L’ospedale di Chieri: “Un futuro come casa della salute e reparti di ‘transizione’ prima del rientro a casa”
L’ospedale, o meglio quel che resterà dell’ospedale a Chieri: sembra questa la preoccupazione principale dei chieresi per il futuro, almeno a giudicare dai primi risultati del sondaggio natalizio di 10ttorri.it. Una preoccupazione che l’asl 5 esorcizza e che il sindaco Martano cerca di contenere, anche se nulla di certo ancora c’è all’orizzonte.
“C’è stata una riunione di commissione – dice Martano – nella quale il direttore dell’asl Uberti ha inquadrato il problema. Credo che le prospettive di un buon utilizzo dell’ospedale di Chieri ci siano, anche se in parte sono legate a sviluppi contrattuali dei medici di base. L’idea forte e nuova è infatti questa: l’ospedale diventa la ‘casa’ di tutti i medici di base, che formeranno all’interno dell’attuale struttura una ‘casa della salute’ coprendo un orario molto ampio, intorno alle 16 ore. Sempre in questo ambiente ci saranno gli ambulatori degli specialisti, la diagnostica, il day surgery ambulatoriale per i piccoli interventi chirurgici, la radiologia, i prelievi con ritiro degli esiti. Nella parte vecchia della struttura, dove non ci sono gli standard ospedalieri che invece ha la parte nuova, si creeranno reparti di transizione, per persone, soprattutto anziane, che sono reduci da ricoveri acuti e non sono ancora pronti per tornare a casa loro e essere seguiti con l’assistenza domiciliare. Sarà una degenza di osservazione. Abbiamo davanti a noi alcuni anni per dare un assetto preciso a tutto questo.”
Martano insiste poi sulla centralità ‘storica’ di Chieri all’interno della nostra asl. “Vogliamo che Chieri continui ad essere la sede dell’asl To5. Non è affatto previsto da qualche norma che la sede debba essere presso l’ospedale unico.”