Asti. Biagio Riccio apre ufficialmente la campagna elettorale annunciando la sua candidatura a Sindaco.

Biago Riccio

Biagio Riccio, candidato Sindaco di Asti

Annunciata ieri, lunedì 28 novembre, la prima candidatura a Sindaco di Asti. Nella sede dell’Associazione Dalla Parte degli Astigiani a San Marzanotto, Biagio Riccio, presidente di Confartigianato, ha rotto gli indugi ed ha aperto la campagna elettorale. Le motivazioni le spiega lui stesso con i suoi modi diretti e un po’ ruvidi:

L’impegno con l’associazione ci ha portato a contatto con molte realtà del territorio e del sociale e siamo stufi di vedere le cose che non vanno. Ci arrivano sempre più segnalazioni e i problemi non vengono risolti, ma si trascinano negli anni”.

Presentato da Maurizio Finotto, presidente di Dalla Parte degli Astigiani, Riccio ha ricevuto dall’associazione il primo appoggio alla sua candidatura:

Abbiamo preso la decisione in una riunione in cui il futuro candidato, nostro vice presidente, non era presente per evitare i condizionamenti. Per sostenere la candidatura abbiamo fissato alcuni paletti: oltre all’onestà, primo requisito, la non appartenenza a partiti esistenti”.

Maurizio Finotto e Biagio Riccio

Maurizio Finotto e Biagio Riccio

Quella di Biagio Riccio sarà infatti una lista civica, contraddistinta dal simbolo del Don Chisciotte perché era un personaggio che non aveva paura di andare contro il sistema. Il candidato analizza un po’ tutte le criticità della vita astigiana e propone le sue soluzioni. Spazia a tutto campo sulla sicurezza, sul dissesto del territorio, sulle opere pubbliche e i loro costi, sul rilancio turistico della città e sull’utilizzo degli spazi dismessi, primo fra tutti il vecchio ospedale.

Abbiamo un progetto commerciale – dice Riccio – su cui abbiamo riscontrato l’interesse di alcuni marchi del lusso, assenti da Asti, per la struttura dismessa del vecchio ospedale. Finora nessuna amministrazione comunale l’ha presa in considerazione”.

Il candidato della lista “Biagio Riccio sindaco degli astigiani” sottolinea di aver lavorato per studiare l’amministrazione pubblica:

I poteri del sindaco sono molto più incisivi di quello che gli stessi primi cittadini sappiano. Ci siamo messi al lavoro soprattutto per individuare le figure chiave di una squadra di governo della città che funzioni. Primo fra tutti un segretario comunale competente. Seconda priorità è quella di avere un consulente legale all’altezza, che abbiamo già scelto, perché non è più accettabile che Asti perda milioni di euro del suo bilancio in risarcimenti. All’indomani dell’elezione, la nostra giunta è già pronta. Sarà un misto tra tecnici e canditati eletti dalla lista”.

Anche sul programma, Riccio sembra avere le idee chiare:

“La prima azione sarà la chiusura del campo Rom di via Guerra. E non la si prenda come una mossa razzista. La mia etica cristiana mi impone di aiutare tutti, ma l’aiuto non deve confondersi con l’illegalità. Ricordo che solo l’anno scorso è morto un bambino di leptospirosi in quel campo. Non è tollerabile che all’alba del 2016 questo succeda sul nostro territorio. Ho presentato un progetto attraverso una Ong dell’Onu per l’integrazione delle popolazioni Rom e Sinti, finanziato e applicabile da subito. L’attuale amministrazione non ha ritenuto di applicarla. Ci penseremo noi. E con questo penso di essermi giocato i mille voti degli abitanti dei campi nomadi!”.

Riccio annuncia anche di voler rinegoziare i patti para-sociali con l’Iren. I costi dei servizi per la cittadinanza devono scendere. Tra le azioni proposte, inoltre, c’è quello del recupero dell’evasione delle tasse territoriali: su 18 milioni di euro di cartelle esattoriali emesse, il Comune di Asti incasserebbe soltanto 1.300.000 euro.

Altro progetto della lista civica è il marketing del territorio per valorizzare le risorse turistiche di Asti:

Abbiamo il Palio, abbiamo monumenti che restano chiusi, una Asti sotterranea che nessuno conosce. Bisogna fare di più e meglio. E abbiamo la possibilità di sfruttare le risorse che vengono dall’Europa. Mi piace citare il caso del comune di Arconate, in Lombardia: 8.000 abitanti, 20 milioni di finanziamenti provenienti dai bandi europei. Perché? Perché l’amministrazione ha investito su due laureati che ha messo a studiare esclusivamente i bandi dei finanziamenti di Bruxelles. Ed ad Arconate hanno la fibra ottica, teatro, wi-fi, impianti sportivi eccellenti. Possiamo farlo anche noi.”

Sulle sue qualità di candidato Riccio dice che pubblicherà la sua fedina penale, l’analisi del capello (“perché le caratteristiche psico-fisiche di un pubblico amministratore sono importanti”), la sua dichiarazione dei redditi. Si dimetterà dalla sua carica in Fondazione CRAsti, l’unica carica di derivazione “politica” in quanto presidente di Confartigianato. Dalla Confartigianato invece non intende dimettersi.

“La mia carica all’interno di Confartigianato – dice – è a costo zero. Non ho mai percepito nemmeno i rimborsi spese.”

Per quanto riguarda il dopo voto, Biagio Riccio precisa che non farà apparentamenti in caso di ballottaggio, né sosterrà candidati di altri partiti se non dovesse essere tra gli sfidanti dell’ultimo voto.

Ma – conclude – l’ipotesi non è contemplata!”

 

Carmela Pagnotta