Incisa Scapaccino, l’Arma dei Carabinieri celebra la ‘Virgo Fidelis’, sua patrona
In principio era Incisa Belbo: si chiamava così questo borgo dell’Astigiano, dal nome del torrente che lo attraversa. Dal 1928, però, è divenuto Incisa Scapaccino, in onore di un Carabiniere che fu la prima Medaglia d’oro al Valor militare del Corpo.
Giovanni Battista Scapaccino, nato a Incisa nel 1802, la notte sul 3 febbraio 1834 fu circondato da cento rivoltosi armati, che gli ingiunsero di gridare: “Viva la repubblica”. Si rifiutò e spronò il cavallo. Due fucilate lo uccisero.
Il legame fra l’Arma e Incisa non si è esaurito lì: nell’ottobre 2014 la chiesa di San Giovanni Battista ove l’Eroe era stato battezzato, chiusa al culto da circa quarant’anni e restaurata per lo scopo, è stata elevata a Santuario diocesano dal Vescovo di Acqui Terme Piergiorgio Micchiardi e intitolata alla “Virgo Fidelis”.
In forza di questo legame, il Comandante Generale dell’Arma Tullio Del Sette, per festeggiare oggi la Patrona dell’Arma, ha scelto proprio quella località.
Le celebrazioni sono iniziate nella mattinata a Roma con la deposizione di una corona d’alloro presso “il Sacrario dei Caduti” del Museo Storico dell’Arma e con una messa alla Legione Allievi.
Di seguito il generale Del Sette si è spostato a Incisa Scapaccino, dove l’Ordinario Militare per l’Italia Santo Marcianò ha officiato la Messa presso il Santuario alla presenza del pronipote dell’Eroe, il Maestro Marcello Rota. Quest’ultimo ha diretto le musiche della celebrazione liturgica insieme al collega Massimo Martinelli, Direttore della Banda dell’Arma, che si è esibita insieme a dieci orchestrali civili con strumenti ad arco e due cantanti lirici. Al termine il Comandante Generale ha presenziato all’inaugurazione del monumento dedicato all’Arma, realizzato nella piazza antistante il Santuario.
Alla cerimonia ha partecipato il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, con delega alla Famiglia, Enrico Costa.
La celebrazione della Virgo Fidelis risale al 1949, quando il Pontefice Pio XII proclamò ufficialmente Maria “Virgo Fidelis Patrona dei Carabinieri”, fissandone la ricorrenza al 21 novembre, data in cui la Cristianità celebra la Presentazione di Maria Vergine al tempio.
Ma il 21 novembre per l’Arma è un giorno storico anche per un altro motivo, poiché ricorre l’anniversario di un’epica battaglia. Quel giorno del 1941, in Africa orientale, un Battaglione di Carabinieri si immolò nella difesa, protrattasi per tre mesi, del caposaldo di Culqualber. Alla Bandiera dell’Arma fu conferita una Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Oggi si celebra anche la “Giornata dell’Orfano”, istituita nel 1996, che rappresenta per i Carabinieri e per l’O.N.A.O.M.A.C. (Opera di assistenza per gli orfani) un concreto momento di vicinanza alle famiglie dei colleghi scomparsi. Per l’occasione il Comandante Generale, a Incisa Scapaccino, ha premiato alcuni orfani assistiti dall’O.N.A.O.M.A.C. che si sono distinti negli studi.