congedava la donna.
Tre giorni dopo, l’indagata si presentava a casa della signora, in quel momento assente, e, sempre fingendosi un’addetta dell’ASL, riusciva a convincere la colf a farla entrare.
Appena all’interno dell’abitazione, iniziava a frugare nelle stanze dicendo di aver assoluto bisogno di trovare degli importanti documenti sanitari; la malcapitata governante, anch’ella anziana, non riusciva a impedirle di trovare le chiavi della cassaforte e sottrarre dei gioielli ivi riposti.
La derubata, rientrata a casa, richiedeva l’intervento della Polizia di Stato e raccontava ai poliziotti delle Volanti, immediatamente intervenuti, quanto accadutole: gli operatori raccoglievano le dichiarazioni della vittima e della colf da cui emergeva la stessa descrizione della finta impiegata dell’ASL.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Cuneo, si incentravano, innanzitutto, sull’analisi dei sistemi di videosorveglianza, pubblici e privati, presenti in città : la meticolosa attività investigativa permetteva di individuare il momento in cui, tre giorni prima del furto, la vittima veniva avvicinata dalla sedicente impiegata.
In effetti, la descrizione fornita dalle due donne risultava compatibile con la figura immortalata dalle telecamere della sede di Equitalia, in Corso Dante.
Gli investigatori, a questo punto, condividevano queste immagini con gli omologhi Uffici investigativi del Piemonte: dopo pochi giorni, proprio la Squadra Mobile di Asti comunicava di aver riconosciuto la donna in una cittadina astigiana, giĂ gravata da precedenti per reati contro il patrimonio.
Su disposizione della Procura della Repubblica di Cuneo (Pubblico Ministero dr.ssa Carla LONGO), venivano analizzati anche i tabulati del traffico telefonico del cellulare della donna da cui emergeva che, in effetti, tale utenza era presente a Cuneo sia nel giorno dell’approccio con la vittima, sia in quello dell’avvenuto furto.
Inoltre, dalla ancora più approfondita analisi delle immagini del sistema di videosorveglianza comunale, si riusciva a individuare l’auto utilizzata dalla donna a Cuneo, auto intestata al di lei compagno.
Sulla base di tali elementi, il P.M. procedente, su proposta della Squadra Mobile cuneese, chiedeva ed otteneva dal GIP del Tribunale di Cuneo l’emissione dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere nei confronti dell’indagata.
La cennata misura cautelare veniva eseguita dopo due giorni, presso il casello autostradale di Asti Est e, nel corso della perquisizione operata insieme ai colleghi astigiani, i poliziotti delle Squadre Mobili interessate rinvenivano e sequestravano alcuni gioielli, denaro contante e l’autovettura utilizzata il giorno del furto.
L’indagata veniva poi accompagnata presso la Casa Circondariale di Torino, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Sono tuttora in corso le indagini finalizzate al recupero della refurtiva asportata e all’individuazione di eventuali altri soggetti coinvolti nella vicenda.