Chieri, l’ex scuola di Via Tana: compravendita obbligata entro gennaio, ma nessuno è contento

L’unica cosa sicura: se si farà (come, molto probabilmente, si farà) l’atto notarile di compravendita dell’ex scuola di Via Tana tra il Comune che ha venduto e l’immobiliarista che ha acquistato, nel 2012, l’area, saranno tutti scontenti: l’amministrazione attuale di Chieri, che a suo tempo si oppose con forza alla decisione della Giunta Lancione di mettere in vendita l’ex scuola per farci case; e l’acquirente, l’immobiliarista Conti, che all’epoca ritenne un affare offrire 2 milioni di euro per quell’immobile ma che oggi, con l’aria che tira nel mercato immobiliare, se potesse si tirerebbe indietro. E che, nei fatti, non sembra avere alcuna fretta di perfezionare l’acquisto.

Il tempo, però, stringe: il 31 gennaio scade la fideiussione aggiuntiva a garanzia dell’operazione che l’acquirente ha dovuto stipulare con la banca per ottenere una proroga (non la prima) alla chiusura dell’operazione. La ‘patata bollente’ è da tempo nelle mani degli avvocati: il Comune ha una strada strettissima da seguire, quella di vendere chiudendo l’operazione iniziata quasi cinque anni fa. E l’acquirente, se non succede un imprevisto difficile da materializzare, deve comprare. E pagare quei 2 milioni di euro che, all’origine, dovevano servire per costruire la nuova piscina al San Silvestro.

“Il compratore – spiega l’assessore all’urbanistica Massimo Ceppi – ci ha indicato il notaio presso cui fare l’atto e ha chiesto ai nostri uffici la documentazione necessaria. Adesso, ha chiesto e ottenuto di effettuare dei sopralluoghi sull’immobile, per verificare se ad oggi sussistono le stesse condizioni strutturali presenti al momento dell’acquisto.” Una mossa dilatoria? “Non facciamo illazioni. Aspettiamo. Può darsi che decidano per qualche tempo di tenersi l’immobile così com’è, senza demolirlo subito. E questo comporterebbe per loro la necessità di interventi per la messa in sicurezza.”

Difficile, insomma, che il compratore si tiri indietro: ci rimetterebbe non solo la cauzione (100 mila euro), ma anche la polizia fidejussoria (altri 400 mila euro). Meglio, forse, comprare e lasciare lì. Altro degrado in vista? (g.g.)