Chieri e il futuro dei ‘capannoni’: ecco i progetti che hanno vinto
Presentati i progetti vincitori del concorso di idee bandito in autunno dal Comune per il riuso e la riqualificazione dell’ex Caserma Scotti, tra la stazione Piazza Europa. Un’area vastissima, che da bene demaniale è da poco entrato nella disponibilità del Comune, e che potrà incidere moltissimo nel futuro sviluppo della città. Una quarantina i progetti pervenuti, una trentina quelli valutati dalla commissione. Cinque o sei quelli potenzialmente validi. Tra di essi, i tre che hanno vinto. Vediamoli nei disegni e nel giudizio della commissione.
Il primo classificato: “Una soluzione che pone la sostenibilità al centro del progetto offrendo una soluzione integrata agli aspetti di ricomposizione urbanistica e architettonica, di rigenerazione urbana, sociale e di riqualificazione paesaggistica.” Il costo presunto è di poco superiore ai 6 milioni di euro. E’ stato redatto da un gruppo di architetti torinesi, capogruppo Davide Ronco.
Il secondo: “La proposta si caratterizza per la coerenza nel fornire un disegno per la ricostruzione della parte di città in chiave moderna nel solco della tradizione culturale sia italiana, che locale.” Costo presunto di 15 milioni, il lato nord-ovest per residenze e associazioni, il sud-est con un teatro-auditorium, una combinazione di piazze pubbliche e aree verdi con un viale alberato di collegamento. Gli autori sono un gruppo di architetti siciliani.
Il terzo: “ll progetto esplora in modo articolato e completo il tema del riuso dei volumi esistenti e del loro recupero architettonico integrando in modo organico le nuove forme con il contesto paesaggistico.” Costerebbe poco meno di 14 milioni. Centralità al verde, totalmente pedonale, abbattimento di tutti i muri di cinta: un parco urbano post-industriale. Il gruppo di architetti che l’ha redatto è guidato da Francesca Ritschl.
“Vogliamo presentare tutti i progetti al pubblico, magari realizzando una mostra – dice l’assessore all’urbanistica Massimo Ceppi – e poi cominciare a ragionare sugli sviluppi. La Città diventa proprietaria di tutti i progetti presentati e può utilizzarli come meglio crede. Magari prendendo uno spunto da uno e altri da un altro. Quel che è certo è che l’area dovrà essere oggetto di una variante urbanistica che recepisca gli usi che decideremo di darle. Seconda certezza: intanto, già nel corso del 2017, progetteremo e realizzeremo su una parte di quell’area un ampio parcheggio al servizio del Movicentro.”
“Alcuni dei progetti presentati – aggiunge il sindaco Claudio Martano – sono davvero splendidi, da sogno. Ma, ad esempio, il progetto vincitore contiene una stima di costi non realistica, eccessivamente bassa. Più rispondenti alla realtà i valori indicati nel secondo e nel terzo. Adesso, si tratta di utilizzare gli spunti migliori di questi progetti per costruire delle ipotesi di variante urbanistica. Poi, l’ideale sarebbe affidare ad un gruppo di imprese un piano complessivo di realizzazione che sia equilibrato nel rapporto tra costi e ricavi dell’operazione. Un po’ quel che stiamo facendo con l’area ex Tabasso: stavolta, però, vorremmo che i tempi non fossero così dilatati…”