Cambiano – Saggese insiste, negare il pasto da casa a scuola è incostituzionale. Nuova mozione, mentre la prima ancora deve essere discussa

Insiste il consigliere di opposizione Saggese sull’annosa questione del pasto da casa da consumarsi a scuola, presentando una nuova mozione, che potremmo chiamare ‘panino bis’.

Spiega il consigliere Ernesto Saggese.

Ernesto Saggese

Ernesto Saggese

Il pasto portato da casa deve essere legittimato, lo dice la sentenza 1049 del 21 giugno scorso della Corte d’Appello di Torino, e lo dice il Tribunale di Torino con l’ordinanza 20988 del 13 agosto corso, che esprime in maniera chiara e perentoria  la legittimità del pasto casalingo consumato presso locali scolastici idonei. La mia prima mozione in tal senso, presentata il 3 ottobre scorso, non ha avuto alcuna risposta da parte dell’Amministrazione Comunale, né formale – visto che il Consiglio Comunale a tutt’oggi non è stato convocato – né informale. Ho comunque letto alcune dichiarazioni rilasciate dell’Assessore Grassi, e le contesto. Non è affatto vero che il problema di cui vorremmo discutere riguarda solo due famiglie, e soprattutto sottolineo che siamo tutti concordi nel riconoscere la mensa come una conquista. Ricordo però all’Assessore che la sentenza sopra citata riconosce che il periodo destinato a consumare il pranzo deve essere considerato come  obbligatorio e garantito dall’art. 34 della Costituzione,  quindi, dissento assolutamente da quanto affermato da Grassi, ovvero che ‘Non esiste un diritto costituzionale al pranzo da casa’”

Tirando le somme, quale istanza avanzate all’attenzione dell’Amministrazione?

Il punto è che il diritto a partecipare all’istruzione scolastica, ivi compreso i momenti del tempo mensa e dopo mensa, non può essere negato o condizionato all’adesione a servizi a pagamento. E’ evidente che l’alternativa di imporre il digiuno agli studenti è irragionevole e impraticabile. Quindi esista un’unica alternativa, che è quella di riconoscere agli studenti il diritto di consumare a scuola un pasto preparato a casa. Non è accettabile, ed è incostituzionale, che chi sceglie il servizio mensa possa beneficiare del diritto all’istruzione nella sua pienezza, mentre altri siano costretti ad allontanarsi dalla scuola in un momento in cui viene svolta un’attività educativa, di grande importanza formativa”.