ENRIQUE BRECCIA e il suo TEX alla Little Nemo Art Gallery di Torino

 

Venerdì 20 gennaio alle ore 18 verrà inaugurata alla Little Nemo Art Gallery di Via Ozanam 7 (interno cortile) a Torino una importante mostra dedicata al grande disegnatore di fumetti, pittore e illustratore argentino, Enrique Breccia. L’esposizione presenterà una ricca rassegna di tavole originali e illustrazioni storiche e una sezione speciale dedicata alle tavole e alla copertina del Texone: “Capitan Jack”. La mostra sarà visitabile fino all’11 febbraio 2017 con i seguenti orari: 9:00 – 13:00 / 15:15 – 19:15.

 

 

Enrique Breccia vive da anni in Italia ed è figlio d’arte di uno dei più grandi disegnatori di fumetti di tutti i tempi, Alberto Breccia, autore di capolavori come Mort Cinder e di una personale versione de L’Eternauta. Enrique Breccia esordisce nel mondo dei fumetti proprio insieme al padre, quando, nel 1968, illustra “La Vida del Che”, su testi di Héctor Germán Oesterheld. Negli anni successivi inizia a collaborare con altri importantissimi autori come Carlos Trillo, per cui disegna Alvar Mayor e Robin delle Stelle, e Robin Wood per cui disegna Ibáñez. Negli anni ha realizzato adattamenti a fumetti di romanzi famosi come L’isola del tesoro e Moby Dick e collaborato con le case editrici americane Marvel e DC, per cui ha disegnato X-Force, Batman: Gotham Knights e Swamp Thing.

 

 

La casa editrice 001 Edizioni di Torino ha pubblicato in questi anni l’edizione integrale di Alvar Mayor e numerosi suoi capolavori, come Avrak, Il Mattatoio, Nuovo Mondo, Il Cacciatore del Tempo e Il Collezionista di Sogni. Enrique Breccia ha lavorato inoltre per la Sergio Bonelli Editore, per cui ha realizzato una storia di Dylan Dog “La grande nevicata” su testi di Luigi Mignacco, pubblicata sull’ottavo Dylan Dog Color Fest del maggio 2012 e l’ultimo Texone del 2016 intitolato “Capitan Jack”, su testi di Tito Faraci, basata su avvenimenti storici, circostanza piuttosto rara per la serie di Tex Willer.

 

Autore a lungo corteggiato da Sergio Bonelli, Enrique Breccia ha realizzato un albo dotato di grande personalità e originalità, la cui regìa dell’immagine è degna di un film di Sergio Leone: primi piani di estrema intensità, grandi vignette dal taglio verticale che si spalancano come abissi sotto i piedi dei protagonisti (e del lettore), il volo ricorrente di un falco, una civetta percepita tra le fronde degli alberi, il sole che abbaglia, la luna che rischiara boschi di tragedie, e foglie, migliaia di foglie che si muovono nel vento. La natura come imparziale spettatore del dramma della Storia e, in tutto questo, Tex e Carson a fare da ago della bussola trascinandoci in un’avventura drammatica e densa di umanità.