Asti. Teleriscaldamento: Gabusi smentisce il parere positivo della Provincia.
Dopo il consiglio comunale dedicato alla consultazione della Conferenza dei servizi tenutosi il 22 dicembre sul teleriscaldamento, dove è emersa chiaramente la distanza tra l’amministrazione astigiana e la cittadinanza, con tutte le associazioni e i comitati di cittadini schierati contro il progetto e con il sindaco Fabrizio Brignolo impegnato a difenderlo, la Provincia di Asti diffonde, attraverso il suo presidente Marco Gabusi, un comunicato in cui precisa che l’ente non ha ancora espresso alcun parere positivo. Nei giorni scorsi si parlava proprio del consenso della Provincia concesso al progetto.
In merito alla questione del teleriscaldamento – si legge nel comunicato di Gabusi – tengo a precisare che la Provincia di Asti, a differenza di quanto apparso in alcuni articoli pubblicati sulla stampa locale, non ha espresso alcun parere positivo sull’impianto di teleriscaldamento nel Comune di Asti. A fronte di una richiesta di proroga della ditta Aec (proponente dell’impianto) l’Ente di piazza Alfieri ha negato questa possibilità facendo però salvo il giudizio di compatibilità ambientale che discende dai pareri emersi in Conferenza dei Servizi, in particolare da parte di Arpa Piemonte e ASL di Asti. La società ha deciso, contestualmente, di ritirare la pratica e di ripresentarla. Per il raggiungimento dell’autorizzazione serviranno il parere di conformità urbanistica, che deve essere approvata dal Consiglio comunale di Asti, la disponibilità dell’area e il contratto Enel, tutti oggi non ancora disponibili. È evidente, quindi, che la Provincia non ha detto alcun “si'” al teleriscaldamento ne potrà farlo finché tutti gli elementi ostativi non verranno rimossi”.
Il comunicato fa emergere, tuttavia, che si tratta solo di uno stop formale, in attesa che la società Aec ripresenti la richiesta, non avendo ottenuto la proroga per il completamento della pratica.
L’impianto di teleriscaldamento dovrebbe sorgere accanto all’ospedale. L’Asl ha già concesso l’uso dell’area. Le voci contrarie però arrivano dai cittadini che negli scorsi mesi hanno raccolto 5.000 firme contro quello che qualcuno ha definito “ecomostro” (Biagio Riccio, candidato sindaco alle prossime elezioni). I comitati contrari si stanno muovendo su argomentazioni che mettono in evidenza l’inopportunità della localizzazione accanto all’ospedale (Silvana Flori), il sovradimensionamento di un impianto rispetto alle esigenze energetiche di Asti e la mancanza di visione verso l’uso di energie rinnovabili (Paolo Montrucchio, comitato di cittadini), il consumo del territorio (Alessandro Mortarino, Forum “Salviamo il territorio”).
Carmela Pagnotta