PASSIONE FUMETTI di Giancarlo Vidotto: Tex, Zagor, Dampyr e i loro acerrimi nemici
Gennaio 2017 è un mese ricchissimo di fumetti Bonelli, non tanto per la quantità degli albi previsti (14 quelli con avventure inedite), quanto per l’importanza delle storie pubblicate. In particolare sono arrivati in edicola nei primi giorni dell’anno gli albi che segnano la conclusione di lunghe avventure di tre dei personaggi di punta della casa editrice: Tex, Zagor e Dampyr. Nell’albo nr. 675 “L’inferno che urla” assistiamo allo scontro finale tra Tex e diabolico Yama, nell’albo nr. 618 “Gli Ussari della morte” si conclude la lunga ricerca del Barone Rakosi da parte di Zagor, accompagnato per l’occasione dalla bella e pericolosa vampira Ylenia. Infine nell’albo nr. 202 “Nel mondo dei Maestri” si consumerà lo scontro finale tra Dampyr e i suoi compagni contro i letali Lord Marsden e Sho-Huan.
Si tratta di avventure a lungo attese, contro nemici importanti che, nel caso di Tex e Zagor potrebbero occupare i gradini immediatamente successivi al primo sul podio dei più temibili. Yama è infatti il figlio di Mefisto, sicuramente il più grande nemico di Tex. Per Zagor il nemico numero 1 è senza alcun dubbio Hellingen, ma il Barone Rakosi lo segue a ruota. Diverso il discorso per Dampyr che, negli albi 200 “La Legione di Harlan Draka”, 201 “Black Annis!” e 202 “Nel mondo dei Maestri”, si trova ad affrontare numerosi tra i più pericolosi avversari già incontrati in precedenti avventure, aiutato però da un nutrito gruppo di amici e alleati.
L’avventura di Zagor si svolge negli albi Zenith 667 (616) “Vampiri!”, 668 (617) “In cerca di Rakosi” e 669 (618) “Gli Ussari della morte” e, per la verità, non prevede (ahimè, spoiler per chi non lo ha ancora letto) alcuno scontro con il vampiro Bela Rakosi, più volte affrontato e sconfitto in passato, ma mai definitivamente annientato. Il termine spoiler (dall’inglese to spoil: rovinare) viene dall’ambito cinematografico per segnalare che un testo riporta delle informazioni che potrebbero svelare i punti salienti della trama del film e ovviamente vale anche per il fumetto. Non è mia abitudine farlo ma in questo caso ho voluto fare un’eccezione, proprio perché l’annunciato, e mancato, incontro con il Barone Rakosi – messo in scena soprattutto dall’immagine della copertina dell’albo “In cerca di Rakosi” – non avviene. Per me è stata un po’ una delusione, quindi meglio essere preparati. C’è comunque da dire che il curatore Moreno Burattini negli incontri e nei post su internet ha sempre e solo parlato del ritorno di Ylenia.
Possiamo considerare l’avventura di Zagor, pur se ampiamente godibile, come un lungo e corposo prologo ad una prossima storia che per un po’ di tempo ci lascerà ancora in fremente attesa. “Il ritorno di Ylenia” è peraltro un’avventura densa di personaggi, vecchi come il Dottor Metrevelic e l’ex Ufficiale di Marina Ferguson – divenuto cacciatore di vampiri – e nuovi come Mister Wilcox e il terribile vampiro Kurt Svatek. Una storia piacevole da leggere, scritta e sceneggiata da Jacopo Rauch, che richiama tanti elementi dello Zagor classico e che si sviluppa come un lungo e continuo viaggio, in buona parte in parallelo tra i diversi protagonisti che man mano vanno a incrociare i loro percorsi. Nonostante i bellissimi disegni di Raffaele Della Monica caratterizzino in modo molto efficace i personaggi, a partire da Zagor e Cico, e le atmosfere, la storia non riesce però ad essere così emozionante e drammatica come vorrebbe essere, tranne nel finale.
Non sono solo vampiri i pericolosi nemici di Dampyr, anche se già questi hanno un aspetto molto più spaventoso di quelli classici di Zagor. L’avventura che Dampyr e i suoi alleati si trova a vivere nei tre albi è piuttosto complessa e articolata, eppure si svolge tutta in una notte. Nella prima parte ospitata sul nr. 200 – a colori come tutti gli albi centenari – Dampyr deve radunare una sua personale legione per affrontare il temibile esercito del Maestro della Notte, nonché Signore della Morte, Erlik Khan. Nel secondo ad agire sono soprattutto gli amici inglesi di Dampyr, insieme alla scrittrice Dolly Mac-Laine e alla vampira Amber Tremayne, che si scontrano con la orribile megera Black Annis e in suoi ancora più paurosi sudditi. Il terzo albo si svolge “nel mondo dei Maestri”, un pianeta su di una dimensione diversa dalla nostra, ed è un’avventura che si può considerare fondamentale per l’intera saga di Dampyr.
Tre storie che si sovrappongono e si completano a vicenda, scritte e sceneggiate con ritmo serrato da Mauro Boselli, creatore (insieme a Maurizio Colombo) e curatore della serie. I disegni sono stati affidati a tre bravissimi autori, Luca Rossi (apprezzato anche negli USA per House of Mistery), Nicola Genzianella e Alessandro Bocci, che pur con stili differenti colgono in pieno l’essenza del personaggio e della serie. Delle tre storie mi ha colpito in modo particolare la terza, un po’ perché è la conclusione dell’avventura, un po’ perché qui Boselli non ha alcuna necessità di attinenza storica (che in alcuni casi appesantiscono le avventure), ma soprattutto perché l’azione è continua, intensa e drammatica fino all’ultima pagina, grazie anche ai disegni quasi iperrealistici di Alessandro Bocci che rendono la lettura immediata e incredibilmente piacevole.
Mauro Boselli è anche l’autore dell’avventura di Tex narrata nei tre albi “Il segno di Yama”, “I quattro cavalieri” e “L’inferno che urla”, disegnata dal grande Fabio Civitelli. Boselli è una delle colonne portanti della Sergio Bonelli Editore – custode della tradizione texiana, come Burattini lo è per Zagor – e con questa avventura inserisce un nuovo fondamentale tassello nella storia del personaggio. Dopo un lungo, ma fondamentale, prologo dedicato proprio a Yama, mette in scena in modo graduale i quattro pard, in sequenze di azione che mettono in risalto le loro caratteristiche e il loro valore. Ne “I quattro cavalieri” si scoprono man mano le carte dei contendenti e lo scontro tra Tex e Yama entra nel vivo, se pure a distanza. In aiuto a Tex viene El Morisco, mentre scopriamo che anche Yama ha temibili alleati e una schiera di seguaci. Ne “L’inferno che urla” Tex e i suoi pard cercheranno di arrivare a Yama, in un percorso pieno di insidie e di inganni che li metteranno in serio pericolo.
Una grande avventura di TEX, solida nella trama e nella rappresentazione dei personaggi, ricca di azione ma anche di portentosi dialoghi. Una gioia per gli occhi i disegni di Civitelli, ormai veterano su Tex, secondo solo a Giovanni Ticci. Il suo tratto pulito e preciso, quasi luminoso – si potrebbe definire un linea chiara italiano – risulta efficace nel rappresentare le scene nel deserto e gli scontri nelle ghost town, ma anche l’oscurità e le atmosfere quasi horror del covo di Yama. Civitelli si può considerare l’erede di Guglielmo Letteri – autore in passato anch’egli di tante avventure da brivido – ma la sua rappresentazione di Tex (come anche Tiger Jack) ha una maggiore solidità fisica e durezza nei lineamenti, cosa che non guasta. A impreziosire questi tre albi, come sempre, le splendide copertine di Claudio Villa. Tutti gli albi citati nell’articolo sono acquistabili in edicola o, come arretrati, sul sito della Sergio Bonelli Editore (© immagini dell’articolo).