IL CERCALAVORO – “Bussola, Timone e Vela per cercare lavoro” – a cura di Alessia Arba
22^ Puntata. Accettare o non accettare l’offerta?
Dopo aver progettato la ricerca di un nuovo lavoro, avere prima ottenuto e, poi, superato i vari colloqui sino all’offerta concreta può creare, oltre l’entusiasmo per la nuova opportunità professionale, l’ansia di rientrare nel mondo del lavoro se si è alla ricerca, o moltissimi dubbi se si tratta di cambiare lavoro.
In entrambi i casi il consiglio è di valutare l’offerta, per quanto possibile, con un po’ di distacco.
Come?
Nel breve – medio periodo, confrontandola con gli aspetti fondamentali ed essenziali individuati precedentemente. Se la ma maggior parte corrisponde la scelta sarà, quasi, presa. Al contrario possiamo provare a farci qualche domanda. Ad esempio: le nostre aspettative sono realistiche? Se stiamo rientrando nel mondo del lavoro, ce la sentiamo di aspettare ancora o è meglio, invece, garantirsi una sicurezza e valutare eventuali alternative più in linea con le proprie aspettative con più calma?
Nel lungo periodo, si può invece riflettere su come questa decisione può influenzare il nostro futuro.
Si può provare a fare un “gioco”, un “gioco finzionale”.
Immaginiamo di accettare l’offerta di lavoro e poniamoci, con la fantasia, ad uno o due mesi da quando abbiamo iniziato a lavorare in quell’azienda. Come si svolge la nostra giornata?
Dall’inizio, nei minimi dettagli. Ci si sveglia al mattino e… a chi legge può spuntare un sorriso, ma a cosa serve questo gioco? Immaginando una nostra giornata lavorativa, in tutti i particolari, possiamo provare a viverla verificando anche i nostri dubbi.
Un esempio concreto.
Marco Verdi, in mobilità da un anno, ha accettato un’offerta di lavoro a 80 km dalla residenza, la moglie lavora full time e, tre anni fa, è nata la piccola Carla. Vivendo in un paese di provincia, prende l’auto sino alla città più vicina e poi il treno regionale. Lo stipendio non è alto ma il lavoro che svolge è identico a quello svolto in precedenza e ha accettato con molti dubbi.
Passati due mesi, nel periodo invernale, con ritardi dei treni, problemi legati al traffico, la sveglia che suona sempre di più qualche minuto prima per arrivare in orario, la bimba che si ammala frequentemente, la ricerca di una tata, i turni con la moglie per coprire eventuali emergenze… No, non è sfortuna, è semplicemente una giornata tipo, anche se un po’ esasperata, che può realmente capitare. Più passa il tempo, più lo stress aumenta facendosi sentire sia sul lavoro sia a casa… Marco non aveva valutato a fondo, accentando, anche tutti i possibili lati negativi.
Immaginando una giornata tipo Marco, avrebbe fatto, forse, la stessa scelta ma più consapevolmente dei pro e contro oppure un’altra diversa. Ad esempio, accettare quel tempo determinato di un anno con passaggio a tempo indeterminato, a 30 chilometri a casa, una mansione leggermente diversa da quella svolta precedentemente. Avendo poi gli strumenti per cercare nuove opportunità professionali, poteva con un po’ più di respiro guardarsi intorno …
Appuntamento con la rubrica de Il Cercalavoro “Bussola, Timone e Vela per cercare lavoro”,con nuovi argomenti alla prima metà di gennaio.