“Treno e ospedale nuovi, per il futuro del Chierese”

Un treno al servizio dell’ospedale, ma anche viceversa. Sono gli scenari futuri della vicenda che ha per protagonisti, da un lato, il nuovo ospedale unico dell’asl TO5 (a Vadò, vicino al Movicentro, ma non è ancora detta l’ultima parola…) e dall’altro una nuova linea ferroviaria metropolitana, in parte interrata e in parte nel trincerone, che dovrebbe dare nuova linfa alla linea Chieri-Trofarello. Un comitato di cittadini, cambianesi ma non solo, ci sta lavorando da più di un anno, da quando la Regione ha aperto il dibattito tra i Comuni per la localizzazione del futuro ospedale unico dell’asl e sono cresciuti come funghi i siti, proposti dall’uno o dall’altro sindaco. A Cambiano, per la verità, l’unico sito ufficialmente candidato è stato quello dell’ex Autoparco militare, ma il comitato spontaneo, appunto, ha pensato all’ area dell’ex Besenzoni Ferraresi. “Un’area che ha tutti i requisiti”, spiega l’architetto Fabio Diena, baldisserese, un lungo impegno nella politica e ora la volontà di dare una mano al Chierese e ai suoi problemi, l’ospedale, certo, ma anche il treno. “Il progetto che abbiamo presentato per l’ospedale – dice – è valido di per sé, il sito è molto più adatto di Vadò. Ma ha un valore aggiunto che risolverebbe un altro enorme problema del Chierese, quello del treno.”

Progetto Ospedale Movicentro Trofarello / Moncalieri

Perché Diena e il comitato di cittadini di cui fa parte hanno già più volte dialogato con le Ferrovie dello Stato, in particolare con la struttura InfraTo. “L’idea – spiega – è di portare il treno all’interno del futuro ospedale nell’area ex Besenzoni Ferraresi, con una fermata dedicata. Ma soprattutto di trasformare, con i finanziamenti di InfraTo, la attuale linea Chieri-Trofarello in una ferrovia moderna: un lungo tratto interrato, che scorra parallelo all’attuale binario, e poi un tratto nel trincerone. Scomparirebbero così i due passaggi a livello, quello di Cambiano e soprattutto quello tra Trofarello e Cambiano, che è causa di lunghissime code di auto e di rallentamenti consistenti del treno.” I soldi per tutto questo? “InfraTo – prosegue Diena – ha già finanziato in Piemonte l’eliminazione di una quindicina di passaggi a livello. L’idea iniziale per la Chieri-Trofarello era quella di un sovrappasso, brutto e molto costoso. La nostra proposta, con il parziale interramento, costa 7 milioni di euro e, a detta di InfraTo, è assolutamente fattibile. Ma c’è un problema: la Chieri-Trofarello è considerata una linea poco utilizzata, Gtt la pensa come un ramo secco e sta cercando di dismetterla a Ferrovie dello Stato. Che sarebbe disponibile a condizione che la tratta trovasse altri clienti: quelli del futuro ospedale, ad esempio. Con una nuova stazione a raso dopo il passaggio a livello attuale. Ben illuminata e protetta, per gli utenti del presidio sanitario. Sarebbe un enorme vantaggio per Cambiano, Chieri e per tutto il Chierese. Ma la politica deve farsi sentire. Qualche sindaco, come Martano, non si fida, vuole le prove che davvero le Ferrovie siano interessate all’operazione. Io dico: le Ferrovie non investono qualche decina di milioni di euro nell’operazione se non si manifesta prima una chiara volontà politica…”

 

Gianni Giacone