Chieri e la ‘gondola’ a Borgo Venezia: “Non è un monumento ai veneti, ma all’accoglienza verso l’immigrazione”

lo scultore Leonardo Zago con il bozzetto della ‘gondola’

“Vogliamo che la nostra ‘gondola’ sia un monumento per tutti e non comprendiamo il senso di certe polemiche sono venute fuori.” Claudio Campagnolo non demorde, ma l’Associazione Veneti del Chierese che presiede, e che sta impegnandosi a fondo per far partire a Borgo Venezia la costruzione del monumento, lamenta qualche difficoltà non prevista. “Questo non vuole essere – prosegue Campagnolo – un monumento ai veneti, ma all’accoglienza verso l’immigrazione. Il fatto che una comunità come la nostra sia arrivata tanti anni fa a Chieri e si siam inserita bene nel tessuto sociale chierese deve essere motivo di orgoglio per la comunità chierese. Noi veneti siamo arrivati in cerca di lavoro e abbiamo portato qui la nostra identità. In posti come Borgo Venezia e Borgo Padova, che non a caso hanno preso questi nomi, si è creata la nostra identità. E’ giusto che sia rappresentata da un qualcosa di bello e di caratteristico come una gondola.” Ma sono sorti anche problemi tecnici, peraltro in via di soluzione. “Nella zona della rotonda dove sorgerà il monumento – prosegue – passano diverse linee di urbanizzazione e quindi presteremo attenzione a non fare danni. Ci assumiamo tutte le responsabilità e faremo un’assicurazione per coprirci in caso di qualche imprevisto. C’è poi un ultimo problema: noi non ci limitiamo a donare il monumento alla città, ma ci impegniamo anche in perpetuo a curarne la manutenzione. Dobbiamo trovare una formula nella convenzione che accolga questo principio. Poi, completeremo la raccolta fondi.”