Villafranca d’Asti. Casa della Salute in dirittura d’arrivo: apertura prevista per dicembre.
Ottobre è trascorso e a Villafranca d’Asti si torna a parlare di Casa della Salute. Ottobre 2016 era infatti il termine che la direzione dell’Asl di Asti aveva dato ai cittadini villafranchesi e a quelli della Valtriversa per l’apertura della struttura. La promessa era stata consegnata direttamente dalla direttrice Ida Grossi durante una seduta pubblica, tenutasi in marzo, voluta da un comitato di cittadini che aveva lanciato una petizione per avere delle risposte dall’Asl.
Quella della Casa della Salute di Villafranca è un’annosa vicenda. Il progetto era partito nel 2006 ma il completamento non era mai giunto a termine per la non ottemperanza del contratto della ditta appaltatrice e la intervenuta mancanza di fondi non più erogati dalla Regione.
Per fare il punto della situazione, i responsabili del comitato di cittadini hanno quindi chiesto un incontro alla dottoressa Grossi che si è tenuto il 26 ottobre. Durante l’incontro la direzione dell’Asl ha riferito della fine lavori per quanto riguarda la parte edilizia. Attualmente è in corso la sistemazione degli arredi e delle apparecchiature mediche. Secondo le previsioni dell’Asl l’apertura avverrà entro i primi giorni di dicembre.
Alla dottoressa Grossi è stato chiesto quali servizi saranno operativi. Sono previsti: ambulatorio cardiologico, con elettrocardiogramma in accesso diretto; su prenotazione funzioneranno l’ambulatorio per le visite chirurgiche, l’ambulatorio alzehimer e neurologico e il servizio infermieristico per lesioni cutanee difficili. Ci sarà anche il servizio di vaccinazioni che eviterà gli spostamenti ad Asti. Sarà attivato anche uno sportello del Cogesa, il servizio socio-assistenziale, probabilmente per un giorno alla settimana. In tempi successivi dovrebbe arrivare anche l’ambulatorio urologico, l‘ambulatorio dermatologico e il dietista (servizi su prenotazione). Un locale della Casa della Salute sarà adibito a palestra per le attività motorie e, inoltre, vi saranno trasferiti i servizi attualmente attivi in via Luotto: il 118, lo sportello amministrativo, i prelievi, il consultorio, la “prevenzione serena”, il servizio veterinario e il controllo del diabete. Per quanto riguarda la medicina generale dovrebbe essere garantito il servizio per 12 ore al giorno, coperto a rotazione dai medici di famiglia.
Paolo Volpe, presidente del comitato di cittadini e esponente del gruppo consiliare Villafranca Domani, si dice soddisfatto per quanto ottenuto grazie all’interesse di tutti i cittadini che hanno firmato la petizione:
La petizione ha rimesso la “casa della salute” al centro dell’attenzione della pubblica opinione – ha sottolineato Volpe – Da sempre, noi sosteniamo che nella nuova struttura dovevano esserci più servizi che in quella di via Luotto. Altrimenti sarebbe stata una sconfitta per tutti a spese dei cittadini contribuenti. Stando a quanto ci è stato descritto, avremo più servizi. E’ un progetto ridotto rispetto alle ambizioni iniziali ma sembrerebbe evitato il pericolo di trasferire li solo il poco che c’è in via Luotto. Considerata la situazione, è un buon punto di partenza del quale siamo soddisfatti. A tutti quelli che hanno firmato va il merito di questa operazione. L’ambulatorio medico con l’orario lungo era una richiesta della petizione. Il ritorno delle vaccinazioni era un’altra nostra richiesta. Anche lo sportello Cogesa”.
Soddisfatto anche del dialogo instaurato con i vertici dell’Asl, Paolo Volpe aggiunge:
Bisogna dare atto alla dottoressa Grossi del suo impegno. Grazie a lei una vicenda lunga dieci anni sta per avere una svolta importante. La struttura costruita con soldi pubblici potrà avere un senso. Apprezziamo anche la disponibilità al dialogo diretto che la dottoressa Grossi ha dimostrato. Cosa tutt’altro che usuale tra i dirigenti pubblici importanti”.
Non resta che attendere l’inaugurazione per concludere finalmente un cammino durato oltre 10 anni e verificare se gli obiettivi della dottoressa Grossi, esplicitati nella riunione di marzo, saranno raggiungibili:
Il mio impegno e la mia preoccupazione attuale – aveva detto -sono quelli di aprire la Casa della Salute e, pur rimanendo con i piedi per terra, raggiungere i risultati ottenuti dalla ventennale esperienza della Toscana e dell’Emilia Romagna”.
La prima parte della promessa sta per realizzarsi. Per il seguito bisognerà attendere i prossimi anni.
Carmela Pagnotta
Vorremmo ancora vedere i servizi socio sanitari che lavorano nel nostro territorio operare in rete tra loro. Cosa vuol dire? La casa di riposo, le scuole, il volontariato, le Unioni “Colli del Monferrato” e Valtriversa” devono poter lavorare insieme alla “casa della salute” su progetti condivisi. Come? Ad esempio, la casa di riposo Santanera potrebbe ampliare i suoi servizi di assistenza, fornendoli sia a domicilio, sia al pubblico indistinto. Le scuole potrebbero partecipare ad attività di prevenzione e di formazione. Il volontariato, in collaborazione con i Comuni, potrebbe fornire supporti ed aiuto agli anziani che vivono soli. Il Cogesa potrebbe partecipare ad un coordinamento che definisca chi deve fare e che cosa nei casi di bisogno che hanno risvolti sia sociali, sia sanitari. Su questi temi, abbiamo registrato la disponibilità della dott.sa Grossi ad uno specifico incontro di approfondimento.
Vorremmo vedere un’organizzazione dei servizi che aiuti i cittadini a non perdere tempo. Che eviti inutili trasferimenti con le relative attese. Che accompagni chi ha bisogno di cure e aiuto nella direzione corretta dandogli le necessarie informazioni. Perché non fare le prenotazioni di visite ed esami direttamente dal medico che ti fa le prescrizioni? Perché non far avere i referti direttamente al medico di famiglia, evitando il disagio del ritiro diretto?
Manca una chiara idea sul futuro di via Roma. E in questo caso le responsabilità sono del Comune. Togliendo un importante servizio al centro del paese, via Roma diventerà ancora più povera e vuota. Servono scelte per un suo rilancio. Noi di “Villafranca Domani” avremmo preferito che la “casa della salute” venisse realizzata nella proprietà ex Venturello, adiacente alla casa di riposo. Lo proponemmo nel 2006 ma la nostra idea venne bocciata dall’amministrazione comunale. Così fra poche settimane avremo una via Roma più vuota, i locali comunali di via Luotto vuoti, gli edifici ex Venturello, di proprietà del Santanera, sempre vuoti e in abbandono. E nessuna idea in programma. Davvero un bel risultato dopo tutti questi anni.