ALLEGRO MOLTO a cura di Edoardo Ferrati
TORINO- BRUCKNER: UN OMAGGIO A WAGNER-
Il direttore tedesco Karl Heinz Steffens, già primo clarinetto della Filarmonica di Berlino, dal 2007 ha intrapreso la carriera internazionale di direttore d’orchestra. Ora è direttore principale della Filarmonica di Renania-Palatinato e dell’Opera Nazionale Norvegese. Noto al pubblico torinese per un concerto diretto nel marzo dello scorso anno al Teatro Regio, esordisce sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale RAI. Prolifico direttore di opere, nel 2012 dirige “Don Giovanni” alla Scala la cui produzione porta anche al Teatro Bol’soj di Mosca. Al giovane pianista rumeno-tedesco Herbert Schuch, uno degli interpreti più interessanti dell’ultima generazione che si sta costruendo una carriera con mirabile coerenza, è affidato il Concero n. 3 in do minore op. 37 che ricopre un ruolo centrale nella produzione dei concerti di Beethoven. Struttura e rapporto solista-orchestra sono modellati sul concerto classico, mentre la scrittura pianistica se ne distacca, assumendo toni di inconfondibile originalità. Le prime battute del solista, con il tema esposto in doppie ottave, assumono un’imponenza di suono e una gestualità inedita che costituiscono l’articolazione dialogica del discorso musicale. La Sinfonia n. 7 in mi maggiore di Bruckner, autore di elezione del M° Steffens, è un monumentale lavoro sovraeccitato e febbrile al cui interno è presente un lungo addio a Wagner (“Molto solenne e molto lento”) dove sacro e profano si mescolano soretti da un materiale tematico che dapprima sprofonda, poi si rialza e si spezza appoggiandosi sopra i severi accordi delle tube: un vero e proprio Corale a quattro parti sopra cui galleggia la linea melodisca.
Torino, Auditorium Toscanini (RAI), p. Rossaro
Giovedì 19 e Venerdì 20 gennaio. ore 20,30
ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE RAI diretta da KARL HEINZ SEFFENS, solista HERBERT SCHUCH (pianoforte)
Musiche di Beethoven, Bruckner
TORINO- TEATRO REGIO: PROSEGUE IL CICLO DI MAHLER–
Il direttore Nicola Luisotti, titolare dell’Opera di San Francisco, prosegue il ciclo Mhaler nell’ambito dell stagione sinfonica del Teatro Regio. Esordio del concerto affidato al brano “Blumine”, un Andante che Mahler stesso stralciò dalla Prima sinfonia e che vide la sua prima pubblicazione solo nel 1967. E’ una pagina luminosa e serena che venne tolta al fine di un equilibrio formale sempre più interno al disegno della musica. La Sinfonia n. 1 non nacque affatto come tale, bensì come poema sinfonico in due parti. Già prima dell’esecuzione berlinese (1896) l’autore depennò tutte le didascalie, rifacendosi al libro di Jean Paul Richter senza alcun riferimento in esso contenuto quanto a una figura umana eroica, protagonista o ideale. L’antitesi tra “musica pura” (equilibrio delle grandi forme ereditate dal Classicismo)” e “musica a programma” alla cui base sta un percorso letterario o ideale, aveva animato il dibattito musicale nella seconda metà dell’Ottocento e viene risolta da Mahler con una rottura nella direzione di un partitura che è un qualcosa di nuovo rispetto alla sinfonia del passato. Il primo movimento è caratterizzato da profondità spaziale che cresce fino a raggiungere vere esplosioni vitali. Il secondo movimento è uno Scherzo in forma tripartita con andamento di una danza rustica, rude, quasi sarcastica che si esprime nell’aspro suono dei bassi e nel continuo sobbalzare di ritmi puntati, Il terzo movimento risulta ambiguo nell’atmosfera : una sorta di frenetico girotondo all’umore nero; il quarto movimento una marcia funebre spettrale dove si sovrappongono elementi sublimi, infernali e sarcastici. La Sinfonia termina con un gigantesco Finale, vera immagine di lotta e di sofferenza.Il soprano olandese Eva Maria Westbrock intonerà i Lieder eines fahrenden Gesellen (“Canti di un giramondo”) dove il giovane in viaggio è un’entità piuttosto complessa. Non ancora tragico wanderer (viandante) e neppure allegro vagabondo, rappresenta un compagno di strada che gira il mondo senza aver appreso il senso dell’infelicità, afflitto dalle pene d’amore, non ancora consapevole del suo futuro. Tutta la sezione del quarto Liede è citata nel terzo tempo del “Titano”, suggellando così il binomio inscindibile tra Lied e Sinfonia, ultima e definitiva temperie della cultura romantica tedesca.
TORINO, Teatro Regio, p. Castello
Sabato 21 gennaio, ore 20,30
ORCHESTRA DEL TEATRO REGIO diretta d NICOLA LUISOTTI, solista EVA MARIA WESTBROCK (soprano)
Musica di Mahler