IL CERCALAVORO – “Bussola, Timone e Vela per cercare lavoro” a cura di ALESSIA ARBA
16^ Puntata. Quali domande a colloquio?. 5^parte
Ci sono altre domande che possono mettere in difficoltà durante il colloquio? Nelle puntate precedenti della rubrica de “Il Cercalavoro” “Bussola, Timone e Vela per cercare lavoro” si sono viste domande riguardanti le precedenti esperienze lavorative, il cambiamento, la retribuzione. In questa puntata vedremo invece delle domande all’apparenza personali a cui, se presi alla sprovvista, si può effettivamente dare una risposta non professionale….
“Che descrizione darebbe di sé?” Nel rispondere proviamo ad essere obiettivi ed equilibrati: non esagerare le proprie qualità ma neanche essere troppo modesti. Tendenzialmente limitiamoci a elencare una o due caratteristiche. Simile alla precedente ma un po’ più mirata, “quali sono i suoi punti di forza? ed i suoi punti di debolezza?”. Le reazioni e, le risposte, sono le più disparate. Il candidato un po’ più emotivo prima va in panico poi inizia a raccontare di tutto di più. All’estremo opposto quello più sicuro può iniziare con “io, difetti? Ma scherziamo?”. In entrambi i casi … un bel respiro e soprattutto ricordiamoci dove siamo e quale è il nostro obiettivo. Abbiamo davanti un selezionatore, è un’opportunità professionale e, per quanto il clima sia amichevole non siamo comunque al bar con gli amici…
Come rispondere? Prepariamoci almeno 3 pregi e 3 difetti preferibilmente in modo tale da ricollegarli alla posizione in oggetto. Soprattutto per questi ultimi, troviamone che possano essere valutati positivamente. Un esempio potrebbe essere: “ non riesco a staccare facilmente”. Oppure un punto di debolezza che può trasformarsi in un punto di forza. Ad esempio: “sono una persona testarda ma, con il tempo, ho imparato a trasformarla in maggiore concentrazione per raggiungere l’obiettivo”.
Altra domanda critica può essere “che traguardi di lavoro si è posto? Dove si vede tra cinque anni?”. Come alla domanda precedente, ricordiamoci dove ci troviamo. Diamo una risposta che abbia a che fare con l’azienda che ci sta intervistando, indicando le proprie ambizioni in limiti realistici. Ragionevoli ambizioni di carriera vengono apprezzate, soprattutto nelle grandi imprese. Se siamo sui 50 anni, dimostriamoci invece più interessati a portare contributi all’azienda stessa.
Infine c’è un’altra domanda aperta “a quali tipi di attività si dedica fuori del lavoro”?. Come sempre non mentire mai ma… non esageriamo! Dall’altra parte potrebbero domandarsi dove si trova il tempo di lavorare. Sono molto apprezzate le attività che mettono in luce doti organizzative, lavori pratici e, di solito anche le attività di volontariato.
Come nelle precedenti puntate, il consiglio è di provare a rispondere a queste domande. Se è vero che potremmo non sentirle mai a colloquio e altrettanto vero che, dovesse capitare il contrario, l’essersi già sperimentati può contribuire a tenere sotto controllo l’ansia del colloquio e a non perdere la concentrazione sull’obiettivo che si è prefissati.
Appuntamento al prossimo sabato!