Cambiano, giovedì 26 gennaio una veglia per il Giorno della Memoria
E’ passato tanto tempo, così tanto che a volte ci sembra superfluo ricordare; pensiamo che siccome è successo più di cinquant’anni fa, non potrà più accadere. Purtroppo non è così.
“ Purtroppo la memoria l’ abbiamo persa; questo si capisce da come si comporta l’ Europa con la gente che arriva da tempo, in massa. Abbiamo dimenticato quando eravamo noi a spostarci perché in Italia si moriva di fame. Per fame, per guerra o per una vita migliore non fa differenza perché, ogni essere umano ha il diritto di sognare e di provare a migliorare la sua condizione. Certo, sarebbe stato meglio che non accadesse ma è quello che sta succedendo e noi abbiamo il dovere di accoglierli e poi, trovare una soluzione migliore. La perdita di memoria ci fa dimenticare che quella fiumana è composta da persone, donne e bambini “
– Cosa farete per ricordare ?
“ Faremo una serata il 26, la vigilia; questo perché i nostri ospiti sono Ebrei e il 27 saranno impegnati in altri eventi. Racconteranno la loro storia così come i quattro giovani che hanno partecipato al progetto dell’ Associazione Terra dei Fuochi “ IL Treno della Memoria”. I quattro partecipanti all’ esperienza parleranno di cosa hanno imparato e provato durante la settimana passata nel luogo dove è avvenuto lo sterminio e durante la preparazione all’ evento. Il mese precedente al viaggio, hanno partecipato ad incontri, dibattiti e lavori appositamente organizzati per aiutarli a capire quello che era successo a quel tempo”.
I cantori del coro “ Arpa di David “canteranno alcuni brani della tradizione Ebraica e la Professoressa Renata Coppo farà un’ intervento per spiegare le diverse forme di antisemitismo. L’ evento si svolgerà nella biblioteca F.lli Jacomuzzi in via Lagrange 1 alle 20.45.
– Signora Grassi, come mai abbiamo così paura dell’ altro ? Forse perché ci sentiamo fragili per la perdita di identità ?
“ Certo. Dobbiamo lavorare per ritrovarla se vogliamo avere fiducia negli altri esseri umani. Dobbiamo promuovere l’ incontro, il dialogo e lo spostamento soprattutto tra i giovani. Spingerli ad andare a conoscere altri paesi, altre lingue, tradizioni e religioni. Dobbiamo promuovere l’ incontro delle culture e delle genti in modo che si possano conoscere: solo quello che conosciamo non ci fa paura”.
La vita va avanti, non si può fermare ma noi possiamo decidere in che direzione. Il Giorno della Memoria per la Pace, la Libertà e la Salute del pianeta
“ Sono un medico e come assessore mi occupo di Sanità e di Cultura; apparentemente può sembrare che non abbiano nulla a che fare ma non è così perché, se con la medicina curiamo il corpo, con la cultura curiamo la mente, guarendola dall’ ignoranza e dalla stupidità “.
Lo dice anche l’OMS, organizzazione mondiale della sanità: “ Una persona si può ritenere sana, quando sta bene fisicamente, mentalmente e socialmente. Il Giorno della Memoria: perché come ha scritto Primo Levi “ se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”.
Antonella Rutigliano