Chieri e il problema migranti, Olia: “Accordo in costruzione, informeremo i cittadini quando le notizie saranno certe”

Manuela Olia

Caldo, caldissimo: il tema dei migranti ha scatenato prese di posizione di ogni tipo. 100torri ha dato spazio alla posizione del Comune di Chieri e ha pubblicato le opinioni (diverse) di alcune forze politiche. Il vicesindaco e assessore alle politiche sociali del Comune, Manuela Olia, in un comunicato ufficiale, precisa ancora la situazione e ribatte su alcuni punti emersi nel dibattito.

“In relazione alle notizie che si sono susseguite in questi giorni sul tema migranti, numero dei migranti accolti, centri di accoglienza etc. l’amministrazione del Comune di Chieri tiene a precisare che:

– l’accordo ANCI – Governo, che ha stabilito l’accoglienza diffusa al 2,5 per mille è ancora in costruzione, ma rappresenta un utile strumento per la redistribuzione dei richiedenti asilo, anche per non approfittare della disponibilità dei soli comuni accoglienti

– il nuovo bando della Prefettura, rispetto al nostro ambito territoriale, ri-assegna i posti già esistenti e occupati al momento: per Chieri si tratta di circa 85 posti CAS attualmente gestiti da una associazione di promozione sociale

– la cifra di 95 profughi da accogliere comparsa nelle tabelle dei giornali deriva dal calcolo di 2,5 per mille per i nostri 37.000 abitanti = 95.   85 sono già accolti, quindi si tratta di 10 in più rispetto al numero accolto attualmente

– il centro giovanile di Chieri è un centro giovanile, e non un centro di accoglienza per richiedenti asilo, e chi esercita cariche pubbliche in primis dovrebbe saperlo

– eventuali fondi in arrivo da parte del Governo e finalizzati a sostenere i Comuni accoglienti, saranno certamente utilizzati per interventi a favore dei cittadini del comune stesso.Il Comune di Chieri informerà correttamente e puntualmente i cittadini sulle notizie certe che saranno a disposizione. Avvisiamo inoltre che stiamo valutando di  denunciare per “procurato allarme” ai sensi dell’articolo 658 del codice penale, chi diffonde confusione, notizie incerte o non veritiere o artificiosamente modificate, che spaventano i cittadini e aumentano il senso di insicurezza delle persone. Ciò è necessario anche per tutelare il lavoro e l’incolumità dei pubblici dipendenti che sono oggi in prima linea nei servizi di front office”