IL CERCALAVORO – “Bussola, Timone e Vela per cercare lavoro” – a cura di Alessia Arba

cercalavoro 521^ Puntata. L’offerta di lavoro e la gestione della trattativa. 2^ parte

 

Quando iniziare una trattativa? Quando è stata formalizzata un’offerta da parte dell’azienda e, come anticipato nella scorsa puntata de Il Cercalavoro “Bussola, Timone e Vela per cercare lavoro”, questa non corrisponde alle richieste già espresse, al contrario è, infatti, controindicato rinviare la decisione.

L’obiettivo della negoziazione è quello di arrivare ad un accordo che sia soddisfacente per entrambi, fermo restando di negoziare un’offerta che sia … sensata. Cosa vuol dire?

Vediamolo insieme.

Prima di formalizzare un’offerta, l’azienda chiede quale è la retribuzione attuale e quella desiderata. Questo è un momento molto delicato: la cifra indicata potrebbe essere troppo alta per l’azienda o, al contrario, troppo bassa con una buona probabilità che potrebbe domandarsi come mai il candidato sia pagato così poco. Una risposta a questa domanda può essere “la mia retribuzione, in quell’azienda e con gli anni maturati, è…”

Di fronte a questa richiesta sull’aspetto retributivo, un suggerimento è di spostare l’attenzione sui contenuti della posizione, rimandando la definizione degli aspetti economici a quando si hanno tutte le informazioni necessarie.

Qual è il nostro obiettivo? L’azienda per la quale lavoriamo è in crisi e, a breve, potrebbe cessare la propria attività, per esigenze familiari vogliamo avvicinarci a casa o, ancora, vogliamo “crescere professionalmente” potrebbero essere alcune delle motivazioni.

Una volta che abbiamo chiaro il nostro obiettivo, valutiamo quali sono gli aspetti essenziali senza i quali si potrà rinunciare alla posizione (stipendio, ubicazione del posto di lavoro, trasporto per citarne alcuni), quelli importanti ma non fondamentali e quelli di scarsa importanza.

Due esempi concreti.

Qualche anno fa, chi scrive, seguì una ricerca per una multinazionale americana del settore auto motive di una figura tecnico commerciale. Individuato il candidato ideale, il dubbio era la distanza residenza / posto di lavoro: effettivamente molti chilometri rispetto al suo attuale posto di lavoro più vicino all’abitazione. Il candidato si sbilanciò su un possibile trasferimento su cui, da diverso tempo, stava riflettendo insieme alla famiglia per riavvicinarsi al torinese. L’azienda decise, anche se ancora con qualche dubbio, di formalizzare l’offerta e procedere alla trattativa. La conclusione? Il candidato a metà di quest’ultima abbandonò la trattativa stessa. Non aveva riflettuto abbastanza su un eventuale trasferimento nonostante fossero passati alcuni mesi dall’inizio delle selezioni al momento della trattativa stessa…

Al contrario, in un caso più recente, un candidato la cui azienda era in crisi e, stava procedendo con la cassa integrazione prima e la mobilità dopo, decise di passare ad una nuova società concorrente della sua, a parità di stipendio, valutando l’opportunità di continuare l’attività lavorativa senza interruzioni e trovarsi nella situazione, da li a qualche mese, di trovarsi nella condizione di cercare nuove opportunità professionali.

Due modi di affrontare l’offerta e la successiva trattativa, nel secondo caso la persona aveva ben chiaro qual era il suo obiettivo e l’ha perseguito fino ad arrivare alla nuova assunzione.

Appuntamento a sabato 17 con la prossima puntata di “Bussola, Timone e Vela per cercare lavoro”.