Chieri e l’Ospedale unico, altro affondo di Sacco (FI) contro il sindaco Martano: “La mozione? Vuole solo salvare la faccia”
Nell’ultimo Consiglio Comunale di martedì 29 novembre, ennesimo affondo di Rachele Sacco (Forza Italia) contro il sindaco di Chieri, Claudio Martano, sulla vicenda dell’ospedale unico a Vadò e della mozione predisposta da maggioranza e opposizione per chiedere alla Regione di ‘ripensarci’.
Discussione che si è chiusa con un “regalo” che la consigliera di opposizione Rachele Sacco ha consegnato al primo cittadino Claudio Martano. Una stampella ortopedica, con tanto di pacchetto e fiocco, come chiaro segno di disappunto
verso il Sindaco chierese, che secondo la Consigliera, sta cercando in tutti i modi di salvarsi la reputazione dalla funesta sorte dell’ospedale Maggiore e dal depauperamento dei servizi sanitari per il Chierese.
«Il nostro sindaco ora come ora sta cercando solo una via di uscita per mantenere la faccia con i cittadini che lo hanno eletto, ma se la cerca sperando in un supporto del nostro gruppo se lo scorda – accusa Sacco – In questo anno di discussione sull’ospedale unico, di cui noi siamo i Promotori attraverso il Comitato per l’Ospedale a Chieri, non ha mai tutelato il suo territorio e ora non può certo pensare di uscirne a testa alta con un ordine del giorno che scimmiotta ciò per cui da oltre un anno ci stiamo battendo. Era con l’assessore Saitta e con ii sindaci Testa (Carmagnola) e Montagna (Moncalieri) quando ad aprile 2016 è stato scelta la location di Vadò. Ha sempre accettato a testa bassa ogni decisione della Regione, senza controbattere. Un anno fa era a favore di Santena, poi Cambiano, non ha mai valutato l’ipotesi di Chieri. Finchè era nella città Metropolitana andava tutto bene , ora che è stato estromesso, in quanto non ha racimolato neanche i voti dei “suoi” e adesso cerca la stampella nella sua giunta e in alcuni componenti dell’opposizione. Questo ordine del giorno non è altro che una presa in giro per imbonire la cittadinanza. Ciò che hanno ribattuto nel testo sono proposte e criticità che possono avere valore esclusivamente se avviato un ricorso al TAR a cui il Sindaco Martano ha già dato il diniego non appoggiando la Mozione dello scorso Consiglio Comunale presentato dalla sottoscritta come Capogruppo.
Il loro Ordine del Giorno, non ha nessun valore se non un mero tentativo di avere una “via di fuga” – marca Sacco – Se avessero veramente voluto fare qualcosa avrebbero votato il mese scorso la nostra mozione per il ricorso al TAR che invece il sindaco Martano ha bocciato. Si poteva unire agli altri Comuni ma la verità è che lui non vuole. Martano ora recita la parte di quello contrario alle scelte regionali, ma sappiamo tutti che è un teatrino. E alle recite non si può rispondere che con atti teatrali – motiva la consigliera – Se è in cerca di un metodo per uscire a testa alta da questa rovinosa situazione, non saremo certo noi a darglielo. Se ha bisogno di una Stampella, l’unica che posso fornirgli è quella ortopedica, ma non certo dargli una via di uscita politica.
Abbiamo presentato degli emendamenti all’Ordine del Giorno per tutelare realmente il nostro territorio e la salute dei cittadini, ma nessuno è stato preso in considerazione – ribatte Sacco – Dimostrazione che da parte dell’amministrazione non c’è alcuna voglia di collaborare e portare avanti azioni concrete, facendone solo una questione di colore politico. Mentre noi abbiamo sempre teso una mano, dando punti di vista diversi. È questo il nostro modo di vedere l’opposizione. La salute non ha colore politico e solo chi ha provato a girare per ospedali può capirlo davvero».
E specifica: «Abbiamo chiesto che l’amministrazione “si opponesse” alla localizzazione prescelta, mentre hanno scelto l’opzione di “non concordare”. Questo significa lasciare fare, non opporsi, ma semplicemente dire “non mi piace”. Un nuovo ospedale non può essere trattato come il colore di una maglia o la scelta di un piatto su un menù. E’ una questione ben più seria, che deve essere trattata di petto, manifestando e bloccando il processo. Nei nostri emendamenti abbiamo chiesto che venisse fatta richiesta di annullamento della Delibera Regionale – DGR 4084 viste le incongruenze con i criteri elencati nel protocollo di intesa ed inizialmente presi in considerazione dai tecnici regionali – spiega la consigliera – Sarebbe quindi necessario a nostro avviso che la location venisse rivalutata da zero affinché la Regione possa avviare un nuovo iter che rispetti i criteri del protocollo evitando che si arrivi nuovamente alla scelta errata e incongruente di Sande-Vadò. Nel nostro emendamento abbiamo evidenziato la necessità di tenere in maggiore considerazione i residenti del territorio chierese rispetto ai cittadini Torinesi, che oggettivamente godono di tutti i vantaggi in termini di servizi, mentre le comunità ad Est di Chieri con un ospedale a Moncalieri vedrebbero ulteriormente aggravato il divario che li divide dai servizi. E pertanto non sarebbe da escludere l’opportunità di coalizzarsi con i comuni da Baldissero al Castelnovese per ridefinire un concreto piano di sviluppo del territorio con l’ausilio della Regione e della Città Metropolitana. Inoltre, marcavamo la nostra preoccupazione per tutto l’hinterland sociale – sanitario – economico e chiedevamo che nella scelta fossero inclusi medici di base, case di riposo, comitati, associazioni. La salute è il bene più prezioso!”