“Confronto tra SI’ e NO ‘saltato’ perché i Giovani Democratici si sono rifiutati di partecipare”, dice Schiavone (Memoria e Progetto Young)
Luca Schiavone, Presidente della neonata Associazione Giovanile Memoria e Progetto Young, in una nota esprime rammarico per il fatto che sia ‘saltato’ il previsto confronto tra comitati pro e contro la riforma Renzi. A suo dire perché «I Giovani Democratici si sono rifiutati di partecipare“.«Abbiamo perso un’occasione di democrazia, per colpa della politica» scrive Schiavone. Salta, sembra, per mancanza di contraddittorio, la serata pensata dalla neonata associazione giovanile Memoria e Progetto Young per mettere a confronto, fuori dai contesti di partito, le ragioni “avversarie” dei Comitati Pro e Contro la Riforma Renzi «I Giovani Democratici si sono rifiutati di partecipare – motiva Luca Schiavone, presidente di MPY – Abbiamo contattato sia il gruppo di Chieri che quello di Torino, ma non ci hanno dato disponibilità per alcuna data, anzi il segretario di Chieri Paolo Rainato ci ha risposto che non avrebbe partecipato mettendo in dubbio la natura a-partitica della nostra associazione. Peccato perché l’obiettivo della serata era permettere alle nuove generazioni di incontrarsi e confrontarsi sulle ragioni delle due parti. Trasmettendo il messaggio di un democratico confronto, senza il cappello di un’organizzazione politica che si facesse promotrice dell’iniziativa. Ma evidentemente non erano dello stesso avviso i Giovani Democratici chieresi. Avvicinare i giovani alla politica è sempre più difficile e le rare occasioni per farlo, come il caso del Referendum, avrebbe aiutato. E sono certo che se a organizzare fosse un’associazione giovanile avrebbe incentivato molto di più la partecipazione. La serata, infatti, sarebbe stata presentata e promossa unicamente da Memoria e Progetto Young avendo come ospiti-relatori le due parti, rispettivamente, un membro del comitato per il No da Torino affiancato da un relatore di Chieri e per il Sì, ci sarebbe piaciuto avere un membro dei Giovani Democratici di Torino e accompagnato da un referente del territorio di Chieri, in questo caso il consigliere Rainato, data la vocazione territoriale dell’associazione. Ma ad accettare sono stati solo i promotori del No”. “Tanti ragazzi chieresi avevano chiesto di organizzare un dibattito riguardate la riforma costituzionale – riporta Alessandro Monego, vice coordinatore FI di Chieri – Le idee del sì a confronto con quelle del no, in un’unica serata dove i giovani e solo loro sarebbero stati i protagonisti. Dibattito che a Chieri non vi sarà mai per la mancata disponibilità di coloro che al referendum voteranno sì, o meglio, dalla parte giovanile politicamente attiva chierese che al referendum voterà sì». Analizza Schiavone: «Politica significa letteralmente partecipare in modo attivo alla vita pubblica, ma troppi la confondono con la militanza o appartenenza a un partito. Soprattutto tra chi ha la nostra età i partiti sono visti come qualcosa di lontano, corrotto e in cui non ci si identifica. Diverso è invece fare politica nel vero senso del termine. Occupandosi non solo di ciò che ci riguarda direttamente, ma degli interessi della comunità. Quale miglior modo se non confrontarsi per comprendere i diversi punti di vista? Come possiamo pensare di portare avanti un cambiamento senza il dialogare con chi la pensa diversamente da noi? Una serata come quella a cui avevamo pensato avrebbe sicuramente avuto un impatto positivo soprattutto sulla fascia di giovani ormai nauseati e poco interessati alle dinamiche politiche» Conclude Schiavone: «Per avvicinare il mondo giovanile a temi “politici”, come il referendum, bisogna farlo in modo trasversale attraverso le associazione e realtà a diretto contatto con i giovani. Tutto il contrario di come invece ci ha chiesto il segretario Gd di Chieri, ovvero che venisse organizzato esclusivamente da due partiti politici. Questo non è la strada che vogliamo percorrere perchè in questo modo continuiamo ad allontare i giovani anziché interessarli e coinvolgerli su temi che riguardano il nostro futuro»