PIEMONTE ARTE: VIGLIATURO, EDEL, POLITANO, GIANSONE…

 

CHIERI: SILVIO VIGLIATURO, “MUSICA NUOVA”

musicanuova_silviovigliaturoA partire da sabato 26 novembre 2016, l’artista e maestro del vetro Silvio Vigliaturo apre le porte della sala espositiva della sua bottega d’arte in Piazza Duomo 3/d, a Chieri (To), per presentare al pubblico le creazioni più recenti della sua produzione scultorea e pittorica.

Dopo la recente partecipazione allo European Glass Festival di Wroclaw (Breslavia), in Polonia, città Capitale Europea della Cultura 2016 – manifestazione internazionale dedicata all’arte contemporanea del vetro che lo ha visto unico invitato a rappresentare la tradizione vetraria d’arte in Italia, insieme ad artisti provenienti da tutta Europa e dagli USA –, corroborato da un nuovo impulso creativo, Vigliaturo è tornato al lavoro negli enormi forni del suo studio-bottega situato di fronte al maestoso Duomo gotico di Chieri, che custodisce le variopinte vetrate da lui realizzate tra il 1985 e il 2004. Il cuore della mostra è dedicato alla musica, soggetto da sempre caro all’artista, declinata sia a livello pittorico, attraverso tre grandi dipinti a olio in cui note, strumenti e musicisti si fondono e frammentano in un vortice cromatico ordinato da un segno netto e sicuro, che attraverso altrettante maestose e sinuose sculture in vetro di oltre due metri d’altezza, che compongono un trio di sax, contrabbasso e chitarra capaci di restituire la sensazione di creatività fluida e libera della musica jazz più ispirata.

La mostra, che proseguirà fino al 28 gennaio 2017, è completata da una serie di recenti creazioni che rinnovano alcuni temi che contraddistinguono l’operato di Silvio Vigliaturo, da sempre capace di coniugare la perizia tecnica con cui vengono eseguiti i suoi lavori, a una riflessione profonda e attuale: la Maternità e gli Amanti, busti in vetro variopinti, il gigantesco Mediterraneo, riproduzione in vetro di una pianta di fico d’India, simbolo delle coste del Mare Nostrum, si affiancano agli eleganti Angeli & Diavoli, frutto della costante ricerca e sperimentazione che hanno permesso all’artista, per primo, di inserire le foglie d’argento e di oro zecchino all’interno della massa di vetro, dando vita a connubio tanto prezioso, quanto affascinante.

Silvio Vigliaturo. Musica Nuova

Vigliaturo Studio Glass – Piazza Duomo 3/d, 10023, Chieri (To)

Vernissage: sabato 26 novembre 2016, ore 17:00

Date mostra: dal 26 novembre 2016 al 28 gennaio 2017

Orari mostra: lunedì – sabato, 9-12 e 15-19, domenica 16-20 (o su appuntamento)

Ingresso libero

Info: www.silviovigliaturo.it; info@silviovigliaturo.it; tel. 011 9422568; mob. 329 2178092

 

 

UNO STUDIO PER L’ARTE FIGURATIVA

nick-edel-3Lo Studio d’arte di Nick Edel, in corso Duca degli Abruzzi 28, si è trasformato in una galleria espositiva, in uno spazio per parlare di cultura e ritrovare le cadenze di una figurazione cara agli artisti animalier.

E sono incisioni, disegni, acquerelli che raccontano del volo di una grande aquila o di un paesaggio montano, di un orso o di un cinghiale.

Formatosi all’Accademia Albertina, Edel, pittore e incisore, ha mantenuto una costante adesione a un verismo reinterpretato secondo una puntuale definizione del soggetto affrontato e, in particolare, di una misurata esecuzione dei fringuelli alpini e di un leone della savana.

In ogni foglio si coglie l’essenza di un dipingere che esprime la poesia della natura, l’incontro dell’artista con gli animali, il senso di una ricerca limpidamente eseguita con una linea che concorre a legare le alte vette a una marmotta.

E dopo le rassegne al Forte di Fenestrelle, al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino e al Museo del Territorio Biellese, questo appuntamento con le sue pagine pittoriche rinnova il fascino di un ambiente ritrovato e rivisitato con profonda e interiore partecipazione.

                                      Angelo Mistrangelo

 

Studio Nick Edel, corso Duca degli Abruzzi 28, orario: martedì-sabato 15-19,30, www.nickedel.it, sino al 28 gennaio 2017.

 

RICERCA E FANTASIA DI LIVIO POLITANO

livio-politanoAccompagnata da un testo di Giorgio Barberis la mostra personale di Livio Politano alla Torino Art Gallery, Palazzo Birago di Vische, in via Vanchiglia 6/A, permette di ripercorrere gli aspetti di una puntuale ricerca, di un racconto per immagini che esprime il clima di un dipingere in cui la rappresentazione emerge dalla trama cromatica e dalla luce.

Vi è in questo percorso il senso di una pittura attentamente indagata e comunicata da Giorgetto Giugiaro, Enrico Perotto, Franco Comino e Carlo Morra.

E così si coglie il fascino di antiche cittadelle, di «futuristici

tratteggi sismici», di strutture architettoniche immerse nello spazio atmosferico.

E sono opere eseguite nello studio di Beinette, nel cuneese, legate a una visione e a una preparazione tecnico-espressiva approfondita all’Accademia Albertina, a un’attività scandita dai soggiorni in Spagna e Francia, dove ha frequentato Orfeo Tamburi, dalle mostre allestite nell’area culturale e artistica torinese.

Un incontro, quindi, tra l’essenzialità del dettato e la luce che accende il colore, in una sorta di viaggio all’interno della propria interiorità e sensibilità.

                                      Angelo Mistrangelo

Torino Art Gallery, via Vanchiglia 6/A, orario:lunedì-sabato

15,30-19,30, www.torinoartgallery.it,sino al 3 dicembre.

 

TORINO, VINO E ARTE: BOSCA PROTAGONISTA DI “ART FOR EXCELLENCE”

boscaFino al 1° dicembre un’inedita mostra d’arte contemporanea all’Archivio di Stato di Torino Valorizzare il Made in Piemonte: è l’obiettivo di “Art for Excellence”, progetto in cui l’arte contemporanea incontra le realtà produttive d’eccellenza del territorio, reinterpretandole attraverso lo sguardo di artisti di talento. Dopo l’esordio di successo lo scorso anno, la seconda edizione si svolgerà dal 18 novembre al 1° dicembre 2016, ospitata nelle suggestive Sale Juvarriane dell’Archivio di Stato di Torino (Piazzetta Mollino 1). Tra i protagonisti di questa inedita rassegna, che abbina sedici aziende piemontesi ad altrettanti artisti, c’è anche Casa Bosca. A tradurre in scultura l’essenza della storica Cantina di Canelli (AT), già dichiarata Patrimonio dell’Umanità Unesco per le sue Cattedrali Sotterranee, è stata la mano di Luisa Valentini, artista torinese con numerose mostre personali e collettive in Italia, Europa, America, Cina e Corea. L’opera si intitola “Cheers!!!” ed è realizzata in acciaio lavorato a plasma, saldato a filo continuo. Un grande vassoio su cui poggiano gli elementi caratterizzanti dell’azienda: le foglie della vite, che avvolgono una bottiglia e il suo calice, e la rosa che da sempre accompagna la fine dei filari. Quasi un inno alla gioia conviviale, per cui non resta che alzare i calici e…Cheers!!! “Il concetto che sta alla base di ArtForExcellence è esattamente quello di Bosca – spiegano Pia, Polina e Gigi Bosca, oggi alla guida dell’azienda – L’arte deve accompagnarsi sempre con l’arte. E noi abbiamo la presunzione che quello che facciamo tutti i giorni, quello che succede in cantina, sia arte. Da generazioni seguiamo questo credo, mettendo le cantine a disposizione di svariate espressioni artistiche, dalla scultura alla pittura, dalla scenografia alla musica. Le Cattedrali Sotterranee si sono trovate così, negli anni, ad essere anche un’arena per l’incontro tra la nostra arte e quella che, di volta in volta, è stata celebrata tra le loro mura. Abbiamo anche creato una bella pinacoteca che annovera tra i suoi autori Paulucci, Bai, Calandri, Licata, Tabusso, Maccari, per citarne solo alcuni, con opere tutte a sfondo a noi caro: il vino, l’uva, le nostre colline”. Bosca – Produttrice di spumante e vino sin dal 1831, Bosca sente da sempre il richiamo dell’innovazione attraverso la costante ricerca di nuovi prodotti e nuovi mercati. I prodotti per cui è conosciuta in tutto il mondo hanno caratteristiche di innovazione importanti, come il Verdi, un sapiente blend di spumante e cereali e le sue declinazioni con diversi profumi,

gli Sparkletini, e il Toselli, bollicine senza alcol certificate per chi tradizionalmente non consuma alcolici. Luisa Valentini – Vive e lavora a Torino. Ha conseguito una Laurea in Germanistica con Claudio Magris, presso l’Università degli Studi di Torino, e in Scultura con Nino Cassani all’Accademia Albertina. Tra le collezioni pubbliche: Fond. Banca del Lavoro, Collezione Farnesina Giovani Roma, MUSMA di Matera, Museo Fond. Stauròs di S.Gabriele Teramo, Landes Museum Linz-Austria. Totem Fiat Bravo per il Cirque du Soleil, Stadio dei Marmi a Roma, Ombelico di Venere, segnale plastico in omaggio a J. Beuys nella Fond. Piantagione Paradise di Lucrezia De Domizio Durini a Bolognano, Pescara. Dal 2009 installa diverse sculture e complessi scultorei sulle nuove navi Luminosa, Deliziosa, Fascinosa e Diadema di Costa Crociere. Art for Excellence è visitabile tutti i giorni (escluso il lunedì) dalle 11 alle 19 con orario continuato. L’ingresso è gratuito.

 

IL NUOVO ROMANZO DI ANNA CREMONTE PASTORELLO DI CORNOUR

anna-cremonte-pastorello-libroNella Sala Giovanni Agnelli del Centro Congressi Unione Industriale è stato presentato dinanzi a un pubblico numeroso il romanzo «L’Eredità di Vladimir» di Anna Cremonte Pastorello di Cornour, edito da Daniela Piazza, con fotografie dello Studio Armano e la copertina firmata da Giovanni Paulli. Con l’autrice sono intervenuti Gian Giorgio Massara e Angelo Mistrangelo, moderatore Giancarlo Bonzo, mentre Mario Brusa ha letto alcuni brani del libro. L’incontro è stato accompagnato da melodie russe eseguite dal trio Kaleidos (Alessandro Yague, Yuri Yague, Daniele Cravero). Vladìmir Ivanovic Zuev è il personaggio attorno al quale ruota il nuovo romanzo di Anna Cremonte Pastorello. Un’avventura tra vita, storia e arte, tra una preziosa eredità e il fascino di una vicenda che si snoda da San Pietroburgo alla Ville Lumière, ai viali alberati di una Torino dove «i palazzi mansardati, i giardini ordinati, il parco del Valentino con la «patinoire», potevano richiamare Parigi ed il Bois de Boulogne».

Anna Cremonte Pastorello alterna – scrive nella prefazione Gian Giorgio Massara – «nelle proprie numerose pubblicazioni romanzi e opere scaturite dalla sua passione per le arti figurative; così, dopo la fortunata pubblicazione di «Marianne», ecco l’attenzione del lettore catturata dalla storia dei ferri battuti d’«art nouveau», oppure dall’affascinante vicenda delle tazze per gustare tè, caffè e cioccolata. Ora Anna ha scritto un altro romanzo legato alla presenza delle sorelle Maria e Maddalena Mensio, della nipote Rita che giunge a Torino dopo la morte dei genitori avvenuta a causa di un incidente aereo, di Vladìmir Ivanovic Zuev, già Guardia Imperiale dello Zar e ora «chaffeur» di madame Barthelmy».

Il racconto fluisce attraverso una scrittura scandita dai luoghi e degli incontri che evocano le figure di Elena Koning, la signora della bambole «Lenci», e «la venere nera» Joséphine Baker, il filosofo Giole Solari e i cappellani militari don Carlo Chiavazza e don Italo Ruffino, reduci dal fronte Russo.

La narrazione si sviluppa, quindi, in un alternarsi di eventi che  concorrono a delineare un percorso che unisce Vlad ai monaci del Monastero di Valaam, dalle «leggendarie cupole celesti», dove, in quell’ambiente mistico, ha familiarizzato con il pittore Ivan Shishkin della compagnia dei Peredvizniki. Mentre si dedicò alla pittura di icone seguendo l’insegnamento del monaco Kirill.

E il suono della Balalaika accompagna il cammino di Vlad, le lunghe cavalcate, la frequentazione dei principi Nicolaj, Alexandre, Georgij, Michail Romanov e le lezioni di pianoforte al Conservatorio di San Pietroburgo, fondato nel 1858 da Antòn Rubinstein.

Accanto alla Torino del secondo dopoguerra, si avverte il clima culturale della Parigi con il Teatro dell’Opera e i balletti di Sergej Diaghilev, i salotti di madame Straus, vedova di Bizet, e il mondo di Proust, Zola, Renoir, Toulouse Lautrec e Suzanne Valadon, madre di Maurice Utrillo. L’eredità di Maria e Maddalena Mensio, è perciò il filo conduttore del romanzo con la collezione delle «Snuff Bottles» cinesi, delle «Netsuke», delle statuine russe, sino alla tazzina con piattino, entrambi polilobati e decorati in oro e porpora di Cassio, e le uova di porcellana, vetro, papier-maché e legno dalle decorazioni in oro zecchino o colorate di rosso per ricordare la Passione e la Risurrezione di Cristo. Uova prodotte dalla Manifattura Imperiale di San Pietroburgo. E tra gli oggetti ereditati, vi era anche l’uovo di «Fabergé», ultimo regalo dello Zar Nicolaj II a Vlad.

Il romanzo, insieme alla storia dei personaggi, rivela il senso di una narrazione meditata tra arte, avventura e mistero. (A.M.)

UNA TARGA PER RICORDARE MARIO GIANSONE

mario-giansoneGiovedì 24 novembre 2016 alle ore 11.00 si svolgerà la cerimonia di scoprimento di una targa a ricordo di Mario Giansone, posta sulla facciata dello stabile in cui ha vissuto, in via Montebello 15, Torino. La cerimonia avrà inizio presso l’Area Conferenze della Mole Antonelliana, Via Montebello 20

Insigne interprete dell’Arte del Novecento vive nel secolo più ricco di innovazioni tecnologiche e di mutamenti sociali di cui lui stesso, con le sue opere, si è fatto interprete e testimone spirituale. Agisce seguendo il suo estro, sperimentando ogni forma di arte con originalità e spingendosi oltre all’immaginazione con le sue sculture, le sue incisioni, i suoi gioielli, i suoi arazzi, i suoi quadri, le sue caricature. Vive con la madre, il fratello e due sorelle in via Montebello 15 ma trascorre la maggior parte delle sue giornate nello studio dello scultore Michele Guerrisi. Nel 1953 esordisce con l’opera “Ritratto in bronzo” alla 110° Esposizione Nazionale di Arti figurative, ma già nel 1941 partecipa alle Esposizioni di Belle Arti di Torino e Milano. Si susseguono negli anni molte rassegne artistiche che lo vedono interprete di un nuovo linguaggio della forma, della luce e della materia. Nel 1960 Giansone è alla VIII Quadriennale Nazionale d’Arte in Roma e nel 1965 consolida il suo successo internazionale alla Galleria d’Arte La Bussola di Torino. Dal 1946 insegna Anatomia all’Accademia Libera di Belle Arti di Torino; dal 1956 al 1985 è docente all’ Istituto d’ Arte di Torino nelle materie dell’Ornato e Figura modellata, del disegno dal Vero e dell’Educazione visiva. I suoi insegnamenti  hanno attraversato più generazioni che da lui hanno imparato la “Teoria modulare ”e la “Teoria delle Tangenti”, due metodi di studio applicati al disegno. Nel 1980 Giansone vince il concorso nazionale per la realizzazione dell’opera monumentale per l’Ente Scuola degli Edili CIPET. Le opere di Mario Giansone sono oggi collocate in  luoghi rinomati della città di Torino e tra questi ricordiamo “I suonatori di Jazz”, “Santa Cecilia”, l’arazzo “Centrale atomica”, gli “Amanti”. Nella primavera del 2016 l’Associazione Mario Giansone, fondata dal collezionista Giuseppe Floridia, ha curato due eventi significativi in Torino, “La donna della domenica”, presso la sala espositiva Gruppo Ersel, e “L’armonia Nascosta”, presso il Palazzo Saluzzo Paesana, che hanno riportato alla luce la bellezza dell’arte di Giansone.