Sciopero delle telecomunicazioni. I lavoratori di Comdata Asti aprono il corteo di Torino.

Delegazione Comdata Asti

 

Telefoni spenti questa mattina, mercoledì 1° febbraio, nei servizi clienti delle più grandi aziende italiane. Hanno incrociato le braccia e le cuffie gli operatori dei call center e delle aziende di telecomunicazioni a causa della trattativa sul rinnovo del contratto collettivo di lavoro, arenatasi già ai primi incontri tra le parti sociali.

Il rinnovo del contratto, scaduto nel gennaio 2015, è ancora in alto mare e dalle intenzioni di Assitel, l’associazione dei datori di lavoro del settore, non ha molte speranze di concludersi a breve. I sindacati confederali hanno abbandonato il tavolo delle trattative e proclamato un pacchetto di 16 ore di sciopero quando si sono visti proporre una piattaforma che cancella gli automatismi degli scatti di anzianità; subordina gli aumenti contrattuali alla verifica del tasso di inflazione allo scadere del contratto e alla produttività (come già sottoscritto dai metalmeccanici); introduce il controllo a distanza a fini disciplinari. 

Delegazione Comdata Asti

Questa mattina il primo sciopero di 8 ore. Manifestazioni in tutti i capoluoghi di provincia, compresa Torino, dove sono confluiti i lavoratori da tutto il Piemonte. Alle 9:30 è partito il corteo da Porta Susa. Altissima l’adesione alla mobilitazione: circa 2.000 lavoratori di Telecom, Tim, Comdata, Contacta hanno sfilato fino a raggiungere la sede dell’Unione Industriale. I dipendenti di Comdata Asti, azienda che conta 675 operatori, hanno aperto il corteo torinese. 

L’astensione dal lavoro ha toccato punte dell’80% dei lavoratori e anche ad Asti la percentuale, secondo i dati aziendali, ha raggiunto il 75% di adesione allo sciopero.

Una delegazione di rappresentanti sindacali è stata ricevuta all’Unione Industriale, dove ha espresso  le posizioni dei lavoratori, auspicando l’intervento dell’associazione di categoria nella mediazione.

Il settore delle telecomunicazioni sarà al centro dell’innovazione nei prossimi anni. Lo sviluppo della banda larga e del commercio elettronico bussa alle porte e noi – ha detto Eric Poli, Segretario regionale CGIL SLC Piemonte – vogliamo essere centro della qualità e dello sviluppo e non di salari e diritti low cost”.

Carmela Pagnotta