Chieri, “Giovanni XXIII”: si restaura la cappella in vista del 2018
A febbraio dell’anno prossimo ricorrerà il terzo centenario di quel 1718 nel quale, grazie ad una delibera del Consiglio Comunale di Chieri, l’Ospizio di Carità, del quale l’Istituto Giovanni XXIII è la continuazione, poté utilizzare l’antica Casa dell’Elemosina. Casa che ben presto diventò essa pure insufficiente, tanto che nel 1757 l’architetto monferrino Ignazio Galletti ricevette l’incarico di progettare l’attuale imponente edificio. La Direzione del Giovanni XXIII non vuole lasciar passare inosservata quella ricorrenza, e per prima cosa intende realizzare, e portare a termine per quella data, il restauro della cappella dedicata alla Purificazione di Maria SS. e a San Grato. Questa cappella, completamente interna e riconoscibile all’esterno soltanto grazie al portale che si apre su via Palazzo di Città, venne costruita dall’architetto Mario Ludovico Quarini nel 1772 utilizzando un salone dell’edificio. Ignazio Galletti, infatti, non l’aveva prevista: probabilmente perché nelle adiacenze esisteva già una cappella, che per qualche motivo dovette essere eliminata. La pregevole opera quariniana, in condizioni di grave degrado, è chiusa al culto da vari anni. L’obiettivo immediato è quello di restaurarne la cupola e il presbiterio in modo da renderla utilizzabile. La spesa prevista è di 100.000 euro, 45.000 dei quali sono stati stanziati dal Comune di Chieri in base alla legge regionale 15/89 sul recupero e la ristrutturazione degli edifici religiosi di importanza storico-artistica.
Antonio Mignozzetti