ALLEGRO MOLTO a cura di Edoardo Ferrati
TORINO- RARO POEMA SINFONICO DI LJADOV– Anatolij Konstantinovic Ljadov (1855-1914) nacque in una famiglia di eminenti musicisti. A quindici anni entrò al Conservatorio di San Pietroburgo, allievo di Rimskij Korsakov. Possedeva una felicitĂ tecnica molto ammirata dai contemporanei, ma la sua attendibilitĂ gli impedì una maggiore affermazione. Propenso al temporeggiamento, non completò mai un lavoro di ampio respiro. Ljadov fu portato a comporre su temi di carattere intensamente russo come nel caso del breve poema sinfonico “Il lago incantato” op. 62 che apre il terzo concerto della stagione dell’Orchestra Nazionale RAI diretto dallo slovacco Juraj Valchuha, giĂ suo direttore principale e da poco novello nel medesimo ruolo al Teatro di San Carlo di Napoli. Il violinista statunitense Stefan Jackwin (foto), figlio di due docenti di fisica alla Boston University, ha cognome ucraino e inizia a studiare violino all’etĂ di quattro anni con il metodo Suzuki, come un qualsiasi bambino. Si laurea con un Bachelor of Arts nel 2007. Interpreta il concerto in minore op. 64 di Mendelssohn Bartholdy, uno dei capisaldi della letteratura per violino e orchestra e preclaro esempio di equilibrio tra virtuosismo e rigore, senza ammettere ridondanze sentimentali pur in un’ampia espressivitĂ romantica. La chiusura del concerto è affidata alla Sinfonia n. 3 in do minore op. 44 di Prokof’ev (1928), opera che si comprende solo se si conosce l’opera “L’angelo di fuoco” il cui soggetto si dibatte in un mondi di diavolerie, pregiudizi, esorcismi, fanatismi e inquisizioni. In tale contesto domina la figura di Renata che si agita in mistici rapimenti e crisi di isterico erotismo. Renata s’innamora di un angelo di fuoco in cui crede di trovare pace ed equilibrio nella sua disordinata mente. Allora si rivolge alla magia che non fa che aumentare la prostrazione e la visionarietĂ . Si rifugia in un convento e coinvolge le suore in riti peccaminosi. Alle accuse dell’inquisitore , risponde gridando la sua profonda fede cristiana e inutilmente si ribella in un eccesso di epilessia che contamina le altre suore. SarĂ condanna al rogo come strega. La Terza Sinfonia vuole essere una sintesi strumentale ricavata da alcune scene dell’opera: improntata allo stile tipico di Prokof’ev, è costruita sul ritmo e sul colore. L’orchestrazione è tagliente, aspra, ma saldamente ancorata al sistema tonale della musica.
Torino, Auditorium “Toscanini” (RAI), p. Rossaro
giovedì 3 e venerdì 4 novembre, ore 20,30
ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE RAI diretta da JURAT VALCHUHA, solista STEFAN JACKWIN (violino)
Musiche di Ljadov, Mendelssohn Batholdy, Prokof’ev
TORINO- QUATTRO GRANDI A CONFRONTO– Si conclude il ciclo ideato dal pianista ungherese
Andras Schiff sulle ultime Sonate di Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert. Un percorso istruttivo per l’ascoltatore che gli ha consentito di afferrare i vari aspetti: la tradizione di Haydn, la freschezza di Mozart, lo sperimentalismo di Beethoven e l’avanguardia di Schubert. In tale percorso sono emerse le affinitĂ e le differenze che legano i quattro autori nel loro percorso personale e nel loro confronto con il passato. Si ascolta nell’ordine la Sonata n. 52 di F.J. Haydn, la Sonata KV 543 di Mozart, l’op. 111 di Beethoven e la Sonata D. 960 di Schubert. Imbattersi in programmi di questo tipo significa, cosa rarissima, oltre che partecipare a un progetto ben definito, tornare a casa con un bagagliaio d’idee magari inedite. Un’impresa che solo può riuscire a un cosiddetto pezzo da novanta qual’è Schiff che possiede la musica non soltanto nelle dita, ma anche nel cervello.
Torino, Conservatorio, p. Bodoni
Stagione Unione Musicale
domenica 6 novembre, ore 21.00
ANDRAS CHIFF, pianoforte
Musiche di Haydn, Mozart, Beethoven , Schubert
TORINO- ORCHESTRA CON STRUMENTI D’EPOCA– L’Orchestre des Champs ElysĂ©es, fondata a
Parigi nel 1991, è ospite del secondo concerto dell’Associazione Lingotto Musica. Specializzata nell’esecuzione storicamente informata su strumenti d’epoca delle musiche che vanno dalla metĂ del secolo XVIII° fino agli inizi dell’900, piĂą o meno dagli inizi della produzione di Haydn a quella di Mahler. Arriva a Torino con il suo direttore artistico e principale il belga Philippe Herreweghe, famoso per le sue interpretazioni di Bach , apprezzato nel repertorio rinascimentale e barocco. In carriera dal 20001 è il pianista francese Bertrand Chamayouche esegue il Concerto n. 5 in mi bemolle maggiore op. 73 (“Imperatore”), il piĂą cedebre dei concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven. Scritto nella tonalitĂ solenne ed eroica di mi bemolle maggiore, provoca sempre una forte impressione per originalitĂ e grandiositĂ . La Sinfonia in mi bemolle maggiore K. 543 è l’ultima sinfonia scritta da un Mozart, oppresso dalle miserie quotidiane, in cui la sublime fusione tra lo stile galante e stile dotto raggiunge vette supreme tra effusione melodica e rigore della costruzione musicale. Sono presenti emozioni opposte, un ideale crocevia tra l’infuocata ebbrezza di “DonGiovanni” e l’incanto sognante de “Le nozze di Figaro”.
Torino, Auditorium “Agnelli” (Lingotto), v. Nizza 246
Stagione Lingotto Musica
Mercoledì 9 novembre, ore 20.30
ORCHESTRE DES CHAMPS ELYSEES DI PARIGI diretta da PHILIPPE HERREWEGHE, solista BERTRAND CHAMAYOU (pianoforte)
Musiche di Beethoven, Mozart