‘Quanta umanità tra le macerie’ – L’esperienza dei volontari trofarellesi nei paesi terremotati. L’Assessore: ‘Proporrò un gemellaggio, per non dimenticare’

Ciò che colpisce incontrando Samantha Scalise, volontaria di Croce Rossa, e Norberto Grinza, volontario di Protezione Civile, è lo sguardo: non vi è traccia di orgoglio – eppure ne avrebbero ogni ragione per lo straordinario impegno profuso a favore del prossimo – solo pace, velata dal rimpianto di non aver potuto fare ancora di più.

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Accampamento volontari CRI

Due volontari, due volti tra i moltissimi che a titolo completamente gratuito, sacrificano tempo, energia, affetti, per dedicare parte della loro vita a chi in questo momento ha perso tutto, ottenendo in cambio ‘la serenità del sentire di aver fatto qualcosa di utile per gli altri’.

Norberto Grinza – operaio – con il suo bagaglio di esperienza di sedici anni in protezione civile, è stato a Pieve Torina, dal 19 al 26 novembre. Suo compito, con gli altri volontari, occuparsi della logistica. ‘In quei luoghi non c’è più nulla. Una situazione che non si riesce nemmeno ad immaginare, nonostante tutte le immagini che ci pervengono dai media. Abbiamo montato tende, trasportato materiali, assistito abitanti di frazioni rimaste completamente isolate’.

Samantha Scalise – tecnico informatico – volontaria CRI di lungo corso e attualmente delegata di Area 3 (protezione civile) del Comitato di Trofarello, è stata a Camerino dal 6 al 12 novembre: ‘Nel palazzetto di Camerino c’è il campo di accoglienza che ospita 150 sfollati, principalmente anziani, ma anche studenti stranieri della più antica Università di Italia, troppo lontani da casa per poter tornare. Ci occupavamo dei pasti, 1500 al giorno, e di assistenza alla popolazione. Abbiamo incontrato persone forti: hanno perso tutto, sono distrutti, ma felici di essere vivi. Al momento è come se vivessero in un mondo parallelo, e per questo diventa importante essere presenti anche solo per far loro compagnia’.

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Norberto Grinza, Protezione Civile e Samantha Scalise, Croce Rossa Italiana. Al centro l'assessore Bruno, delega alla protezione civile Comune di Trofarello

A sinistra Norberto Grinza, Protezione Civile e a destra Samantha Scalise, Croce Rossa Italiana. Al centro l’assessore Bruno, delega alla protezione civile del Comune di Trofarello

‘Queste persone non solo hanno perso tutto – spiega Grinza – Hanno visto il loro mondo completamente cambiato nell’arco di pochi minuti. Ora debbono chiedere per qualsiasi cosa, dipendono dagli altri’. ‘Ma vogliono restare nella loro terra – così Scalise – ed hanno molta fiducia nelle istituzioni. Sentono che saranno aiutati, ci credono fermamente’.

Camerino - Campo accoglienza

Camerino – Campo accoglienza

In questi giorni stanno arrivando i container-unità abitative forniti dal Governo ‘che, incredibilmente, non sono dotate di servizi igienici – segnala l’Assessore Bruno, con delega alla Protezione Civile, in costante contatto con i colleghi dei Comuni terremotati – Dovranno provvedere i Comuni in proprio ad allestire i bagni chimici, e personalmente mi si stringe il cuore ad immaginare che nelle notti invernali queste persone dovranno avventurarsi fuori per poter usufruire dei servizi igienici. Personalmente ritengo che si sarebbe dovuto lavorare per una sistemazione più dignitosa. Detto questo, la priorità è far ripartire la micro economia locale, per aiutarli a tornare il prima possibile alla normalità’.

L’emergenza non è affatto finita – ci racconta Grinza – le scosse continuano, si vive nella paura. La principale di queste è quella di essere dimenticati, che passato il clamore delle grandi scosse via via il dramma di queste popolazioni passi in secondo piano’. 

camerino5Paura, perdita, vuoto, eppure ‘io ho vissuto, come gli altri volontari ovunque dislocati ed impegnati, un’umanità che non si vede spesso – racconta commossa Samantha Scalise – Era come una sorta di magia, chiunque si avvicinasse al campo diventata immediatamente “buono”, pronto ad aiutare. Popolazione e volontari, un tutt’uno per aiutarsi l’un l’altro’.

E mentre i volontari hanno terminato il loro turno nei luoghi terremotati, tornando a casa ‘con un buco nel cuore, un magone profondo per la sensazione di non aver potuto aiutare abbastanza’, l’Assessore, nell’ottica di tenere viva ed accesa l’attenzione, propone: ‘L’esperienza dei gemellaggi rappresenta sempre un arricchimento per tutti. Bene che avvengano con cittadine estere, ma in questo caso mi sento di proporre un gemellaggio con un paese terremotato. Voglio avanzare questa proposta quanto prima, per creare un legame che duri nel tempo. Non dimentichiamoli’.

Sandra Pennacini